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da Euronews
Il governo italiano vuole vietare le parole inglesi con multe fino a 100mila euro Access to the commentsCOMMENTI Italy's Prime Minister Giorgia Meloni speaks to media after a EU Summit, at the EU headquarters in Brussels, on March 24, 2023. Italy's Prime Minister Giorgia Meloni speaks to media after a EU Summit, at the EU headquarters in Brussels, on March 24, 2023. - Diritti d'autore AFP Di Giulia Carbonaro • ultimo aggiornamento: 04/04/2023 - 12:41 Il governo di destra guidato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato una nuova proposta di legge che punisce l'uso dell'inglese e di altre parole straniere nelle comunicazioni ufficiali, con multe tra i 5.000 e i 100.000 euro. L'obiettivo della legge, che ha ricevuto ampie critiche nel Paese anche da parte dei più rinomati studiosi di linguistica e filologia italiana, la prestigiosa Accademia della Crusca, è "difendere e promuovere la lingua italiana" e proteggere l'identità nazionale, secondo quando dichiarato dal partito di Meloni. La nuova proposta, sostenuta dalla premier, è stata presentata da Fabio Rampelli, membro della Camera dei deputati. Con un tweet pubblicato sul suo profilo Twitter, il deputato ha fatto un esempio della cosiddetta "anglomania", che porterà politici e burocrati italiani a essere multati se la legge verrà approvata. "Nella Camera dei deputati si parla italiano - scrive Rampelli - continuiamo la nostra battaglia per l'uso della nostra lingua al posto dell'inglese: non riusciamo a capire perché si debba chiamare 'dispenser' l'erogatore di igienizzante". Invece di usare la parola "dispenser" in inglese, il governo Meloni vorrebbe che i funzionari usassero l'espressione italiana, molto più lunga: "erogatore di liquido igienizzante per le mani". La lingua italiana - come la maggior parte delle altre lingue europee - ha adottato molti termini inglesi negli ultimi anni, in parte perché si trattava di termini che indicavano cose "nuove", che non appartenevano alla tradizione italiana (computer, social media, smart working), in parte perché la lingua inglese spesso offre una versione più concisa e veloce di termini che in italiano richiederebbero un modo piuttosto ridondante per essere espressi. In parte, ancora, perché per molti l'uso di una parola inglese, anche quando un termine italiano andrebbe bene - ad esempio, in Italia è comune riferirsi alle riunioni di lavoro come "briefing" o usare la parola "deadline" in ambito professionale - aggiunge un tocco di autorevolezza e internazionalità.

Commenti

  1. Sono anni che predico di non abusare degli inglesismi, ma mai mi permetterei di vietarli o criminalizzarli con multe salate. Non sono fascista e non faccio parte di un governo guidato dalla Meloni

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