Raddoppio tratto ferroviario Termoli-Lesina. altro scempio paesaggistico?

di Nicola Norante
Quando si è parlato di raddoppio della ferrovia Termoli – Lesina si è sempre pensato alla giusta esigenza che non si poteva tollerare che un tratto della linea ferroviaria adriatica fosse ad un solo binario perché questo costituiva una strozzatura insopportabile. Dall’ipotesi del raddoppio si è passati a quella dello spostamento della ferrovia all’interno, lasciando così libero l’accesso al mare. Ora, pare, si sia deciso che il raddoppio verrà realizzato spostando il tracciato all’interno e ieri persino il Ministro degli Interni Lamorgese ha partecipato, a Termoli, ad una manifestazione per celebrare la decisione assunta e che il raddoppio sarà completato entro il 2027. La cosa strana è, che a parte la legittima preoccupazione per gli uccelli Fratini, non si è data alcuna informazione su come questo raddoppio sarà realizzato o, almeno, nessuna informazione è stata data agli abitanti di questa area che qui lavorano e producono, e che anche essi sono a rischio di estinzione. Come sarà realizzato il raddoppio? Si vocifera che saranno costruiti dei viadotti sopraelevati che sicuramente sconvolgeranno il paesaggio. Ma questo problema sembra non interessi quasi a nessuno, anche se si tratta degli ultimi 10km dei 30 dei trenta che costituiscono la costa del Molise sull’Adriatico, che erano rimasti intatti senza essere deturpati da speculazioni edilizie. Forse ciò è dovuto al fatto che i viadotti, che si minaccia voler realizzare, siano graditi alle imprese di costruzione, sicuramente non molisane e speriamo non mafiose, realizzando queste grandi infrastrutture di cemento armato. Su questo, forse, sarebbe anche utile un esame della Corte dei conti per verificare se il progetto sia il più economico realizzabile ed il meno impattante con il paesaggio. Si era proposto di realizzare il raddoppio con un tracciato, in quest’area assolutamente pianeggiante, che corresse parallelo all’Autostrada Adriatica A-14 in modo da non deturparla con orribili strutture di cemento armato. Era stato progettato, e presentato, alle autorità competenti un intervento polifunzionale, sportivo e sanitario, collegato al mare con impianti turistici con piccole costruzioni compatibili. Ma senza alcun esito. Il Consorzio TUMP (Turismo, Università Medicina e Paesaggio) con la partecipazione dell’Università del Molise, della Neuromed, del Gemelli e la “Fonte del Benessere Resort” di Castelpetroso del gruppo Ricci e, dalla Di Majo- Norante, che ha promosso il DISTRETTO dell’Olio Evo Molisano, aveva anche previsto di sviluppare un’attività di wellness ,turismo e sanità nella zona. Si sarebbero potuti creare migliaia di posti di lavoro, diretto ed indotto, specialmente per i giovani che così avrebbero potuto evitare di emigrare e spopolare la nostra Regione, che con questa mancanza di iniziative è sempre più vicina al pericolo di scomparire. Ma questo problema non sembra essere importante anche se si tratti di un intervento che ha la possibilità di conservare la bellezza del paesaggio e produrre occupazione e benessere.

Commenti

  1. Buongiorno, sono stato più volte interpellato sull'impatto che quest'opera a suo tempo bloccata per la presenza del Fratinoo della Ghiandaia marina che però nidifica lungo la fascia collinare frentana. Premesso che il primo è una specie strettamente legata alla spiaggia e che il raddoppio verrà realizzato parallelamente alla esistente A14, mi risulta che alcuni imprenditori stanno acquistando terreni in tutto il percorso proprio per farseli espropriare dalla RFI....Saluti

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  2. Il commento è mio, sono Nicola Norante . Non sono riuscito a firmarlo. Saluti

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