vincenzo di sabato
E, sulla fortezza di Sarzana, anni fa Enzo Bianchi - fondatore della Comunità di Bose, figlio di un vecchio stagnino piemontese – eccitò quegli spalti con la seguente confessione autobiografica: “figlio mio (gli palesò il padre) nella tua vita potrai patire; forse anche la fame; ma leggi libri di poesie; appassionati di versi e sparpaglili su tutte le piazze del mondo. Ricordati inoltre che è cosa seria essere poeti, anche in situazioni funeste”.
Stranamente - perché rivelato ancora a Sarzana - fu Patrizia Cavalli, poetessa molto amata da Elsa Morante, a definire la poesia, “unica scienza efficace per l’intera umanità”. Frizzi di parole, insomma, come fatti apposta per annunciare la 34^ “Giornata Mondiale della Poesia” che avrà luogo a Guardialfiera nel pomeriggio di Domenica 2 ottobre, memoria liturgica degli Angeli Custodi, spiriti celesti che superano in perfezione tutte le creature visibili. Per questo il compianto Domenico Simi de’ Burgis, l’intellettuale veneziano di Bari, li proclamò protettori della poesia e, nel 1988, ne ideò “la Giornata” destinata a sviluppare lo spirito umano e l’affinamento del concetto immortale della “poesis”. Egli a Guardialfiera, nel 2009, ipotizzò che “il linguaggio primordiale dell’uomo fosse un linguaggio poetico”. Con tale enunciazione Simi de’ Burgis, il sacerdote della Musa, il 2 ottobre 1988 instradò dal Lido di Venezia, la 1^ Giornata della Poesia.
E, poi via! Indomito, anno dopo anno, egli favorì l’arte poetica spagnola, quella filosofica indiana, il realismo nella rapsodia germanica, le ballate romantiche inglesi, la lirica burlesca di Francia. Favoleggiò più tardi le romanze armene, romene; il pulsante carme ungherese, i moduli ellenistici nell’Oriente Mediterraneo, il “sangue” della poetica ladina nelle Dolomiti e il lussureggiante aleggiare sud-americano.
Attraverso il sussurro della cattedratica Grazia Marchianò – indelebile mia amica, vedova di Elémire Zolla filosofo e studioso di mistica e dottrine esoteriche – nel 2009 giunse a De’ Burgis l’utopico sogno di Guardialfiera di avere anche qui un po’ di “venezialità”. E, per l’unicum nel Molise della poesia slava e albanese, il Presidente mondiale, esordisce in persona nei sette fiabeschi borghi alloglotti del Molise. E il Centro Studi di Guardialfiera funzionò da coordinatore e da spinta propulsiva ad Acquaviva CC., a San Felice e a Montemitro nell’isola croata; a Campomarino, Montecilfone, Portocannone e Ururi, fra gli albanesi nostalgici, venuti dalle Terre delle aquile.
In seguito, con l’adesione del Capo della Stato, si dribblò escogitando la pratica delle “Commemorationes” cioè delle lectio brevis tenute in occasione di centenari o in significanti anniversari di insigni poeti italiani. Cosicché Gianfranco Mori, saggista e Sindaco di San Mauro di Romagna, venne qui il 2 ottobre a commemorare Giovanni Pascoli nel centenario della morte. Gabriele D’Annunzio, fu ricordato a 150 dalla nascita, dalla voce di Giovanna Porcaro, docente e pro-Sindaco di Pescara. Il molisanissimo Emilio Spensieri, nel 20^ della scomparsa, lo trapuntò Ida di Ianni. Poi Mario Luzi esaltato a cent’anni dalla nascita. Più Tardi Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti. E il pubblico diventò sempre più contatore di successi.
Assieme al dolce dire del Sindaco, di Giulio De Jorio Frisani, di Maurizio Varriano e al cantare di Lino Rufo, sarà a Guardia il 2 ottobre, sarà con noi Saverio Simi de’ Burgis critico e storico dell’arte, ad onorare e perpetuare lo stile e il delirio di tanto grande padre il quale, mi ricordava spesso: “quanto necessaria sia oggi la poesia per forare la foschia di aridità e di vuotaggine che ravvolge notevole porzione della nostra società contemporanea. C’è bisogno di poesia per fermare l’oracolare contorto di tanti personaggi che, orgogliosi in TV, svelano un appiattimento cerebrale e spirituale; c’è bisogno della libertà e della purezza d’un verso recitato da un filo d’erba, dagli occhi di un bimbo, per rigodere il miracolo delle beatitudini. Nell’alfabetare poetico – mi assicurava – è intessuto ogni dolce colloquio, persino le invocazioni più drammatiche e le memorie decisive dei popoli. Davvero la poesia è un’onda di abbandono che ci avvolge, ci penetra, ci trasfigura in uno stato di grazia. E spero tanto – concludeva - che gli ultimi giorni miei, quelli che ancora la vita mi darà, mi siano donati in poesia”.
A manovrare il timone dell’evento, oltre al Comune di Guardialfiera, ed al Centro Culturale Studi Storici di Eboli, ci sarà quest’anno il Parco Letteraio “F. Jovine” e l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo Molise.
Amo appe na ricordare, con fiducia e gratitudine, come l’On. Remo Di Giandomenico, ora Commissario dell’AAST e allora Sindaco di Termoli, per la sua rara sensibilità culturale, abbia assicurato – un paio di decenni fa – la realizzazione del Premio Letterario e Giornalistico Internazionale “Il Molise nel Mondo e il Mondo nel Molise”, che in due edizioni inondò la terra molisana di un diluvio narrativo e di scrittori accreditati nell’inventario della letteratura mondiale.
TEATRO NATURALE 28.08.24 Recuperare biodiversità: c'è un laboratorio a cielo aperto per l'Italia, il Molise La scelta della quantità al posto della qualità è tanta parte della crisi che vive l’agricoltura e, con essa, la natura con la perdita costante della biodiversità 0 I disastri stanno nella natura maltrattata e a dimostrarlo è la perdita continua della sua biodiversità animale e vegetale e la riduzione di minerali. La dimostrazione che il tipo di sviluppo neoliberista, nelle mani e nella mente delle banche e delle multinazionali, è sbagliato. Come sbagliata è l’idea di progresso, visto che la strada che l’umanità è costretta a percorrere, tracciata dall’intelligenza artificiale del dio denaro, è quella che porta direttamente nel baratro. I disastri, di uno sviluppo basato sulla depredazione e la distruzione delle risorse naturali e di un progresso che esprime solo consumismo, sono messi allo scoperto dalla situazione sempre più pesante del cli...
Sicuramente un evento che avrei voluto non perdermi ma la mia condizione mi ha distratto. Mi piacerebbe conoscere il contesto della foto che anima questo annuncio.
RispondiEliminane conosco solo tre. Il tuo vescovo che abbraccia ùVincenzo ùdi sàabato e dietro ùAntonio Picariello che non c'è più
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