No ai Pannelli solari a terra
COMUNICATO STAMPA
23/11/2022Slow Food Italia-
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Condotta di Termoli-
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Presentato il ricorso al Presidente della Repubblica
contro la realizzazione di un parco fotovoltaico su
terreni agricoli fertili nel Basso Molise.
Sottoscritto da Slow Food Regionale Abruzzo-Molise e da AIAB Molise
(Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica Molise A.P.S.), con il
sostegno di Italia Nostra Molise, della Fondazione "Lorenzo Milani" e de "la
Fonte", con l'assistenza dell'avvocato Riccardo Vaccaro, è stato inoltrato al
Presidente della Repubblica Italiana un Ricorso Straordinario (ex art. 8
D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199), contro la Regione Molise e ENEL
Produzione S.p.A., per chiedere l'annullamento della Determinazione
Dirigenziale della Regione Molise n. 4198 del 20.07.2022, con la quale è
stata autorizzata la realizzazione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico
della potenza nominale pari a 2142 kWp e potenza massima di immissione
alla rete elettrica pari a 1800 kWp e relative opere di connessione da
ubicarsi nel Comune di Larino (CB) in Contrada Piane.
In Molise sono state avanzate richieste per istallare pannelli fotovoltaici su
circa 2000 ettari di terreni agricoli feritili, collocati nel Basso Molise. Si
tratta di richieste assurde e inaccettabili se si tiene conto che in Molise ci
sono circa 36.000 ettari di terreni classificati come non agricoli, dove
l'istallazione di pannelli fotovoltaici potrebbe avvenire senza danno per la
collettività.
La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili rappresenta un
passaggio necessario per contrastare i cambiamenti climatici e per
garantire autonomia energetica al nostro paese sottraendolo alla
dipendenza e al ricatto delle nazioni che detengono il possesso delle fonti
fossili. La guerra contro l'Ucraina, scatenata dalla Russia, ha messo
drammaticamente in evidenza quanto sia rischiosa e economicamente
insostenibile la dipendenza energetica. Ma, proprio per questo, è
necessario che lo sviluppo e la produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili non avvenga sottraendo terreni fertili destinati all'agricoltura e
all'allevamento. La dipendenza dall'estero per soddisfare la necessità di
cibo non è certamente meno grave e pericolosa della dipendenza
energetica, come la vicenda dell'esportazione di grano dall'Ucraina sta
evidenziando.
Le associazioni che hanno promosso il ricorso, rivolgendosi alla massima
carica dello Stato, hanno voluto denunciare e fare luce sull'inquietante
scelta fatta dalla Regione Molise che, contravvenendo alla legislazione
europea, nazionale e regionale, sta concedendo senza nessuna remora
autorizzazioni per la realizzazione di parchi fotovoltaici e eolici su terreni
agricoli fertili, sottraendoli all'agricoltura che, con le sue produzioni
enogastronomiche, rappresenta una delle voci economiche più
significative e caratteristiche del Molise.
Il Molise è l'unica regione ad aver perso popolazione dall'unità d'Italia. Ogni
anno diverse migliaia di molisani lasciano la propria regione. Distruggere
l'agricoltura significa favorire l'abbandono delle campagne e lo
spopolamento dei comuni molisani, per questo la tutela dei terreni fertili è
una condizione irrinunciabile per salvare il futuro del Molise.
Dopo il No del Distretto del Cibo "Olio Evo Molisano" bisogna dire grazie ai promotori e a quelli che hanno sottoscritto questo ricorso al Presidente della Repubblica perchè denuncia una situazione davvero incredibile, il furto di cibo, cioè il furto della nostra vita e tutto grazie alle scelte di chi, ai vari livelli, ha già permesso questo scempio. La dimostrazione di governi culturalmente succubi del sistema neoliberista delle banche e delle multinazionali. Il sistema che ci sta rendendo numeri alimentati da cibo artificiale. Pazzia!
RispondiEliminaPura follia usare terreni fertili per centrali fotovoltaiche, è come tagliare il ramo sul quali si sta seduti.La follia del “ sempre più denaro” se non fermata sarà la fine del genere umano
RispondiEliminaMi associo! E dico che questi non solo ci fanno ma ci sono, sono proprio quelli che dopo la devastazione industrializzata vogliono affamarci per possederci sempre. Quest'articolo è bellissimo, non tanto per la denuncia che è sacrosanta ma soprattutto per la proposta che da valore alla protesta "in Molise ci sono circa 36.000 ettari di terreni classificati come non agricoli, dove l'istallazione di pannelli fotovoltaici potrebbe avvenire senza danno" . Ben detto!
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