Continua il viaggio di "Fausto", l’olivo patriarca rinato dopo un fulmine

 


Continua il viaggio di "Fausto", l’olivo patriarca rinato dopo un fulmine ©Kairos
"Fausto", l’olivo patriarca rinato dopo un fulmine ©Kairos

GUARDIALFIERA. Continua il viaggio di Fausto, l’olivo patriarca di Guardialfiera colpito da un fulmine e divenuto negli ultimi anni, grazie al lavoro di valorizzazione dell’olivicoltura dello psicologo analista Nicola Malorni, già vice presidente dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, un autentico simbolo di rinascita. Fausto sta promuovendo, nel silenzio dell’uliveto che lo accoglie sin dal 1921, alla veneranda età di 103 anni, la transizione digitale e verde della Cooperativa sociale Kairos di Termoli grazie al sostegno del Ministero della Cultura ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale, nell’ambito del progetto ideato e coordinato dallo psicologo termolese, il progetto “TOCC0002954”, finanziato con l’Avviso pubblico sostenuto dall’Unione europea NextGenerationEU - PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.

Iniziata in questi giorni una nuova fase progettuale che coinvolge ancora una volta il regista Simone D'Angelo, la sceneggiatrice Annalisa Montanaro ed altri esperti del cinema che daranno nuova luce alla prosa di Francesco Jovine nelle sue “terre del sacramento”, le terre che hanno generato anche l’olivo che ha mutato l’olivicoltura in Italia in una “olivo-cultura sociale” - così definita da Malorni. 

Le immagini dal set dell’uliveto di Fausto, a Guardialfiera, sono di Costanzo D'Angelo che - commenta lo psicologo - “come un abile ghostbaster ha la strana capacità di catturare l’anima nel momento in cui si manifesta”.

Ma cosa stanno orchestrando questa volta un regista, un gruppo di attori, tecnici del suono, maestranze varie e, finanche, un ingegnere biomedico?

“Con Simone D’Angelo e con l’ingegnere Giuliano Maglieri” - ci rivela Nicola Malorni - “stiamo lavorando a due linee progettuali del Progetto Tocc, la prima vede anche la collaborazione di ricercatori del Neuromed di Pozzilli, abbiamo sperimentato il protocollo Mbsr di John Kabatt-Zinn, un programma di 8 sessioni di Mindfulness per la riduzione dello stress, per la prima volta al mondo - pare - condotto da un albero di olivo con dispositivi di Realtà Aumentata; capiremo come la meditazione in un uliveto possa migliorare le nostre condizioni di salute psicofisica. I ricercatori Neuromed stanno studiando l’effetto della Mindfulness sulla regolazione del cortisolo, l’ormone dello stress, mentre gli psicologi della Kairos esamineranno i cambiamenti nel tono dell’umore.

L’altra linea progettuale prevede invece la modellazione di contenuti e scansioni 3d di ambienti - l’uliveto di Fausto - all’interno dei quali prenderanno forma scene tratte dai romanzi di Francesco Jovine, una modalità nuova per favorire esperienze immersive nel territorio molisano, non solo reale e attuale ma anche remoto e immaginale, grazie alla Realtà Virtuale, alla Realtà Aumentata e Mista.

Questa volta, l’olivo Fausto - ormai capace di parlare e di condurre, coadiuvato da psicologi, sessioni di meditazione, ci farà conoscere altri suoi compagni di viaggio, altri olivi secolari che sembrano venir fuori dai romanzi di Jovine ma, di questo, non posso anticipare nulla”.

Il Molise, dunque, sempre più attenzionato per lo spopolamento che sembra ormai inarrestabile, risulta ancora in grado di generare idee originali che si declinano in progetti capaci di coniugare attaccamento alle origini, creatività contemporanea, digitalizzazione e innovatività culturale, senza trascurare l’apporto solido della ricerca scientifica.

Seguiremo anche noi il viaggio di questi uomini e donne, metà umani metà alberi, dopo che, in questo racconto, abbiamo sentito risuonare le parole di Jovine che nel 1943 per il Giornale d’Italia scriveva:

“La terra narra la difficile gestazione delle sue vite e gli uomini la sentono vibrare sotto i piedi come una creatura viva.”

   Nicola Malorni e Simone D'Angelo


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