Consumo di suolo: nel 2021 il valore più alto degli ultimi 10 anni Nell’
Vale la pena leggere questi dati perchè servono a far capire la natura predatoria e distruttiva del sistema che governa il Paese, il neoliberismo. Il sistema che mette insieme destra e sinistra nel momento in cui si è appropriato della politica, dimenticando l'arte di governare, la sola che permette di distinguere destra e sinistra, dando a ognuno la libertà di scegliere e di appartenere e, così, di dare il proprio contributo e non rimanere indifferente, com'è dimostrato dai dati dell'affluenza ai seggi con poco più degli italiani che vanno a votare. Sono dati drammatici perchè limitano il futuro, nel momento in cui stravolgono il paesaggio, distruggono l'ambiente, riducono l'agricoltura e, con essa, qualità e quantità di cibo, Tutto questo nel momento in cui il numero degli abitanti di questo mondo continua a crescere a dismisura. Il neoliberismo, che pochi nominano e lottano, lasciando aumentare così il suo potere e, con il non senso del limite e del finito, la fine delle risorse di nostra Madre Terra. (pdl)
Como, Impruneta e Marano di Valpolicella sono i comuni “risparmia suolo” di quest’anno
Con una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, il consumo di suolo torna a crescere e nel 2021 sfiora i 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno. Il cemento ricopre ormai 21.500 km2 di suolo nazionale, dei quali 5.400, un territorio grande quanto la Liguria, riguardano i soli edifici che rappresentano il 25% dell’intero suolo consumato.
Como, Impruneta e Marano di Valpolicella si aggiudicano la prima edizione del concorso ISPRA e conquistano il titolo di “Comune Risparmia suolo” del 2022.
È il consumo di suolo in Italia fotografato dal Rapporto SNPA 2022 che, insieme alla cartografia satellitare di tutto il territorio e alle banche dati disponibili per ogni comune italiano, fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo a livello nazionale, comunale e provinciale.
Tra il 2006 e il 2021 il Belpaese ha perso 1.153 km2 di suolo naturale o seminaturale, con una media di 77 km2 all’anno a causa principalmente dell’espansione urbana e delle sue trasformazioni collaterali che, rendendo il suolo impermeabile, oltre all’aumento degli allagamenti e delle ondate di calore, provoca la perdita di aree verdi, di biodiversità e dei servizi ecosistemici, con un danno economico stimato in quasi 8 miliardi di Euro l’anno.
Il suolo consumato pro capite aumenta in Italia nel 2021 di 3,46 m2/ab e di 5,46 m2/ab rispetto al 2019 con un trend in crescita. Si passa, infatti, dai circa 349 m2/ab nel 2012 ai circa 363 m2/ab di oggi.
A livello regionale la Valle d’Aosta è la regione con il consumo inferiore, ma aggiunge comunque più di 10 ettari alla sua superficie consumata, la Liguria è riuscita a contenere il nuovo consumo di suolo al di sotto dei 50 ettari, mentre Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Molise, Basilicata e Calabria si mantengono sotto ai 100 ettari. Gli incrementi maggiori sono avvenuti in Lombardia (con 883 ettari in più), Veneto (+684 ettari), Emilia-Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499).
I valori percentuali più elevati si collocano anche quest’anno in Lombardia (12,12%), Veneto (11,90%) e Campania (10,49%).
Tra i comuni, Roma conferma la tendenza dell’ultimo periodo e anche quest’anno consuma più suolo di tutte le altre città italiane: in 12 mesi la Capitale perde altri 95 ettari di suolo. Inoltre, Venezia (+24 ettari relativi alla terraferma), Milano (+19), Napoli (+18), Perugia (+13), e L’Aquila (+12) sono i comuni capoluogo di Regione con i maggiori aumenti.
Suoli urbani: oltre il 70% delle trasformazioni nazionali si concentra nelle aree cittadine cancellando proprio quei suoli candidati alla rigenerazione.
Gli edifici aumentano costantemente: oltre 1.120 ettari in più in un anno distribuendosi tra aree urbane (32%), aree suburbane e produttive (40%) e aree rurali (28%). Correre ai ripari è possibile: si potrebbe iniziare intervenendo sugli oltre 310 km2 di edifici non utilizzati e degradati esistenti in Italia, una superficie pari all’estensione di Milano e Napoli.
Il Veneto è la regione che ha la maggior superficie di edifici rispetto al numero di abitanti (147 m2/ab), seguita da Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Piemonte, tutte con valori superiori ai 110 m2/ab. I valori più bassi si registrano invece nel Lazio, in Liguria e Campania, rispettivamente con 55, 60 e 65 m2/ab, a fronte di una media nazionale di 91 m2/ab.
Logistica: ben 323 ettari nel 2021 prevalentemente nel Nord-Est (105 ettari) e nel Nord-Ovest (89 ettari). Prosegue quindi il consumo di suolo dovuto alla costruzione di nuovi poli logistici rilevati anche in aree a pericolosità idrogeologica elevata.
Fotovoltaico a terra: poche le nuove istallazioni a terra fotografate dal SNPA nel 2021 (70 ettari), ma gli scenari futuri prevedono un importante aumento nei prossimi anni stimato in oltre 50 mila ettari, circa 8 volte il consumo di suolo annuale.
Oggi oltre 17 mila ettari sono occupati da questo tipo di impianti, in modo particolare in Puglia (6.123 ettari, circa il 35% di tutti gli impianti nazionali), in Emilia-Romagna (1.872) e nel Lazio (1.483).
Roma, 26 luglio 2022
Per informazioni:
UFFICIO STAMPA ISPRA
Alessandra Lasco – Tel. 3204306684
Cristina Pacciani – Tel. 3290054756
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• Report “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2022”
• Allegato fotografico al Comunicato stampa
• Tabelle di sintesi con i principali dati per regioni, province e comuni per il 2021 (Tabella aggiornata in data 01/08/2022)
• Tabelle con i principali dati per la serie storica completa (2006-2021) per regioni, province e comuni (Tabella aggiornata in data 01/08/2022)
• Schede regionali con i dati e le mappe per ogni regione (Tabella aggiornata in data 01/08/2022)
• Sintesi del rapporto in italiano
• Sintesi del rapporto in inglese
• Presentazione dei principali dati sul consumo di suolo
Denuncia sacrosanta. Peraltro non viene messo nel conto quel suolo che è una enormità ridotto ad una discarica chimica e che nei prossimi decenni non produrrà Nulla.
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