Viviamo in un mondo di pazzi e non ce ne accorgiamo

TEATRO NATURALE - Editoriale di Pasquale Di Lena
Il rischio è essere maledetti dalle nuove e prossime generazioni per i cambiamenti climatici ma anche per lo spreco della fertilità dei suoli, la qualità dei cibo e la salute nostra e degli animali-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Mentre si affamano le famiglie, non solo le più povere, con l’aumento dei costi della corrente elettrica e del gas, e, mentre si continua a depredare e a distrugger le risorse e i valori del territorio - a partire dall’agricoltura e il suo cibo, dal paesaggio e dall’ambiente - procede, a suon di miliardi di euro, il sostegno ai petrolieri e proprietari di miniere a carbone, i produttori del veleno mortale per il clima, quello prodotto dalle perforazioni e dalle miniere, prima chiuse e ora riaperte. Come a dire che il Paese è nelle mani dell’Eni e non del governo di centro destra. Non a caso la sua presidente, contraria alle perforazioni dell’Adriatico, appena si è insediata a palazzo Chigi, ha cambiato opinione, dando ascolto a chi decide della durata del suo mandato. Basta un po’ di memoria e ricordare la fine di un altro presidente, Renzi, che, per un breve tempo, è stato un vero e proprio imperatore, applaudito soprattutto da persone insospettabili, in particolare donne, un tempo accese rivoluzionarie. Messo in disparte dagli stessi che l’avevano collocato sul trono, ma non dai petrolieri riconoscenti che si sono divertiti, a fine mese, ad ascoltarlo e ad applaudirlo per le sue dotte lezioni su “il neoliberismo e il fascino del dio denaro”. Mentre scrivo sto pensando ai tanti veri falsi che animano il mondo nel tempo triste dei crolli di ghiacciai millenari, tsunami, smottamenti e frane, focolai di guerra in ogni angolo del mondo, ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più numerosi e più poveri, tempeste di ogni tipo, e, soprattutto, clima avvelenato e impazzito. Si pensi a quello che ho detto all’inizio di questa mia breve riflessione e agli incontri - tutti regolarmente siglati e numerati - organizzati nei luoghi più ricercati del mondo, esclusivi per le più belle vacanze. Là dove i capi di governo, sostenitori dei petrolieri e delle industrie che producono armi, si sono affannati a proclamare le misure prese per salvaguardare il clima e la pace, mentre nei loro paesi si sono adoperati e si adoperano a fare tutto l’incontrario. Non sembra, ma viviamo in un mondo di pazzi che stanno facendo l’impossibile per fare impazzire ognuno di noi, poveri mortali, le vittime sacrificali del dio denaro. Nel frattempo ci siamo nutriti di dosi eccessive di indifferenza fino al punto di diventare insopportabili masochisti, numeri di un algoritmo che pensa e ragiona per noi. Intanto la nostra fedele compagna, la televisione ci rende sempre più vittime della pubblicità, di film americani inguardabili perché fatti male e, non solo, perché promotori primi di droga, disastri, stupidità, violenza, guerre. Che dire poi della seconda voce, quella dell’agricoltura industrializzata e degli allevamenti superintensivi, che ha contribuito alla situazione che vive il clima. Uno spreco di fertilità dei terreni e sostenibilità ambientale; di qualità del cibo e della salute nostra e degli animali; di occupazione e, ciò che è peggio, di biodiversità, che è vita. Siamo messi male e non ci ribelliamo e così che siamo diventati veri falsi anche noi, pronti - vista l’eredità che lasciamo - per essere maledetti dalle nuove e prossime generazioni.

Commenti

  1. Non è un rischio. È la certezza di essere maledetti già oggi e già da noi stessi. Il quadro è più che conclamato come anche l’indifferenza, l’ignavia da cui siamo tutti avvolti. Da quella incosciente, indolente falsa idea, speranza, di credere di avere tempo.

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    1. credere nel "progresso" promosso da un neoliberismo predatorio e distruttivo

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  2. Proprio vero Pasquale, viviamo in un mondo di pazzi dove ad ogni disastro climatico ci promettono di trovare soluzioni, ma passata la rabbia, tutto rimane come prima e anzi si continua a sfruttare il pianeta senza considerare che le risorse e le sue difese non sono infinite. Il punto di non ritorno procedendo di questo passo diventa sempre più vicino, i discorsi che seguono e che riporto in sintesi lo dimostrano.

    Mi ha colpito Il discorso di Antonio Guterres all’apertura della Cop 27 di lunedì 7 novembre 2022
    e il “Discorso del presidente Charles Michel alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 25) del 2 dicembre 2019.

    «Lottiamo insieme. E vinciamo». Il discorso di Antonio Guterres all’apertura della Cop 27

    Lunedì 7 novembre, alla cerimonia di apertura della Cop 27, il segretario generale delle Nazioni Unite ha pronunciato un discorso che chiama ciascuno alle proprie responsabilità

    “Stiamo lottando per la nostra vita. E stiamo perdendo.
    Le emissioni di gas a effetto serra continuano ad aumentare. La temperatura globale continua a salire. E il nostro Pianeta si sta avvicinando rapidamente a dei tipping point che renderanno la ca-tastrofe climatica irreversibile.
    Siamo su un’autostrada diretti verso l’inferno climatico con il piede sull’acceleratore”.

    “La lotta globale per il clima sarà vinta o persa in questo decennio cruciale – sotto la nostra re-sponsabilità. Una cosa è certa: coloro che rinunciano sono certi di perdere. Quindi, lottiamo insieme. Evinciamo. Per gli otto miliardi di membri della nostra famiglia umana. E per le generazioni che verranno”.

    https://valori.it/guterres-discorso-cop27-clima/

    Consiglio europeo Discorso 2 dicembre 2019
    Discorso del presidente Charles Michel alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 25)

    “In tre minuti vorrei soffermarmi su altrettante domande essenziali in materia di clima:
    perché dobbiamo fare di più?
    come farlo? e
    cosa fare?”

    “Perché dobbiamo fare di più?
    Siamo in un'emergenza climatica. In questo preciso momento. I titoli di oggi sono drammatici. Prendiamo solo due esempi:
    i livelli dei mari stanno aumentando alla velocità più alta registrata in 3 000 anni
    la biodiversità si sta riducendo a un ritmo più rapido che in qualsiasi altro momento della storia umana: un milione di specie sono minacciate di estinzione”

    come possiamo fare di più?
    Ora è necessario cambiare radicalmente comportamento e rivoluzionare il nostro approccio. Abbiamo conosciuto la rivoluzione industriale, poi la rivoluzione tecnologica:ora è il momento della "rivoluzione verde".

    “In ogni parte del mondo i giovani hanno smosso le acque. E a ragione. Oggi abbiamo un'occasione unica: diventiamo i custodi del pianeta e, al tempo stesso, assicuriamo la prosperità economica creando posti di lavoro, innovazione e una qualità di vita elevata”.

    “Come presidente del Consiglio europeo ho un obiettivo chiaro: fare dell'Europa il primo continente a impatto climatico zero sul pianeta entro il 2050”.

    “Molti leader europei hanno chiesto alla Commissione di proporre un nuovo patto verde per l'Europa corredato di misure concrete; sarà un "cessate il fuoco" con la natura, anzi addirittura un "trattato di pace" con la natura”.

    Cosa dobbiamo fare?
    Siamo un solo pianeta, ci occorre quindi un solo approccio. Si tratterà di
    - fornire energia sostenibile e a prezzi abbordabili
    - aumentare l'efficienza energetica
    - e creare un'economia circolare

    “Credo che i cambiamenti climatici ci offrano questa stessa opportunità: utilizzare la scienza e la tecnologia per proteggere e sviluppare le nostre società. Dobbiamo cambiare mentalità e vedere la transizione verde non come un onere, bensì come un'apertura e un rilancio delle nostre economie grazie alle tecnologie verdi”.

    “Proteggere il nostro pianeta è la scelta giusta, l'unica possibile. E l'unico modo per proteggere le nostre famiglie, le nostre comunità e la nostra umanità”. Grazie.

    https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2019/12/02/speech-by-president-charles-michel-at-the-un-climate-conference-cop25/

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  3. Gli interventi di Guterres sono da me condivisi anche perchè ripetitivi, insistenti come una chiave che non riesce ad aprire una porta, la sua porta. Le parole di Michel le trovo contraddittorie se penso ai finanziamenti europei per l'Agricoltura e la zootechia, cioè le due voci che seguono da vicino le fonti fossili, che vanno soprattutto all'agicoltura industrializzata e agli allevamenti superintensivi. E, poi, tutte le decisioni valide dell'Europa sono possibili da attuare solo dopo anni e non subito. Come dire "Avanti neoliberismo, la fine è nelle tue mani"' Grazie Nicola D'Ambrosio

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  4. Carissimo Pasquale, già oggi in Europa abbiamo il 23 per cento di suolo sterile , il 33 nel mondo ; in pianura Padana siamo sotto l’1 di materia organica, un disastro. In tanti, i farisei di casa nostra parlano di cambiamento climatico e di sicurezza alimentare senza fare nulla per fermare la devastazione del suolo. Le giovani generazioni dovrebbero fare non uno, ma 100,1000 sessantotto contro questa distruzione di futuro. Noi una mano possiamo dargliela e grazie per il tuo sempre presente contributo!

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  5. L'agricoltura industrializzata promossa dalle organizzazioni dei coltivatori o agricoltori; le colture e gli allevamenti superintensivi. Un mondo di pazzi!

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