Muore Padre Vito Bracone di Palata

di Vincenzo Di Sabato
Straordinario passionale dell’amore di Dio, ottiene la commutazione della pena di morte di Paola Cooper Conduce due volte a Bari Madre Teresa di Calcutta Al termine di durevoli sofferenze, Sorella Morte ha chiamato a sé il 17 ottobre l’intrepido Sacerdote Francescano, Padre Vito Bracone, di Palata, nato 81 anni fa. Travolto inizialmente da una forma di affanno respiratorio e assistito nell’infermeria del Convento a Bitetto, il male si è andato ostinatamente sviluppando e degenerando, fino a sottrargli la parola. E Padre Alessandro Mastromatteo – Ministro Provinciale dei Frati Minori – durante la solenne concelebrazione esequiale in Puglia, ha voluto associare i lunghi patimenti del frate a quelli di Gesù appeso sul legno della croce. In “tertia die” si è ripetuto il culto nella chiesa parrocchiale di Palata, dentro la quale Padre Vito ebbe a ricevere l’Ordine Sacro per mano del Vescovo Mons. Giovanni Proni. Il rito, presieduto dal don Elio Benedetto, è stato arricchito dalla serafica spiritualità dei francescani giunti dal “S. Onofrio” di Casacalenda e da Padre Giovanni Murazzo – di Palata – missionario saveriano in Brasile. All’omelìa - riallaciandosi anche al “dolce sentire” di Padre Mastromatteo - tesse ancora la laboriosità e le straordinarietà mistiche ed umane di Padre Vito. Ed evoca in particolare, l’efficacia della sua missione umanitaria compiuta nel 1987 negli Stati Uniti, in rappresentanza del movimento “Non uccidere”, puntato all’abolizione della pena capitale. Il tempio è pervaso da brividi di tenerezze, quando il parroco rammenta la mobilitazione internazionale promossa dal francescano di Palata, tesa a commutare la reclusione di Paula Cooper (la giovane criminale statunitense) condannata a morte per omicidio di primo grado. Il sacerdote molisano guadagnò, allora, in tutto il mondo oltre due milioni di firme di compartecipazione, sicché la sedia elettrica venne commutata in reclusione protratta. In quei momenti gli fu accordato anche la possibilità di intrattenersi per qualche ora con la ragazza di colore, aiutandola a comprendere il grave delitto commesso e ad offrire a lei strumenti per una serena conversione di cuore. Padre Vito, testimone dell’amore di Dio, quando in Puglia assolveva il suo ministero pastorale, volle ottenere inoltre, per ben due volte, la presenza a Bari di Madre Teresa di Calcutta: il 2 novembre 1980 e il 6 maggio 1982, giorno in cui ella pronunciò l’impetuoso discordo nello stadio delle Vittorie. Proprio il trasporto verso la Suora messaggera dell’amore e Premio Nobel per la pace, proclamata Santa il 20 novembre 2002, ha accomunato le predilezioni di Padre Vito e di don Elio. Da allora il Parroco di Palata ha trovato nel canto, i mezzi per unirsi a Dio e trasformarsi, in lode vivente del suo amore. E, perciò, Padre Vito lo chiama ripetutamente per concerti a Bari, ad Andria e, più in là, per il Convegno Liturgico Nazionale dei Parroci religiosi in Assisi. vds

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