L’Olio di Fausto
Una bellissima storia che, con Fausto, cento anni compiuti nel 2021, viene colpito da un fulmine e non si rassegna, ma rinasce e, con più determinazione di prima, continua a svolgere il suo compito, quello che la natura gli ha assegnato. Il compito di arricchire di bellezza il paesaggio delle Terre del Sacramento e del lago creato con lo sbarramento del Biferno all'all'altezza del Ponte Liscione, non lontano da quella mammella di verde e di biodiversità che è il Monte Peloso (u Monte peluse"; assorbire enormi quantitativi di CO2, il veleno del "progresso" che sta facendo impazzire il clima; raccontare il suo essere "Gentile" per natura e rappresentare le altre 18 varietà del patrimonio molisano di biodiversità oivicola l'olivo; far sentire, con il suo olio, i profumi delicati delle erbe spontanee della campagna di Guardialfiera e i sapori dei frutti che ricordano gli orti di un grande orto lungo il corso lento del "grande" fiume. Una bellissima storia che racconta l'attualità dei valori dell'"arretratezza" di un luogo di tanti luoghi, il Molise. Una distesa di colline, abbracciate da montagne e bagnate da un piccolo tratto di mare, a presentare e rappresentare una campagna prodiga di bontà. Una storia di vita, "gocce", che Simone D'Angelo riesce a distribuire con il suo documentario per quelle nuove speranze di cui tutti abbiamo bisogno. "Gocce" di passione di Nicola Malorni per il suo "Fausto", che, all'olivo ed all'olio sta donando, nella veste di promotore di Kairos e di vicepresidente, gran parte del suo impegno. Ecco il racconto di Nicola Malorni
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“Una volta chiesero al grande Maestro Ajahn Chah cosa fare per chi avesse subito ferite profonde dagli esseri umani e lui rispose di far vivere la persona danneggiata circondata dalla natura e avvolgerla di ‘mettā’ (…) ‘gentilezza amorevole’ o ‘benevolenza’.
Una persona molto ferita dagli altri esseri umani ha bisogno di altri regni. Per questo accosto alberi e animali, perché il regno vegetale e quello animale possono ospitare i sogni dei bambini rotti e dargli provvisorio asilo (…)”.....
(Chandra Candiani, Questo immenso non sapere - Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano,
Einaudi ed., Torino, 2021, p.12)..............................
Alberi di Olea europaea come Fausto si prendono cura dell’umanità da decine di migliaia di anni. L’olio estratto dalle loro drupe, a partire dall’Asia Minore e dalla Siria si è imposto nell’alimentazione di tutta l’area del Mediterraneo, dalla Grecia fino a Roma; ma è stato anche usato per l’igiene del corpo, per la cosmesi, per i massaggi muscolari e articolari, per ripulire e favorire la guarigione delle ferite, per la cura dei sofferenti di stomaco, di fegato, di intestino. Nel passato è stato usato anche nei medicamenti per curare infezioni ginecologiche o come ipotensivo, antidiabetico, emolliente e diuretico. Il valore attribuito dai popoli del Mediterraneo alle qualità nutraceutiche dell’olio d’oliva è stato preservato per millenni dagli antenati di Fausto fino a rivelarci, in tempi più recenti, come il latte materno col quale l’umanità è stata nutrita dalla notte dei tempi, contenga acidi grassi insaturi essenziali, acido linoleico (LA - capostipite degli acidi grassi insaturi omega-6) e alfa-linolenico (ALA - capostipite degli insaturi omega-3), contenuti anche nell’olio d’oliva di qualità in proporzioni percentuali simili.
Nella terra di Fausto, il Molise, è custodito un grande patrimonio olivicolo con almeno venti varietà autoctone di olivi, la cui bontà veniva decantata già nell’antichità da un illustre agronomo come Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.) o dal poeta romano Quinto Licinio (230-160 a.C. circa).
L’olio di Fausto arriva dalla terra di Guardialfiera (piccolo borgo in provincia di Campobasso) narrato da Francesco Jovine in romanzi come “Signora Ava” e “Le Terre del Sacramento”; qui dimorano uliveti che erano a rischio di abbandono ma le amiche e gli amici di Fausto hanno saputo trasformarli in giardini, attraverso le tradizionali pratiche dell’olivicoltura molisana.
Da una collina che affaccia al lago di Guardialfiera, lo sguardo di Fausto si spinge fino a raggiungere, nel mare Adriatico, le isole di Diomede: in questo luogo dimora da cent’anni, col suo tronco segnato dal tempo e dalle insidie della vita, con i rami protesi verso i doni gratuiti e preziosi della sua terra. Qui accoglie escursionisti ed artisti, esploratori dell’anima e i loro compagni di viaggio, in un luogo in cui, talvolta, qualcuno ha finanche ammesso di poterne udire la voce.....................................
L’Olio di Fausto tra i Gold Awards di Atene 2022
Estratto dalle drupe di olivi centenari del piccolo borgo medievale di Guardialfiera, Città dell’Olio in Molise, e franto entro 12 ore dalla raccolta, a ciclo continuo a freddo e con temperatura inferiore ai 24°C, l’Olio di Fausto è un extravergine di oliva di qualità, in grado di conservare a lungo inalterate le caratteristiche chimiche e sensoriali dell’olio appena estratto dalla drupa.
“All’olfatto ha sentori di erba tagliata, cardo, mandorla fresca ed erbe amare, sfumature di frutta secca e lievi sentori di erbe aromatiche. Al palato ritornano erbe amare, cardo e carciofo, una forte piccantezza bilanciata da un altrettanto forte amarezza. In chiusura ritorna la mandorla fresca, piacevole e persistente”
(tratto dall’esame organolettico di Barbara Bietolini, esperta assaggiatrice di Olio d’Oliva, Lazio)...............................
Nel 2022 l’Olio di Fausto ha ricevuto un prestigioso riconoscimento agli Olympia Awards dell’Associazione World Olive Center for Health di Atene (Grecia) in quanto l’estratto del “patriarca” di Guardialfiera e del suo uliveto vanta un numero totale di polifenoli pari a 1.005 mg/kg, di gran lunga superiore allo standard fissato di 250mg/Kg degli oli EVO salutistici.
Ogni anno dal 2017, l’Associazione World Olive Center, guidata dalla Dott.ssa Elleni Melliou, organizza una conferenza ad Atene “OLYMPIA HEALTH AND NUTRITION AWARDS” che premia i produttori olivicoli che hanno raggiunto con il proprio prodotto un contenuto di polifenoli al di sopra del limite fissato dalla normativa europea secondo quanto previsto dal cosiddetto “Health Claim”, Reg. EU 432/2012.
Dalle analisi effettuate dal team dell’Università di Atene guidato dal Prof. Prokopios Magiatis, l’Olio di Fausto è stato premiato con l’importante riconoscimento della Categoria Gold degli Olympia Awards per gli importanti traguardi raggiunti in termini di polifenoli totali, posizionandosi in Europa tra gli oli maggiormente dotati di poteri salutistici: i polifenoli dell’olio extra-vergine di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo e sono tra i principali antagonisti nella lotta contro le malattie correlate all’infiammazione, tra cui le malattie degenerative articolari, le neuro – degenerative e alcuni tumori come quello del seno, dell’intestino e della prostata. L’effetto benefico protettivo si ottiene consumando degli oli EVO che presentano una concentrazione di polifenoli che sia almeno >300 mg/kg.......................
Fausto e il contrasto delle violenze di genere
Fausto inizia il suo percorso nel 1921, piantato nel piccolo uliveto a Guardialfiera poco dopo le nozze da una giovane coppia di contadini mentre erano in attesa del loro primogenito, in quelle “terre del sacramento” che Francesco Jovine narrerà pochi anni dopo nel suo omonimo romanzo. È cresciuto Fausto, insieme al bambino che se ne sarebbe preso cura per la vita intera e insieme ad altri 400 alberi di diverse varietà di olivi autoctoni molisani e dell’Italia centro-meridionale (Gentile di Larino, Leccino, Frantoio e una cultivar appena scoperta e in fase di registrazione che in zona è conosciuta da decenni come “Oliva Fumo”).
Nel 2015 Fausto è stato colpito da un incendio divampato in seguito alla caduta rovinosa di un fulmine sul suo tronco, un impatto imprevedibile con la violenza irrazionale del cielo che gli ha squarciato letteralmente il petto. Ma se il dio del tuono lo ha spinto sul baratro della morte, quello della pioggia ha provvidenzialmente domato l’incendio. Nello stesso periodo moriva il suo ultimo proprietario e per circa tre anni Fausto è stato lasciato, per la prima volta nella sua lunga vita, in uno stato di totale abbandono.............................
Fausto e l’origine dell’Olivo-cultura sociale in Italia..
L’esperienza di Fausto interessa in Italia moltissimi territori ulivetati che, nel Paese che vanta una delle maggiori biodiversità olivicole al mondo, tocca finanche punte di abbandono del 40%.
Grazie al progetto A.S.P.Em. (Agricoltura Sociale per la Promozione di Empowerment in donne vittime di violenza), avviato nel 2019 in Molise dalla KAIROS coop. sociale onlus – Termoli (Molise) in collaborazione con il Centro antiviolenza regionale Be Free, Fausto è tornato ad essere produttivo, trasformandosi in un simbolo vivo di resilienza e rinascita.
Grazie alla sua capacità di aggregazione, Fausto ha, infatti, richiamato a sé associazioni, gruppi, istituzioni, in un processo trasformativo che non ha riguardato soltanto lui o i primi utenti cosiddetti “fragili” dei servizi territoriali, ma anche le comunità locali.
In un percorso che lo ha condotto ad interpretare finanche un ruolo da coprotagonista nel film breve “Gocce” di Simone D’Angelo, prodotto attraverso il progetto Gli Alberi della Vita – Il Molise che cura nel 2021 dalla Kairos, oggi Fausto ha una sua pagina Facebook e un suo canale YouTube, è promotore di turismo dell’olio e attivo costruttore di comunità.
Siamo orgogliosi di poter affermare che con Fausto è nata l’Olivo-cultura sociale in Italia, una declinazione dell’olivicoltura in ambito sociale che guarda non solo alle categorie “fragili”, ma anche alla promozione del territorio attraverso la valorizzazione della Cultura dell’Olivo e di oli extravergini di oliva salutistici (con elevato numero di polifenoli totali), così come dell’arte nelle sue varie espressioni, della ristorazione e del turismo dell’olio. Fausto ha ispirato nuovi piatti, gelati gourmet, eventi turistici e finanche un film. Ha, in altri termini, stimolato una nuova consapevolezza ambientale e paesaggistica: oggi sappiamo che la vitalità dei territori rurali italiani, preservata grazie ad esperienze di rinascita come quella di Fausto, può trasformarsi in una “fucina” di attività culturali, artistiche, di inclusione sociale e promozione del benessere uniche e irripetibili................
Fausto nel Cinema..
Il film breve Gocce del regista molisano Simone D’Angelo, prodotto dalla Kairos nel 2021 in partenariato, tra gli altri, con l’Associazione Italiana di Turismo Enogastronomico e con l’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, affronta il tema del contrasto della violenza sulle donne dal vertice della nascente “Olivo-cultura sociale”, approccio di intervento sociale ideato e promosso dalla Kairos in Italia e ispirato alla storia di Fausto.
Sullo schermo Fausto è l’albero amico d’infanzia di Eva, la giovane protagonista vittima di violenza che “ritrova sé stessa nel momento in cui recupera la propria capacità di scegliere. E lo fa attraverso una riscoperta delle proprie radici: elementi universali, come l’olio e il pane, diventano strumenti in grado di dischiudere le porte della memoria, consentendo l’accesso alla parte autentica, naturale e vera di noi stessi” (note di regia di Simone D’Angelo. Nella foto Noemi Bordi nel ruolo di Eva). Il ritorno di Eva a Guardialfiera, all’uliveto dove ritrova Fausto, segna - come mostra il trailer - un passaggio decisivo di un processo di rinascita che il “pane e olio” era stato in grado di attivare attraverso sensazioni tattili, olfattive, gustative capaci di dischiudere – come nuovi emissari di vita - memorie implicite, prima imprigionate nella dipendenza affettiva di una relazione “malata”.
Numerose le proiezioni del cortometraggio Gocce in importanti rassegne e festival cinematografici tra i quali: Molise Cinema 2021 (Casacalenda – Molise – 6 agosto 2021) e “S-Cambiamo il Mondo” (V edizione Rassegna: Cinema e Culture, Casa del Cinema – Roma, 4 giugno 2022)...................
Fausto in televisione..
La storia di Fausto e il suo impegno nelle azioni di promozione dell’olivo-cultura sociale e di recupero di uliveti abbandonati mediante l’inserimento lavorativo di categorie “fragili”, riscontra nel nostro Paese una straordinaria risonanza mediatica, rilevando probabilmente una domanda di aiuto che attendeva di essere scoperta tra “rovi e altra vegetazione infestante”.
La maggiore emittente televisiva molisana – Telemolise - ha dedicato svariati approfondimenti in servizi del telegiornale e della seguitissima trasmissione Millibar, curata dal giornalista Pasquale Di Bello, di cui riportiamo alcuni link:
,,,,TG Molise “Olivicoltura sociale e turismo dell’olio: il cortometraggio Gocce” - Telemolise....
Millibar - Telemolise - Puntata 171 - 13.10.21 con ospiti in studio S. D’Angelo e N. Malorni e un’intervista esclusiva a P. Di Lena..
Millibar – Puntata 179 del 26.01.2022 con ospiti Pasquale Di Lena e Nicola Malorni...........................
Fausto e la psicoanalisi..
“Il ritorno di Eva a Guardialfiera, all’uliveto dove ritrova Fausto, segna in Gocce un momento decisivo per un processo di rinascita che il ‘pane e olio’ era stato in grado di attivare attraverso sensazioni tattili, olfattive, gustative capaci di dischiudere – come nuovi emissari di vita - memorie implicite, prima imprigionate nella dipendenza affettiva”...
(cit. in “Fausto e il fulmine”, di Nicola Malorni, in «Rivista di Psicologia Analitica» - «Umana Natura», volume n. 104/2022, a cura di Barbara Massimilla e Clementina Pavoni)...
“A quest’albero è accaduto la stessa cosa: dopo il trauma anche lui, con l’aiuto nostro, tornerà ad essere di nuovo produttivo” – queste sono le parole della donna vittima di violenza che, nell’ambito del progetto A.S.P.Em. rispecchiò in Fausto la sua stessa esperienza traumatica ma, al contempo, la propria resilienza. È una storia di scambi empatici tra donne ed alberi, tra esseri umani e Paesaggio, una storia di trasformazione, quella dell’incontro della giovane donna vittima di violenza con l’olivo centenario, il “patriarca” scampato alla caduta di un fulmine e all’incuria....
Il processo simbolico che, dall’incontro con Fausto e dalla sua storia di resilienza, ha ispirato la nascita di un modello innovativo di intervento in ambito sociale che definiamo “Olivo-cultura sociale”, è stato oggetto di approfondimento nella più antica rivista italiana di psicoanalisi junghiana (https://rivistapsicologianalitica.it): il recupero di uliveti abbandonati nel nostro Paese è sempre più affidato, a partire dalle “conversazioni” con Fausto, ad enti del Terzo Settore ai fini dell’inserimento socio-lavorativo di utenti con problematiche psico-sociali...
La declinazione cinematografica della storia di Fausto, attraverso il primo cortometraggio dedicato in Italia all’olivicoltura sociale, ha avviato anche in ambito psicoanalitico una nuova interessante sperimentazione che con Kairos guarda a possibili futuri interventi psicoterapeutici di gruppo, presso l’uliveto di Guardialfiera da cui questa storia di trasformazioni ha avuto origine.......................................
Testi di Nicola Malorni..
Psicologo Analista (AIPA, IAAP, LAI) – Presidente della Kairos Cooperativa Sociale arl Onlus Ets..
Vice Presidente dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio
Foto di Costanzo D’Angelo
e di Nicola Malorni, Desirèe Mancinone, Giuliana Conticelli, Gilda
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