Rinnovabili nemiche di ambiente e agricoltura

di Luigi Di Majo - Presidente Distretto del Cibo Olio Evo Molisano - pubblicato sul numero di oggi di PRIMO PIANO Molise
Interessante l’articolo riportato da Primo piano Molise, pagina Larino Basso Molise, che riporta la risposta del managing director della WQD Italia, Mauro Ferrari: “Le rinnovabili sono amiche dell’ambiente e dell’agricoltura”. Spiega che “Da oltre 25 anni operiamo in tutto il mondo nel settore delle rinnovabili con l’idea di creare valore condiviso. E anche in Italia il nostro approccio si basa sul rispetto e la valorizzzazione del territorio”. Interessante perché dà l’idea di un annuncio pubblicitario, come quello di Amazon per il suo “parco” di pannelli solari a terra, che promuove un prodotto per aumentarne la vendita e lo fa con “l’idea di creare valore condiviso (nel) rispetto e valorizzazione del territorio”. Parole belle e significative che, nella realtà, non trovano riscontro, visto che non c’è la condivisione dei cittadini, i soli padroni di quel prezioso bene comune che è il territorio. Il grande tesoro - il solo che una comunità ha – che le rinnovabili sperperano e deturpano, nel momento in cui si appropriano delle sue risorse e dei suoi valori, quali la terra e il paesaggio in particolare. Un furto di agricoltura e di cibo e, insieme, di bellezza. Basta vedere, per non andar lontano, le rinnovabili di San Martino in Pensilis che hanno dato vita a un “parco”, non di alberi, ma di cemento e acciaio. A conclusione del suo annuncio “Il progetto avrà molteplici risvolti positivi dal punto di vista ambientale e territoriale, contribuendo anche in maniera specifica alla riduzione annuale di CO2”, dimenticando che per produrre le rinnovabili c’è bisogno di energia, la peggiore, qual è quella derivante dai fossili - il veleno dell’atmosfera che sta facendo impazzire il clima - insieme con l’Agricoltura industrializzata e gli allevamenti superintensivi. Da apprezzare la generosità del rappresentante del WQD Italia, con le sue attenzioni per il dimenticato Cigno; le aree abbandonate da trasformare in aree verdi; la valorizzazione delle coltivazioni biologiche; la biodiversità con il rilancio delle api. Nessuno l’ha informato del Cigno assetato e non più percorso da acque trasparenti; si è dimenticato di dire che le strade di collegamento dei pali eolici sono un furto di verde; non sa che il biologico qui non si è affermato per mancanza di tempo dei sindaci che hanno nelle loro mani l’associazione; che la pazienza delle api e degli altri animali, in particolare gli uccelli, è arrivata al limite. Non sa che il Molise è una farfalla grande 4.43° Km2. Una farfalla che ha mostrato di avere un forte senso di solidarietà nel momento in cui ha il doppio delle rinnovabile di fronte al suo fabbisogno. Non sa che la non attenzione al suo territorio da parte di chi lo dovrebbe governare sta producendo una fuga, soprattutto dei suoi giovani, ciò che porta a non sperare nel domani-

Commenti

  1. Penso che ognuno di noi nella vita, debba impegnarsi a piantare alberi, dappertutto, in ogni luogo dove non ci sono colture, sarà più difficile per questi integerrimi sfruttatori impegnare terreni fertili...per disboscare serve autorizzazione!😉

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch