Bella ciao

di Andrea Ermano.. L'avvenire dei lavoratori
incominciamo male. I due presidenti di Camera e Senato, Fontana e La Russa, non meno del cavalier Berlusconi, ci stanno facendo fare una bruttissima figura in Europa e nel mondo. Si dirà che dietro le risate a danno dell’Italia possiamo spesso intuire anche un interesse di potentati concorrenti, i quali, deridendo il nostro Paese, mirano a fiaccarne la concorrenzialità in vista di migliori riposizionamenti sui mercati globali. Ma queste sono le regole del gioco, baby, perché se non ti comporti bene, la gente tenderà a evitare il tuo negozio. E già lo si è visto. Basti ricordare che Berlusconi stava conducendo la nazione alla bancarotta, mentre andavano a gonfie vele le sue “feste eleganti” nelle ville d’Arcore e di Sardegna, con Putin in veste adamitica tra stuoli di belle ragazze. Alla fine al Governo di Roma sono dovuti intervenire i “tecnici”, da Mario Monti a Mario Draghi. Ma adesso si ricomincia. E gli scambi di vodka e le bottiglie di lambrusco e i biglietti carini di qua e di là. Come se non bastasse, sulle prime pagine dei giornali d’Occidente si assiste da giorni a una fioritura di sghignazzi circa la raccolta dei busti del “duce” nella casa di La Russa. Senza contare le posizioni di Fontana, al quale tutti i “diversi”, omosessuali e femministe pro choice incluse/i “fanno schifo”. Parole sue. Questo è in realtà l’aspetto più grave dell’involuzione politico-istituzionale in atto. La Nuova Autorità italiana ha collocato alla terza carica istituzionale un signore che discrimina indiscriminatamente una moltitudine di persone in quanto aventi orientamento sessuale diverso dal suo. Forse che la persona cessa di possedere eguale dignità umana a seconda dei gusti sessuali del grande presidente Fontana? Il quale, tra l’altro, risulta obiettivamente sconfessato da papa Francesco dato che questi ha ricevuto in Vaticano, proprio domenica scorsa, un gruppo di persone trans. Grande il loro apprezzamento per l’apertura della Santa Sede: “L’udienza a San Pietro ci fa sentire migliori”, hanno dichiarato. E noi, si parva licet, sottoscriviamo. un bravo ragazzo. Veniamo ora a quella testa d’uovo, un po’ stagionata e forse anche un po’ disorientata, che risponde al nome di Enrico Letta. La sua scelta di non allearsi con l’M5S appare a tutt’oggi indecifrabile. (Ciò sia detto al netto di astuzie tattiche inarrivabili.) Ha regalato un trionfo di seggi parlamentari alle destre, senza che nel Paese si ravvisasse la benché minima ragione di opzionare una variante solitaria votata all’insuccesso. E però sulla mostruosa elezione della coppia La Russa/Fontana alla presidenza dei due rami del Parlamento italiano, bisogna dargli ragione, all’Enrico Letta: «La scelta che hanno fatto è quella peggiore per dare all’esterno messaggi rassicuranti. Danno un messaggio che conferma le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europa. Io mi chiedo quale sia la logica perversa che c’è dietro queste nomine», ha dichiarato il segretario democrat, uscendo dalla recente riunione eurosocialista di Berlino. A voi parrà una dichiarazione scontata e persino all’acqua di rose. Non così alla Nuova Autorità italiana, la quale ha risposto (testuale): «Sono gravissime le parole di Letta a Berlino. Affermare all’estero che l’elezione dei presidenti delle Camere sia motivata da una “logica perversa” e “incendiaria” che conferma “le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europa” è uno scandalo e rappresenta un danno per l’Italia». Gravissime parole?! Scandalo?! Leggo, rileggo e mi arrovello. Dove starebbe, esattamente, il “danno”: nel dirlo? o nel farlo? Volendo escludere l’ipotesi secondo cui per la Nuova Autorità italiana il capo dell’opposizione non avrebbe mai diritto di criticare le scelte della maggioranza, si può solo assumere che la critica non avrebbe dovuto essere pronunciata “all’estero”. Tipo: i panni sporchi si lavano in casa. Ma, che “all’estero” dilaghi l’inquietudine se e quando in Italia i neofascisti si appropinquano al potere, dovrebbe capirlo anche la Nuova Autorità italiana – qualora conservi un residuo di onestà intellettuale. E dunque? Dal (trascurabilissimo) punto di vista dell’emigrazione italiana appare assurdo voler autorizzare la critica – per esempio verso l’elezione di due politici di estrema destra alla seconda e alla terza carica dello Stato – se e solo se non ci si trovi all’estero. O dobbiamo chiedere scusa alla Nuova Autorità italiana d’essere emigrati? Il “nostro” Silone, che scrisse Fontamara dall’esilio e che dall’esilio diresse questo giornalino contro il regime, si starà rivoltando nella tomba… Berlino interno giorno. I socialisti europei riuniti nella capitale tedesca scandiscono in coro “Bella ciao”. Non è una notizia? L’agenzia ANSA ne rilancia il video (vai al sito). Sullo sfondo si sente una cantante, la cui voce ricorda quella di Milva, intonare il celeberrimo inno della Resistenza italiana, mentre nel parterre del convegno si vede una folla di leader del Pse che accompagnano la melodia e battono ritmicamente le mani. A me non paiono lì in posa per uno spot. È gente che ha governato e/o governa molti paesi d’Europa. Non cantano tanto pe’ cantà e pe’ far la vita meno amara… No, non hanno l’aria di chi stia scherzando più di tanto. Né mi pare che stiano semplicemente ammonendo qualcuno. L’arte ermeneutica suggerisce: ecco una prima consegna di resistenza. Dopodiché, gli entusiasti della nostalgia italica dovrebbero tenere presente che, come ricorda Felice Besostri, l’effetto distorsivo di una sconsiderata legge elettorale detta “Rosatellum” attribuisce a queste destre il diritto di misurarsi con il governo del Paese. E va bene. Finché ci riescono… Ma sarà meglio per tutti se lo faranno con molto giudizio, perché non rappresentano la maggioranza nel Paese né riflettono i valori costituzionali. E se un domani gli capitasse di violare lo spirito repubblicano nato dalla Resistenza o finissero per turbare l’ordine democratico, nessuno potrà loro garantire una seconda amnistia come quella del 1945.

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