Nel territorio la rinascita.
di Pasquale Di Lena
Il recente riconoscimento del Distretto del cibo “Olio Evo Molisano” è, per il Molise, la grande occasione per rimettere l’agricoltura al centro dello sviluppo economico, sociale e culturale, e, con essa, il suo comparto primario l’olivicoltura. A partire da Larino, che, nel corso dei millenni, deve la sua grandezza e la sua fama all’agricoltura, ai suoi olivi e al suo “Olio Gentile”. Alla fine del secondo millennio, 17 dicembre 1994, culla dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio e, dal 2017, grazie alla lungimiranza dell’allora sindaco, Vincenzo Notarangelo, sede del 1° Distretto biologico “Laghi Frentani”, in seguito rinominato “BioMolise”. Sede, anche, del secondo panel test aperto e operativo in Italia; del prestigioso premio “Goccia d’Oro”, che tanto impulso ha dato alla crescita della qualità e dell’immagine dell’olio molisano. Il luogo di nascita e di formazione di ben quattro campioni italiani di potatura. La città che ha, con le sue tre varietà (Gentile di Larino, Salegna o Saligna e san Pardo), il primato mondiale della biodiversità olivicola, e che, se scendono in campo i giovani, ha ancora la possibilità di recuperare il tempo perso, soprattutto in questi ultimi 4 anni, per pensare a un:
- Parco agricolo e della biodiversità olivicola italiana, con l’impianto di un oliveto dedicato alle oltre 550 varietà di olivo autoctone italiane. Un primato mondiale che nessun altro paese al mondo può raggiungere. Una straordinaria risorsa che guarda alla qualità e alla diversità, le armi vincenti sul mercato di oggi e di domani.
- Università dell’olivo e dell’olio del Mediterraneo, da affiancare all’Istituto Tecnico Agrario Statale “San Pardo”, quale centro di formazione di giovani provenienti dai paesi segnati da millenni dall’olivo e dall’olio, fonti, con la vite e il vino, della civiltà mediterranea e di uno stile di vita e un modo di mangiare. la Dieta Mediterranea, la più amata e ricercata al mondo.
- Biennio post diploma dedicato al biologico, con particolare riferimento all’olivo ed al suo olio.
- Un centro regionale di comunicazione, promozione e valorizzazione che elabora quella strategia di marketing di cui ha bisogno un piano di sviluppo regionale, con il recupero di villa Petteruti.
- Un museo dell’olivo e dell’olio nell’ex convento che affianca la Chiesa di san Francesco, con annesso un bar-ristorante.
- Il pieno utilizzo del centro fieristico con la plurisecolare Fiera d’Ottobre (quest’anno la 279a edizione) da trasformare in Fiera regionale “Bio Molise”, tutta dedicata alla sostenibilità e al rispetto della Terra, oggi maltrattata dalla ricerca della quantità ad ogni costo. Un centro fieristico che ospita tutte le altre fiere, quelle mensili, oggi semplici continuazioni dei mercati settimanali, dando alle stesse un pari carattere per renderle punti di riferimento del consumatore molisano e non solo. Opportunità di richiamo turistico con la possibilità di una visita a una città bella con il suo centro storico, attrattiva con il suo Anfiteatro e la Villa Zappone, piacevole con i suoi paesaggi argentati dai venti che arrivano da ogni parte.
- Procedura per l’inserimento di Larino, con i suoi oliveti sparsi da ogni parte, nel Registro Nazionale dei Paesaggi rurali storici, che, per quanto riguarda,
il Molise e l’olivo, ad oggi, vede presente solo il Parco Regionale storico dell’olivo di Venafro.
- Procedura, anche, per il riconoscimento Dop della “Gentile di Larino”, la varietà rappresentativa di un terzo dell’olivicoltura molisana, per rendere Larino, grazie a questa sua varietà autoctona, immagine della qualità dell’olio italiano nel mondo.,
- Rendere Larino snodo delle strade dell’olio, in particolare di quelle segnate di olivi secolari, che da Venafro partono per raggiungere Portocannone e il Basso Molise. Denominare “l’Olio del Tempo” quello ricavato dalle olive di queste piante che sono storia, cultura, paesaggio, ambiente, e, soprattutto, continuità di un passato con l’oggi e il domani. Continuità interrotta dalla prepotenza del neoliberismo - il sistema che, con le banche e le multinazionali, governa il mondo - per dare spazio a un nuovo dio, il denaro, che, non avendo il senso del limite e del finito, sa solo depredare e distruggere. Il clima malato, che sta per raggiungere la fase del non ritorno, è solo un esempio della sua voracità e della guerra dichiarata alla natura.
Idee che hanno, anche nell’attualità del momento che viviamo, il seme della speranza in un nuovo domani, sapendo che solo il sogno, l’amore per la propria terra e la propria identità, la voglia di fare, può modificare e trasformare tutto quello che uno ha in opportunità.
Hanno la possibilità di essere realizzate, solo se chi governerà Larino avrà la consapevolezza del significato e valore del territorio e di tutti i suoi tesori sparsi. Importante questa consapevolezza per preservarlo e valorizzarlo e non per regalarlo a chi lo distrugge con cemento e asfalto.
pasqualedilena@gmail.com
Caro Pasquale, sei un cantore prezioso del valore del territorio.
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