il Molise di Monica Raucci
Monica Raucci su facebook scrive: 🛑
Foto di p. di lena-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------........................
Oggi ho fatto il mio ultimo viaggio Campobasso Roma, dopo esattamente 4 anni e 3 mesi in Molise.
È stato un percorso introspettivo, al casello di San Vittore si sono condensati in un frame 51 mesi di esistenza psichedelica, dilaniata da una guerra interiore tra opposti senza etichetta.
Perché dare un nome alle cose, in Molise, è difficile. È una regione che si sottrae al racconto, vuole rimanere nascosta, silente.
Fa comodo a tutti, soprattutto ai poteri, di qualsiasi natura
Meno si parla davvero del Molise, al netto delle celebrazioni autoincensanti sulla terra incontaminata, meglio è.
Peccato che il Molise non sia affatto una terra incontaminata: è di contaminata dal clientelismo,, dalla supremazia degli ignoranti, dal cannibalismo dei nessuno
E così fare giornalismo in questa terra diventa una sfida a perdere: perché il silenzio inghiottisce tutto.
I cittadini non parlano, non parla nessuno, neanche i sindacati.
Praticamente impossibile intervistare un sindacalista negli ospedali: l' unica regione in cui mi hanno chiesto di farlo nascondendo il loro volto.
Semplicemente agghiacciante.
L' unica regione in cui i dirigenti di ogni genere si permettono di non rispondere per mesi alle chiamate dei giornalisti, o di inviare loro dei messaggi offensivi, quando stani un loro comportamento difettoso.
A quei dirigenti voglio dire oggi: imparate ad avere rispetto dei giornalisti, perché quando vi fanno una domanda, la fanno a nome dei cittadini, e se non rispondete, vi permettete di non dare risposte a loro, non a noi.
Ma senza di loro voi non siete nessuno.
D' altronde non sono abbastanza abituati, o comunque si alimentano di arroganza, credono che i giornalisti siano i loro servi.
D'altronde hanno asservito migliaia di cittadini diventati pavidi, impauriti
Per questo in questo pauroso silenzio, le poche voci di denuncia e dissenso diventano altisonanti, cento volte coraggiose, preziose.
E quasi tutte nel mio percorso sono state donne. E forse anche questo dice molto del Molise
Grazie a Maria Teresa Stefania Lombardi e Nadia Perrella , che con la loro battaglia dignitosa in onore dei loro cari morti stanno provando a scoperchiare cosa sia accaduto nell' unico ospedale covid della regione, dove i pazienti sono morti come mosche, ma nessuno lo sa. Per la Procura non è accaduto nulla
Grazie a Debora de Cesare che per salvare la madre ha combattuto contro la malasanità diventando più esperta dei medici.
Dovrebbero farla assessore
Grazie allora a Angela Conese , che da moglie di un autista si è messa a capo di una battaglia per difendere decine di autisti che da mesi non prendevano lo stipendio, nonostante il loro capo abbia mezzo Molise in mano. È svenuta durante una diretta. Ora è ricoverata per un aneurisma
Grazie a Concettina Aquilante , che per difendere i diritti dei disabili gravi come sua figlia si è messa contro tutto e tutti
Non è servito, sua figlia è morta di covid perché il vaccino è stato dato a tanti altri che non ne avevano diritto, ma a sua figlia, ma ai disabili, no.
Grazie a Giusy Messina , che salva cani ogni giorno dalla strada da decenni, ne avrà salvati migliaia, ha costruito a sue spese un canile con duecento box, va avanti con le donazioni, da sola, dall' alba alla notte.
In un' altra regione le avrebbero fatto una statua
Qui no: multa e obbligo di chiusura.
Grazie a chi non posso citare, perché sono fonti riservate.
Anche qui, quasi tutte donne.
A tutti gli altri, a tutti quelli che, tantissimi, anche su vicende di peso minimo, come i viaggi della speranza in treno, o le attese infinite al pronto soccorso, cose sulle quali in qualsiasi altra regione basta accendere un microfono e c' è la fila dei cittadini infuriati, mi hanno risposto: "Non mi intervisti, mi comprometto con la politica", voglio dire oggi: siete il peggior destino di voi stessi e dei vostri figli o nipoti
A quei tanti colleghi delle testate locali, che pubblicano sfidando minacce di querela milionarie e poteri, o lo hanno fatto, senza remore, come Monica Vignale e Pasquale Bartolomeo voglio dire: grazie, davvero, per la correttezza con la quale vi siete sempre rapportati a me,, la collaborazione, ma soprattutto per il coraggio.
In questa regione ce ne vuole.
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