Sventolano ancora le bandiere per chi crede nei valori

Due uomini a confronto ed entrambi protagonisti di un mondo, il calcio, sempre più (non il solo) nelle mani del denaro. Un giovane giocatore del Torino, granata da sempre, da un anno con la laurea in tasca e un ex allenatore della nazionale italiana di calcio, da qualche settimana con 90 milioni di euro sul conto in banca. Il primo che dice no a una squadra di prestigio come l’Atalanta e, non solo, all’aumento dei propri emolumenti, e, il secondo che si lascia comprare dagli arabi, strapieni di soldi che puzzano di petrolio, il veleno che, più di ogni altro, sta facendo impazzire il clima. Il primo che sogna di essere una bandiera della squadra della sua città, sempre più nel cuore dei suoi tifosi e il secondo che imbratta e rinnega la bandiera italiana, il tricolore. Il primo che fa tirare un sospiro di sollievo, suscitando un dovuto applauso, ai tifosi della grande squadra, il Toro, quella degli invincibili, e il secondo che fa sputare lo schifo, per il suo donarsi al denaro, a quanti amano l’azzurro della nazionale, convinto – al pari di quelli che comandano il mondo con il denaro - di essere più importante e più osannato di prima, di comprare con più facilità la felicità. Due uomini al confronto, Alessandro che non rinnega i valori veri della vita e il secondo che, dopo averli ricevuti dai genitori, da una cittadina incantevole, qual è Jesi e da una terra fantastica, le Marche, li butta alle ortiche in un attimo. In questo tempo perso del dio denaro la decisione di Alessandro sa di coraggio e di pace con se stessi. Un esempio che farà presa sulle nuove generazioni e sulle lotte giuste da portare avanti per cambiare, prima che sia troppo tardi, un sistema che non ha domani, visto che sa solo depredare e distruggere tutto quello che la nostra amata Terra ha: i suoi mille e mille territori e i suoi mille e mille luoghi, tesori di valori e di risorse che hanno bisogno di bandiere per essere salvaguardati, tutelati e promossi. Grazie Alessandro, grazie capitano della squadra da sempre nel mio cuore granata.

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