Da Nonna Rosa, la trattoria del paese di terra e di mare

Non più di sette tavoli apparecchiati dentro una sala dalla volta a botte con un grande forno sulla sinistra subito dopo l’entrata e, di fronte, la cucina. Siamo da “Nonna Rosa”, la trattoria della cucina di carne di Giuseppe L’Abbate (Peppino) in Campomarino, paese di terra e di mare, che apre alla Puglia. Il piccolo centro che, con Portocannone non lontano, ha registrato l’arrivo - metà del ‘500 - di profughi albanesi, olivicoltori appassionati, rispettosi del tempo, visto che hanno conservato, soprattutto a Portocannone, un buon numero di oliveti plurisecolari, se non millenari, oggi i grandi “patriarchi” del Molise.
Sto parlando della trattoria “Nonna Rosa”, un luogo che permette di vivere e rivivere il forno con i suoi profumi di pane abbrustolito, carne alla brace, e, quelli delicati di primi e contorni, in particolare verdure di stagione appena raccolte. Per me un angolo che mi riporta nella mia seconda terra (35 anni vissuti tra Firenze e Siena), la Toscana . Siamo a Campomarino, una delle due Città del Vino (l’altra è Toro) e una, anche, delle ventinove Città dell’Olio, che raccontano la piccola deliziosa terra dalle ali di farfalla, il Molise. Giuseppe ama i vini dei bravi viticoltori di Campomarino e, da buon pugliese di origine ( Polignano a mare) ama anche, e propone, con una bottiglia su ogni tavola, i buoni oli di un Molise che, in fatto di olivi e di oli, ha tanto da raccontare, a partire dalla sua varietà principe, la “Gentile di Larino”, una delle venti varietà autoctone rappresentative del patrimonio della biodiversità olivicola regionale. Larino, l’antica capitale dei Frentani, con il suo primato di unica città a mondo che ha tre varietà di olivo che portano il suo nome, in più culla, dal 1994, dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio.

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