E il Molise?

Esce L’Italia del tartufo: la guida completa per conoscere tutti i tuberi d'Italia e a detta di Mara Nocilla autrice della recensione qui riportata, Il Molise del Tartufo bianco (40% della raccolta in Italia) non c'è, a differenza di Piemonte, Umbria e Marche. Dei 70 e più soci sono rimasti solo due comuni "Città del tartufo", Macchiagodena e San Pietro Avellana a rappresentarlo. Non più Carovilli che, negli anni '90, ha animato l'Associazione (nata nel 1990 ad Alba, dopo quella eelle "Città del Vino", nata a Siena nel giorno della Primavera del 1987) e prima delle "Città dell'Olio", nata a Larino nel 1994). Le Città dell'identità territoriale con un suo testimone protagonista, vino, olio, tartufo e, se ricordo bene, anche castagna. Salutiamo la guida con l'augurio di un grande successo che vuol dire un successo dei territori riportati e, con esso, di un tubero che è tanta parte della fama della cucina e enogastronomia dell'Italia nel mondo. E il Molise? Ha bisogno di esssere presente nella guida del prossimo anno con altri territori (sono tanti, non mancano) per difendere e affermare il primato del suo tartufo bianco. Insieme Città del Vino, Città dell'Olio e Città del Tartufo per tracciare moderni "Tratturi", da affiancare a quelli dell'antichità, nel seegno dell'identità e del rispetto del territorio e, così, porre fine al suo uso e abuso se si vuole sperare in un divverso svlluppo e in un nuovo domani.
CURATA DA GIANLUCA CARRABS E REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON L’AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA E L’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTÀ DEL TARTUFO, "L’ITALIA DEL TARTUFO. CITTÀ, PAESI E TERRITORI – LA GUIDA 2023-2024". UNA GUIDA COMPLETA SUL PREGIATO PRODOTTO.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- L’Italia del tartufo. Città, paesi e territori: la Guida 2023-2024, è il primo titolo dei Sentieri golosi a cura di Gianluca Carrabs per la collana Le Tartarughine firmata da Typimedia Editore. Partner del progetto l’Associazione Nazionale Città del Tartufo e l’ACI che ne ha ospitato la presentazione. Una guida a tutto tondo La guida è il punto di arrivo di un lungo lavoro realizzato a più mani. “Ho raccolto le informazioni provenienti da un team composto da specialisti del settore: cavatori, micologi, chef, economisti, perfino uno psicologo e un critico cinematografico per analizzare tutti gli aspetti del tartufo” spiega Gianluca Carrabs, esperto di economia delle risorse alimentari e dell'ambiente, che della guida è stato l’ispiratore (insieme a Luigi Carletti ed Edoardo Fedele) e il curatore. Nelle prime pagine sono contenuti dei focus che analizzano il tartufo sotto tutti gli aspetti: la tradizione della Cerca e Cavatura, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale nel 2021, le nove varietà stagionali, che consentono di gustare il tartufo fresco tutto l’anno, il calendario degli eventi dedicati (da febbraio a dicembre), i cani da cerca, fondamentali, e gli attrezzi giusti del cavatore, le norme che regolano il settore (a partire dalla “legge quadro” 752 del 1985, tuttora in vigore), la tartuficoltura, le caratteristiche enogastronomiche e le ricette, il tema della sostenibilità ambientale, il rapporto territorio e tartufo quale attrattore e volano economico, le associazioni di categoria e i centri di ricerca, fino al suo potere afrodisiaco e alla capacità di ispirare cinema e letteratura. La seconda parte è dedicata a città e paesi legati tartufo. I 138 campanili italiani seguendo il profumo del tartufo La sezione dedicata a città e paesi legati al tartufo è il cuore della guida. 138 “campanili” lungo la penisola, dal Piemonte (“dove è nata l’automobile”, fa osservare Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI) alle isole maggiori, dalla zona pedemontana alpina agli appennini fino al mare, per scoprire un’Italia cosiddetta minore e sentieri nascosti del gusto. I singoli centri, in ordine alfabetico, da Acqualagna nelle alte Marche, una delle principali città del tartufo insieme ad Alba, fino a Zavattarello (PV), nell’alta Val Tidone, sono corredati da informazioni geostoriche, culturali, artistiche, gastronomiche e turistiche: cosa fare, vedere, dove comprare, mangiare, alloggiare. Un pretesto per godersi l’Italia dei piccoli borghi, il suo cuore verde, attraverso uno dei suoi più nobili ambasciatori. Tra le 17 regioni che producono i tartufi (tutte tranne Valle d’Aosta, Trentino e Friuli Venezia Giulia) dominano le Marche con 34 paesi, non solo perché il curatore, irpino, vive in questa regione tra l’appennino e il mar Adriatico, ma perché è un territorio totalmente vocato al tubero, da Urbino a Roccafluvione.----------------------------------- Presentazione e laboratorio del gusto--------------------------------------------------- All’incontro, oltre al curatore Gianluca Carrabs e al presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, hanno partecipato Giuseppe Emanuele Cangemi (vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio), Michele Boscagli (presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo) e Luigi Carletti (editore di Typimedia). A fine presentazione sono stati assaggiati piatti a base di tartufi nero estivo e nero ordinario di Bagnoli (Tuber Mesentericum) realizzati dallo chef Felice Santodonato (tra i quali anche i maccheroncini di Campofilone Igp) e accompagnati dai vini della Cantina Moncaro, in collaborazione con l’Istituto alberghiero Tor Carbone A. Narducci. L’Italia del tartufo. Città, paesi e territori – La Guida 2023-2024 - Typimedia Editore - 368 pp. - €29,90 - Si può acquistare la mappa online su www.typimediaeditore.it e su typimediashop.it

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