LARINO, LA CULLA DELLE CITTA' DELL'OLIO

Pasqualedilenainforma - aggiornamento. La dimostrazione che chi ha sostituito la tabella non vede, non sente, non legge, e, ciò che è peggio, non sa cos'è il territorio.

Commenti

  1. Una cosa che avevo notato anche io andando a camminare. Praticamente si rinuncia ad avere un ruolo togliendo il cartello Larino città dell'Olio. Questi ex affiliati Di Pietristi brindano ancora nei bar contro chi vuole bene da sempre al suo paese, non accorgendosi che così facendo si rema contro il paese di Larino.

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    1. Un tempo ho fatto una serie di viaggi a Napoli per dare al Vietri di Larino un'eccellenza, la Maugeri. Quando cominciava ad avere risposte dalle regioni vicine e diventare un punto di riferimento importante per la fascia centro - sud dell'Adriatico, i referenti del padrone della sanità molisana - oggi non a caso quasi tutta privata - si son dati da fare e, con la presentazione di un'interrogazione sono riusciti a cacciare la prestigiosa istituzione. L'unico a scrivere la sua contrarietà è stato l'allora Vescovo di Termoli-Larino, Don Tommaso Valentinetti. C'è di più - mi è stato riferito - alcuni larinesi, appena appresa la notizia, hanno stappato una bottiglia, non è dato sapere se di Prosecco o Asti spumante, per festeggiare. Da quel momento parte il lento soffrire del Vietri con la perdita delle altre eccellenze che pure aveva. Da quel momento chi, a vario titolo, ha governato il Paese ha assecondato le decisioni dei governi regionali che si sono alternati fino ad oggi. Tante comparse spostate da destra a sinistra. e viceversa, dell'attore principale. protagonisti e succubi del No di un dirigente nominato, sostenuto dall'attuale governo. Un'accettazione che, negando l'apertura del Centro Covid al Vietri di Larino, ha creato disgrazie inaudite e disagi. Eletti ignari del proprio ruolo di legislatori nel momento in cui hanno accettato, per ben due volte, il no di un signore da loro nominato e non eletto dai molisani. Nel frattempo si sono dati da fare a non fare e continuano a darsi da fare per vedere come essere rieletti in Regione o al Parlamento, solo e tutto per non fare, seguendo gli ordini di un sistema che pensa solo al potere e al denaro! Ricordo che Termoli rideva in quel periodo ed io, sapendo della situazione che stava portando alla privatizzazione, ricordo di aver dedicato un articolo agli amici della città del buon brodetto che riportava il titolo "Se Larino piange, Termoli non ride". Infatti non ride.

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    2. Si Termoli si sta bruciando del fuoco che ha innescato

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  2. Persone che non ricordano il passato non possono né dire né fare qualcosa per il proprio paese, non potranno che essere dimenticate. Giorgio Scarlato

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  3. Si saranno dimenticate, Giorgio, però dopo aver provocato danni, spesso irreparabli, come quelli della continuazione nell'opera di cementificazione e asfalto dei terreni ricchi di fertilità. Un furto di agricoltura e, con essa, di cibo alle generazioni future.

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  4. La scomparsa di una insegna qualificativa di un valore che, invece, bisognerebbe ulteriormente evidenziare, con la sottolineatura della nascita, proprio a Larino, nel 1994, dell’Associazione. L’evidenzia della totale mancanza di conoscenza, da parte di chi amministra, delle peculiarità e delle specialità che caratterizzano il territorio di Larino e del suo circondario.

    Sarebbe bene ricordare che, nel 2018, l’attuale Sindaco di Larino, Giuseppe Puchetti, fu eletto coordinatore regionale del Molise dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, tranne poi, cedere, nel 2020, la titolarità del coordinamento all’assessore del comune di Colletorto. Una cessione non solo legata alla titolarità della carica, ma anche, a nostro parere, alla riduzione del ruolo di Larino all’interno dell’Associazione. Ruolo che dovrebbe di centralità nell’olivicoltura molisana.

    E la non conoscenza, non per campanilismo, lascia il palcoscenico, anche a livello nazionale, a realtà, la cui peculiarità, non è certo l’olivicoltura. Infatti, è di questi giorni la notizia che, nella città di Termoli, è stato sottoscritto l’atto di fondazione del Distretto dell’Olio Evo Molisano, con la compartecipazione delle Città dell’Olio e del suo vice-presidente nazionale, Nicola Malorni, consigliere comunale di Termoli.

    La punta di un iceberg, la cui base però, non visibile, perché coperta dall’acqua, è rappresentata dalla non conoscenza legata alla presunzione. Solo per fare un altro esempio relativo alle opportunità perse, a Larino, nel 2017, nacque il Bio-distretto dei Laghi Frentani, con eletto presidente l’allora Sindaco del Comune di Larino, Vincenzo Notarangelo. Dopo un primo periodo di assestamento, l’assunzione della presidenza da parte dell’attuale Sindaco di Larino, Giuseppe Puchetti e la variazione di denominazione in BioMolise – Distretto Frentano, è finito tutto nel dimenticatoio. Tranne, poi, leggere, sulla stampa nazionale, che altre realtà, con lo stesso strumento, creano opportunità, turismo e consapevolezza e ricevono anche il plauso da chi, nella Regione Molise, non sa guardare oltre la punta, non dell’iceberg, ma del proprio naso.

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