Buona Giornata Mondiale dell'Olivo
Si celebra ogni 26 novembre - da OLIMERCA 26/11/2024
La Casa del Vento - tramonto - foto di pasquale di lena
Oggi, 26 novembre, si celebra la Giornata Mondiale dell'Olivo, una data proclamata in occasione della 40a sessione della Conferenza Generale dell'UNESCO nel 2019. L'obiettivo di questa giornata è promuovere la protezione di questo albero e dei valori che incarna, al fine di valorizzare il significato sociale, culturale, economico e ambientale che apporta all'umanità.
La necessità di conservare e coltivare l'olivo si moltiplica man mano che il mondo affronta e si adatta ai cambiamenti climatici. Come agente contro il riscaldamento globale, gli ulivi offrono un bilancio positivo del carbonio: assorbono più CO2 dall'atmosfera di quanta ne venga emessa durante il processo di produzione dell'olio d'oliva.
la protezione del patrimonio culturale e naturale, compresi i suoi paesaggi, è una parte essenziale della missione dell'UNESCO e la celebrazione della Giornata Mondiale dell'Olivo rafforza il suo impegno per uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell'ambiente.
Il Consiglio oleicolo internazionale, che sin dalla sua fondazione nel 1959 ha guidato gli sforzi per armonizzare le normative, garantire la qualità dei prodotti olivicoli e promuovere il commercio internazionale, sottolinea inoltre che come semplice ma solenne omaggio all'olivo, questa dichiarazione invita i governi e le istituzioni di tutto il mondo a scegliere l'olivo come protettore del nostro pianeta. Inoltre, evidenzia il ruolo dell'olivicoltura nello sviluppo economico e sociale sostenibile, ma anche il suo ruolo come arma chiave nella lotta contro il cambiamento climatico. Il messaggio è chiaro: "scegli l'olivo per proteggere il nostro pianeta e la nostra salute"
------------------------------------------------------------------------Il consumo di olio d'oliva allunga la vita------------------------------------------------------------------------
Lo rivela uno studio a cui hanno partecipato diverse università-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Il consumo di olio d'oliva allunga la vita delle persone. Lo conferma uno studio a cui hanno partecipato l'Università di Jaén e Vilcon, insieme alle università di San Diego, California e Roma, come commenta Juan Vilar nella sua ultima newsletter.
Come spiega il consulente, attraverso questo studio sono stati in grado di determinare diversi aspetti. Uno di questi è che nei 198 paesi che consumano olio d'oliva, ci sono paesi in cui le donne consumano più olio d'oliva e ci sono paesi in cui sono gli uomini a richiedere la maggiore quantità di olio. Tuttavia, aggiunge che, in termini generali, gli uomini consumano leggermente più olio d'oliva rispetto alle donne.
Sono stati anche in grado di verificare che in quei paesi in cui le donne consumano più olio d'oliva, vivono più a lungo degli uomini, e in quelle nazioni in cui gli uomini richiedono più olio d'oliva, è lui che vive più a lungo.
Così, per verificare questi risultati, Vilar spiega che di recente si sono recati in Italia, ad Acciaroli, una città vicino a Napoli, dove il 10% della popolazione ha più di 100 anni e più del 60% ha più di 80 anni.
Lì hanno potuto verificare che tutte le persone che vivono in questa cittadina sviluppano un contenuto di adrenomedullina, un vasodilatatore che sembra agire come un potente fattore protettivo, favorendo uno sviluppo ottimale del microcircolo. Lo studio ha anche rivelato "metaboliti (piccole molecole) presenti nei loro corpi, che potrebbero influenzare positivamente la longevità e il benessere dei centenari".
I ricercatori erano molto interessati alla dieta di queste persone, la famosa dieta mediterranea a base di olio d'oliva (che producono loro stessi), ma anche alla genetica. I centenari possono avere un gene che riesce a estrarre le proprietà benefiche di alcuni prodotti consumati regolarmente, come il rosmarino, che migliora le capacità del cervello.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
27 novembre 2024 | 09:30 | C. S.---------------------------------Dieta biomediterranea riduce rischi malattie cardiovascolari, diabete e tumori------------------------------------------------------------------------------------------
Risultati altamente positivi nella qualità dei grassi assunti nella dieta biologica mediterranea, con un calo consistente dei grassi saturi correlati al rischio cardiocircolatorio. Le famiglie di batteri antiossidanti nell'intestino sono aumentate del 25%
Seguire una dieta mediterranea biologica riduce i rischi di contrarre malattie cardiovascolari, diabete e tumori, grazie a un complessivo effetto immunomodulante e detossificante: crescono i livelli di antiossidanti, diminuisce l'infiammazione generale dell'organismo, si abbassa il rischio cardiocircolatorio. È questa la conclusione della prima tappa dello studio su volontari sani condotto dall'Università di Roma Tor Vergata e guidato dalla Prof.ssa Laura Di Renzo, che si contraddistingue per una importante e dettagliata raccolta di dati sulla salute, sui valori nutrizionali dei cibi e sulla loro impronta ambientale. La ricerca si è particolarmente concentrata sulla composizione del microbiota intestinale, spesso definito il 'secondo cervello' del nostro corpo, con risultati inediti sul miglioramento di questo sistema fondamentale per la nostra salute.
Questi sono alcuni dei principali risultati del protocollo di ricerca IMOD (Italian Mediterranean Organic Diet), realizzato dall'Università di Tor Vergata, Dipartimento di Biodinamica e Prevenzione, per il Progetto 'MOdello di prOgettazione della rete dei sistemi di sicurezza alimentare, qualità nutrizionale e nutrigenomica della Dieta Mediterranea per la difesa della salute in Italia: applicazione del processo Nutrient Analysis of Critical Control Point-MOOD', Traiettoria 5 del Ministero della Salute. A darne evidenza, la campagna di comunicazione 'Il Bio dentro di noi', ideata e organizzata dalle maggiori realtà del biologico: FederBio, AssoBio e Consorzio Il Biologico...........................................................................................................................................................................
Grazie alla dieta biomediterranea, secondo quanto rilevato dallo studio, negli organismi dei volontari le famiglie di batteri antiossidanti (i batteri buoni per la nostra salute) sono aumentate anche del 25% dopo la dieta rispetto allo stato iniziale. Allo stesso tempo, le associazioni di batteri pro-ossidanti si sono ridotte fino al 50% sul campione. Quindi, chi segue una dieta mediterranea biologica corre minori rischi di contrarre malattie cardiovascolari, diabete e tumori, grazie a un complessivo effetto immunomodulante e detossificante.
Nell'enorme raccolta di dati sono emersi risultati altamente positivi nella qualità dei grassi assunti nella dieta biologica mediterranea, con un calo consistente dei grassi saturi correlati al rischio cardiocircolatorio. A esprimere questi valori sono il cosiddetto indice di aterogenicità che si è quasi dimezzato (da 0,29 a 0,16) e quello di trombogenicità, più che dimezzato (da 0,42 a 0,20), riducendo così il rischio di malattie cardiovascolari. Anche la capacità antiossidante del pasto legata a quella del corpo, fondamentale per contrastare l'invecchiamento cellulare, è quasi quadruplicata, passando da 5.870 a 20.573 unità ORAC, l'unità di misura della capacità di assorbimento dei radicali liberi...................................................................................................................................................................................
molti italiani pensano di mangiare mediterraneo e invece sono molto lontani dal modello di consumo di vegetali, cereali, legumi, frutta fresca e secca e poche proteine animali, possibilmente ittiche che caratterizza la dieta mediterranea. Ma è stato dimostrato da precedenti studi che anche solo l'aumento di 2.7 unità dell'indice di adeguatezza mediterranea è associato a una diminuzione di mortalità per patologie cardiovascolari del 26% su 20 anni.
I benefici non si fermano qui. Mangiare bio è, come è noto, una scelta sostenibile, e lo studio di Tor Vergata lo ha pienamente confermato. Nel solo mese della dieta, l'impronta idrica è scesa da 64.475 litri a 44.705 litri per persona, con un risparmio di circa 20.000 litri. Per fare un paragone, si tratta dell'acqua necessaria per fare più di 250 docce. Anche l'impronta carbonica si è ridotta, passando da 40,25 a 38,13 kg di CO2 equivalenti: la stessa quantità di emissioni prodotta dal funzionamento medio mensile di un forno elettrico.
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