A Bobo il meritato riconoscimento d’eccellenza Molisana. La festa a Civita di Bojano.

Borghideccellenza
Ci vien da pensare che i migliori chef siano destinati alla notorietà solo se con giacca e toque di colore bianco. Nulla di più errato. In Molise, precisamente in quel di Guglionesi, la normalità non esiste ed il colore diventa decisamente il Rosso. Il rosso che si accompagna, poi, al volto di Guevara, è davvero il massimo dell’irriverenza al bianco candido della purezza del palato. Eppure, quel rosso, tinge il Molise di delizioso sapore di una terra dalla biodiversità esasperata. Dalla montagna al mare con una predilezione per sofisticati ma mai irriverenti per la tradizione, piatti succulenti e pieni di musicalità territoriale. Bobo, per i più, Colombo Vincenzi, per l’anagrafe, di questa musicalità ne è il maestro, il solista, l’orchestra. Venuto dalla più ridente Romagna, nipote di Tonino Guerra, il grande artista, scenografo romagnolo, fautore insieme al nostro Michele Tanno, dell’orto dei frutti dimenticati di Pennabilli, si è trasferito in Molise da giovanissimo, e da li una ascesa continua sino a raggiungere la più vera e sincera Molisaneità. Nessuno più di lui ha saputo interpretare il Molise nella sua completezza, nella sua vera essenza enogastronomica. Una vita da mediano, come canta Luciano Ligabue che spesso e volentieri ha visto Bobo andare a segno.- Ah si putesse dicere chello c’o’ core dice; quanto sarria felice si t’ o sapesse dì -, declamava Edoardo De Filippo per esternare la sua voglia di non perdere la felicità nel momento del distacco, questo accade dopo aver degustato il “ Paradiso “ e si deve purtroppo andar via. Ma, ad ogni addio, ad ogni condizione di angoscia le parole di Lino Rufo, scritte per la sua bellissima canzone dal titolo “ all’improvviso la felicità “- ma che bufera stasera nel cielo e nel mare, sta scattando qualcosa in me/ e che pazzia che strana euforia/negli occhi e nel cuore che balza su e giù./Mi piacerebbe dormire o soltanto scoprire/ che tutto era un sogno e non realtà/ ma se mi sveglio io son prigioniero/ di qualcosa che neanche so/. Sono momenti della vita/ che vanno e vengono in tutti noi/ se non ti gira bene/ aspetta un attimo e vedrai/ sono costanti nei pensieri/nei gesti nella banalità/, ma è anche vero tutto il contrario/ all’improvviso la felicità- dettano le condizioni per una visione diversa. Proprio così accade da Bobo. Devi tornarci per ritrovare la felicità. Non puoi farne a meno. Diventa una sorta di condizione di dipendenza che favorisce intelletto, e consapevole forza di un Molise mai troppo riverente, sempre li con la puzza sotto il naso, ma esaltante ed allo stesso tempo poiché pieno di profumi e sapori che, dalla Cucina di Bobo, inondano l’etere di quella felicità ritrovata. Per questo, per tanto altro; per la modestia di un uomo che si è speso per tutti noi; per un uomo che all’apice del suo successo ha subito condizionamenti negativi sino alla dipartita della compagna di una vita, Rita, opposta ma complementare, all’incendio che ha distrutto parte del sudore lavorativo- parliamo dell’incendio a causa della siccità e del vento che distrusse la parte nuova della bella struttura ricettiva- ; per quell’uomo che ha sempre ritrovato la forza e la voglia di donare a terzi il suo sapere, la sua forza tutta Molisana, il 27 giugno a partire dalle ore 13,00, dopo essere stato ricevuto dal Sindaco di Guglionesi per la consegna del riconoscimento di gratitudine, doveroso e sentito da parte dell’intera comunità del Comune Bassomolisano, gli amici faranno festa, per conferire il loro affetto e la loro consapevole e mai doma amicizia. Faranno festa con il Bobo Molisano. Ci si incontrerà a Civita Superiore di Bojano dall’amico Filindo Russo della trattoria “ Borgo Antico “ per far festa e dare il giusto tributo ad un vero amico; ad un vero Molisano; ad un uomo che mai ha saputo dire no a chi ha chiesto lui aiuto. Bobo è tutti noi, e noi vogliamo tributare egli, quella Felicità che spesso non ci viene spontanea e….. “dicere chello che c’o’ core dice”.

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