Il grande giorno, 25 Aprile, la Festa della liberazione dell'Italia dalla dittatura fascista. Oggi canterò con maggiore emozione Bella ciao...scarpe rotte eppur bisogna andar. La speranza che sprona la volontà a non fermarsi per non perdere, ma vincere ed innalzare sempre più in alto la bandiera di un'Italia unita e libera. La grande vittoria dell'intelligenza e del coraggio di donne e uomini, tanti morti e quelli rimasti, i partigiani. Coraggio sostenuto da un insieme di valori e dalla consapevolezza che ogni azione poteva essere pagata con la morte. I valori che danno senso alla provvisorietà della vita e la rendono degna di essere vissuta. La dittatura con le sue violenze e i suoi soprusi e, come se non bastasse, le guerre, quella in Africa, prima della seconda guerra mondiale. Un tempo lontano che si ripresenta con le sue mostruosità di distruzioni e morti, di bisogni primari e di paure che oscurano il domani. Oggi, nel tempo della dttatura di un consumismo che nega i valori, tutti sacrificati al dio denaro del sistema neoliberista, che si è appropriato della politica, l'arte di cui ha bisogno il popolo per interpretare il presente e, così, costruire un domani di pace, giustizia e libertà. Mettere in campo, oggi, un'idea di austerità vuol dire ridare voce alla politica, l'antitodo al virus diffuso, il denaro, visto che non è più un mezzo ma, per il sistema, il fine di ogni nostra azione. Lo sa bene il pianeta che viviamo, la nostra madre Terra, che lunedì scorso ha vissuto la sua giornata, con il clima martoriato dal consumismo protagonista. Anche per questo 25 Aprile, Festa della liberazione dalla dittatura fascista, canterò con più emozione Bella ciao, sapendo che milioni e milioni di persone la canteranno in ogni angolo del mondo.Una mattina mi son svegliato.......
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Commenti

  1. W il 25 aprile
    W l'Italia antifascista!

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  2. E così l'inno di liberazione è diventato un canto per la resistenza climatica e per un mondo più giusto, cantato da tanti tanti giovani in tutto il mondo

    https://youtu.be/MpR9n6VZSxY?si=XA8TDYh6mfOTVv9g

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  3. Il senso del 25 aprile
    Ha senso festeggiare ancora a distanza di quasi 80 anni la liberazione dal nazifascismo? I
    testimoni diretti quasi scomparsi, i giovani del tutto distanti dal ventennio dittatoriale, il nuovo
    carico di enormi problemi e pericoli nazionali e mondiali sempre più incombenti e minacciosi. E noi
    a celebrare la Liberazione e a sventolare la bandiera dell'antifascismo. Eppure...
    Il fascismo come ideologia non è morto, si trasmette di generazione in generazione anche se
    si aggiorna e cambia volto. Il Duce non è più il Mascelluto, il Cranio (come lo definiva Gadda). E'
    divenuto un simbolo, una guida spirituale smacchiata, virtualizzata. Una guida forte e capace
    epurata dal peso di violenza e sangue e oppressione. Rivive nei suoi adepti come figura ispiratrice e
    rivive la triade tanto esaltata quanto non rispettata da lui stesso: Dio invocato come scudo politico
    senza fede; Patria ridotta a palcoscenico; Famiglia come sottomissione della donna all'uomo
    maschio e forte.
    I simboli non si discutono. Non più persone ma personaggi mitizzati, costruiti secondo i
    propri ideali. L'uomo forte capace di guidare è una suggestione senza tempo, non è più il pavido
    fuggitivo travestito da soldato. Avrà sempre seguaci soprattutto tra i deboli che desiderano o si
    illudono di essere forti, confondendo forza con violenza. Il culto del passato incombente sul
    presente e sul futuro; il culto della forza e del comando e il disprezzo verso i deboli e i diversi; il
    rifiuto del dialogo a favore dell'imposizione; il disprezzo della cultura da asservire al potere; il
    razzismo come classifica referenziale di qualità; l'autoesaltazione come centro infallibile di tutto;
    l’intolleranza verso la critica e il dissenso; il culto del passato per coprire il presente. Idee e ideali a
    volte sbattute sul viso a volte mascherate ma sempre vive e ripetutamente insinuate anche mediante
    stragi di civili inermi.
    Questo tipo di fascismo non muore mai cambia solo volto e l'attuale governo ne è una
    manifestazione aggiornata e ammorbidita nella forma.
    E dunque il 25 aprile ha ancora senso e ne avrà a lungo per ricordare che la libertà va difesa
    ed è un bene essenziale ma fragile. Ma quello fu solo l’inizio, il primo fondamentale passo. Poi
    venne subito dopo la Costituzione per affermare i diritti e precisare che il potere appartiene al
    popolo. Fu l'avvio della democrazia che ha bisogno di crescere, essere alimentata e fortificata per
    resistere alle forzature del capitalismo e al fascino pericoloso dei populismi. Quella conquistata
    libertà ha bisogno della giustizia sociale, della solidarietà. Conquiste mai complete e mai definitive.
    Il 25 aprile serve a ricordarci non solo quel giorno di rinascita ma il carico di responsabilità
    per la classe politica e per tutti noi chiamati a una democrazia effettiva e sempre minacciata. Il 25
    aprile ricorda quanto è costata la libertà, quanto costa mantenerla e darle significato reale attraverso
    la conoscenza affinché non sia soltanto assenza di coercizione.

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  4. Buon giorno. Diventiamo tutti orgogliosi di essere antifascisti. C è bisogno in tutto il mondo di una nuova identità. Non è una generica festa di liberazione. Ci ha liberato quel 25 aprile grazie al sacrificio di tanti giovani francesi polacchi italiani inglesi americani dal fascismo dal nazismo e dalle leggi razziali.. quel Natale civile si rinnovi ogni giorno perché la Repubblica democratica continui a vivere. I giovani siano operosi guardiani. La libertà ci fa godere come l aria che respiriamo. Resistiamo tutti questa è la festa di tutti. Questa mattina ci siamo svegliati bella ciao.. l antifascismo è molto forte nei giovani perché hanno paura di perdere quella libertà che i loro padri hanno loro consegnato. Forse ci siamo illusi in tutti questi anni che il 25 aprile diventasse un giorno di memoria comune. 80 anni non sono bastati perché maturassero orgoglio e riconoscenza senza alcuna retorica per il coraggio dei partigiani. Purtroppo nei libri di storia la Resistenza si sottintende non è nominata come non si parla della guerra fredda. Come se la Costituzione e la nostra Repubblica fossero sbocciate dal nulla. Non si può cancellare quella esperienza storica. La Resistenza continuerà ad essere affrontata come momento significativo della Storia d Italia. Solo la conoscenza storica di quel ventennio può servire a fare i conti con una ingombrante eredità. C è la tendenza a caricaturizzare il fascismo come incidente di percorso, ad alleviare la sua responsabilità. Non cancelliamo la sua distruzione della democrazia e l umiliazione di una collettività.c è a tendenza ad uniformare le masse in un pensiero unico usando il controllo della informazione. Siamo liberi di votare di criticare di esprimere le nostre opinioni. La nostra democrazia è diventata fragile ma c è una volontà di impedire tentativi autoritari. Una dittatura in Europa è improbabile. Compiamo ancora riti democratici anche con convinzione anche se le decisioni le prendono in pochi..no a una democrazia recitata. Bisogna partire da quei giorni non dimentichiamoci di ricordare. Guardiamo ai palestinesi agli ucraini gente depressa e piena di paure. L eredità del passato non va dissipata se ci collochiamo tra ciò che precede e ciò che segue ricordiamo tutte le vittime silenziate dalla menzogna e dai complotti che molti paesi nascondono nei loro armadi.sarebbe molto bello che a dare più ampio spazio a questo giorno nazionale fosse la TV che con tutte le sue reti riuscisse ad entrare in tutte le case del mondo. Si potrebbero anche riesumare dal dimenticatoio le tante stragi ancora rimaste prive di mandanti senza mai trovare i veri colpevoli.. Furono proprio il disastroso andamento della guerra non voluta dalla maggioranza del popolo , le sofferenze che colpirono in grande misura la classe popolare( i bombardamenti aerei, gli sfollamenti,) le gravose perdite umane a dare dimensioni di massa alle opposizioni.. le grandimasse della popolazione lavoratrice e anche la classe media sono indispensabili se si vuole cbe trionfino concretamente le idee di libertà giustizia e solidarietà. Nel 1943 i comunisti i socialisti i cattolici gli azionisti e i liberali uscirono dalla clandestinità e ripresero le attività politiche interrotte nel ventennio della dittatura. Nel grande romanzo Ogni mattina a Jenin " palestinesi si illudevano che gli eserciti arabi venissero a liberarli. La gente rimase titubante perché vedevano i soldati israeliani appollaiati sulle loro postazioni di guardia. Questi arroganti conquistatori assassini e ladri. Li odiavano tanto" aggressori da ottanta anni senza speranza per un popolo oppresso noi più fortunati abbiamo avuto l aiuto di tutti gli alleati. Un carissimo saluto e un augurio di un mondo senza nemici.

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  5. Maria Grazia Barbusci25 aprile 2024 alle ore 19:52

    Onore a chi per difendere la libertà è caduto in guerra,
    a chi a mani nude e con i cortei ha conquistato altri diritti in nome della libertà,
    onore a chi con la poesia, con la scrittura e con l'arte celebra la libertà di pensiero e di parola,
    onore a chi non si ferma alle apparenze ed a chi non si sottomette,
    onore alla dignità ed a chi la difende,
    onore a tutte le donne ed a tutti gli uomini dall'anima libera.
    La libertà la si indossa con orgoglio ed è lei che dà un senso vero alla vita ed è per lei che non bisogna mai smettere di lottare.
    Liberiamo la mente da ogni catena e la libertà sarà sempre al nostro fianco e camminerà con noi e per noi.
    Buon 25 Aprile di libertà 💚🌈

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