La bellezza della solidarietà, fonte di buona umanità
di Emilio D'Ambrosio
L’emozione prende forma quando appare l’autenticità di essere che si è sedimentata in un lontano e ancestrale passato. La bellezza esalta l’infinita traccia della natura di armonie e melodie di mondi viventi comunicanti.
E’ la bellezza di un processo che ha visto il farsi dell’umano con il passaggio dall’animalità all’umanità. Così si registra la nascita, la prole viene al mondo come segno della solidarietà, dell’infinito amore con accoglienza, tenerezza, empatia e cura della vita. La donna sperimenta su di se, i sentimenti radicali con il farsi della vita nel suo corpo. Silenzio, angoscia, attesa e dolore accompagnano il farsi luce sublime e profonda della vita umana.
Nell’esperienza del volontariato si manifesta generosità gratuita che affonda nei saperi, riposta nello scrigno della coscienza sociale della solidarietà.
Diritti sedimentati che nel tempo affiorano come conquiste sociali. Tra i valori fondanti dei processi di civilizzazione è inserita l’umanità per la cura della vita. Di fronte a ingiustizie e disuguaglianze diffuse, la coscienza si ribella ed esige la coerenza tra il dire e il fare. Si evidenzia il riconoscimento delle buone pratiche sociosanitarie e assistenziali per affermare l’assoluta dignità e rispetto dell’essere umano nelle sue dimensioni, fisica, psicologica e spirituale.
LA SCOPERTA DELLE CURE PALLIATIVE
Nel corso della mia vita, dopo essere andato in pensione dal lavoro nel 2011 ho scoperto le cure palliative. La curiosità mi ha indotto a partecipare ad un convegno organizzato dall’Unità Operativa Cure Palliative Ospedale Maggiore di Crema. Così ho conosciuto persone “speciali”, medici, infer-mieri, volontari cariche di sensibilità, empatia e solidarietà umana. Da qui è iniziata l’esplorazione delle malattie incurabili che evolvono tra dolori e bisogni specifici di cure per evitate nel rispetto della dignità della persona e delle sue convinzioni accanimento terapeutico e dolori inutili. Nel 2013 mi sono iscritto all’Associazione Cremasca Cure Palliative, a cui ho inviato una lettera di riflessione riportata, nel mio libro, “UN VIAGGIO TRA SENTIMENTI, EMOZIONI E SOLIDARIETA’ Fram-menti di storia”. Per questa pubblicazione esprimo un doveroso ringraziamento alla Città di Crema per l’accoglienza e al Centro Ricerca Galmozzi per la collaborazione e l’amicizia.
Ho frequentato con entusiasmo e passione i vari corsi di formazione, e i convegni annuali dell’Unità Cure Palliative Ospedale Maggiore di Crema. Nel 2017, entro a far parte della famiglia VOLONTARIATO di Crema. Dopo aver frequentato il “Corso di FORMAZIONE VOLONTARIO NELLE CURE PALLIATIVE Edizione 2017” organizzato dall’Associazione Cremasca Cure Pallia-tive “Alfio Privitera” – O.N.L.U.S. riscopro un sistema valoriale presente nelle pratiche relazionali della mia storia sociale con la cittadinanza attiva.
Dalla partecipazione al Convegno “LA RETE CURE PALLIATIVE: ESPERIENZE A CONFRON-TO” si completa l’iter formativo nel 2017. La qualificante iniziativa vede tra gli organizzatori: “Si-stema Socio Sanitario / Ospedale maggiore / Regione Lombardia / ASST Crema”. Nel certificato rilasciato si legge: “sviluppando competenze in ambito “Comunicativo – Relazionale” in specifico sull’obiettivo “Integrazione tra assistenza territoriale ed ospedaliera”. Il corso tenutosi dal 7/10/2017 al 7/10/2017, presso Università degli Studi di Milano – Sede di Crema – Via Bramante 65 – Crema della durata di n° 4 ore”
NELLA RSA PROVINCIA DI MILANO
Mi sono ritrovato dal 2015 coinvolto per 5 anni nel seguire, una volta alla settimana, insieme ai pa-renti, il ricovero della zia nella struttura, Residenza Sanitaria per Anziani. Mi sono documentato sull’organizzazione e sulle finalità della struttura. Il mio sguardo si è definito con l’osservazione attiva partecipante. Con la formazione ricevuta e la coscienza critica maturata, ho segnalato alla ca-posala, e poi alla Direzione, inadempienze e situazioni intollerabili. Ho imparato che solidarietà si-gnifica rispetto dei sacrosanti diritti alla cura e alla dignità della persona fino all’ultimo respiro. Non il silenzio complicità dunque, io vedo, sento, m’indigno e subito scatta la protesta/segnalazione ai responsabili.
Mi è capitato di segnalare alla dottoressa responsabile del reparto il caso di una donna anziana in uno stato di sofferenza esistenziale. La risposta che mi è stata data l’ho ritenuta inaccettabile. La dottoressa, ha argomentato che aveva pazienti in esubero per cui non poteva rivolgere la sua at-tenzione al caso segnalato. Mi sono rivolto direttamente alla Direzione. Successivamente caposala e medico di reparto sono stati trasferiti in un altro Reparto. In questa RSA non esisteva uno spazio dedicato alle cure palliative.
Nell’organizzazione giungeva a maturazione la scelta di appaltare alla cooperativa il servizio degli anziani più fragili con la motivazione della riduzione dei costi. In questo caso, la scelta della Dire-zione esprime la volontà di non sottrarsi alla responsabilità diretta della qualità del servizio.
Poi, nel 2020 la tragedia del COVID 19, ha determinato l’emarginazione dei parenti e la solitudine atroce.
Il COVID 19 ha messo in evidenza la fragilità e la precarietà della condizione umana, l’illusorietà di molte conquiste sociali insieme ai limiti delle istituzioni di assistenza e della sanità pubblica. L’impossibilità di contatti diretti ha lasciato tracce indelebili sulla vita delle persone.
Per gli anziani è il venir meno della relazione primaria con la centralità di vicinanza, affetti, accom-pagnamento e cura da parte dei familiari, e delle l’istituzioni RSA, e strutture sociosanitarie. Nono-stante i limiti delle istituzioni preposte, si afferma con il protagonismo di medici e infermieri, la soli-darietà umana. La lotta e la resistenza nella solidarietà fino all’estremo sacrificio della propria vita per salvare più vite possibili dalla morte.
ALBA E TRAMONTO
Nel corso degli anni, nei diversi ambiti, ho elaborato nel 2017 una riflessione che ha come titolo “ALBA e TRAMONTO Vissuti … cure palliative e biotestamento”. Una piacevole sorpresa, ha registrato l’elaborazione del testo in e-book. L’iniziativa è nata dall’apprezzamento del prof. PIERO CARELLI, dalla condivisione degli amici del blog CremAscolta, www.cremascolta.it, e la presenta-zione autorevole del dott. Adriano Tango. Poi si è aggiunta la bella copertina di mio fratello Nicola D’Ambrosio, esperto operatore della Biblioteca di Pioltello. Attualmente, NICOLA è un volontario della struttura.
Inizia così la mia partecipazione al blog “CremAscolta, dalla protesta la proposta” per promuovere la conoscenza delle cure palliative.
E’ il “prendersi cura”, saper accompagnare, saper stare, l’essere accanto, la terapia del silenzio, buone pratiche socio-sanitarie e relazionali a sostegno della qualità della vita.
Rispettare e conoscere la “CARTA DEI DIRITTI DEI MORENTI” e la cura nella fase terminale della vita, la consapevolezza delle “DECISIONI DI FINE VITA: ETICA CLINICA E QUALITA’ DELLA VITA”.
Alla RSA In cui è stata ricoverata mia zia, ho elaborato la “RICERCA INTERVENTO” che ho invia-to dal 14/3/2019 ai vari responsabili, ad iniziare dall’ASSISTENTE SOCIALE.
Si tratta di un percorso di lettura articolato in tre libri:
1) GIADA LONATI postfazione di FERRUCCIO DE BORTOLI / L’ULTIMA COSA BELLA
Dignità e libertà alla fine della vita
2) LUCIANO ORSI / DOLORE con un contributo di PIERLUIGI STAMPINO
Parole per capire ascoltare capirsi
3) SONIA AMBROSET – LUCIANO ORSI / QUANDO TUTTO E’ DOLORE
Cure palliative e sofferenza esistenziale alla fine della vita
CONSIDERAZIONI: Cicely Saunders pioniera delle cure palliative
Per lo svolgimento di questa riflessione devo ringraziare FLORA DRESSADORE per il gesto di gratitudine e solidarietà, con la l’iniziativa della festa al cioccolato alla Casa di riposo “A. MOR-RONE” di Larino. FLORA ha dichiarato: “Solo un piccolo gesto di solidarietà e di attenzione per chi ha più bisogno. L’augurio che a questa calda e bella giornata di sole ne seguano altre, ancora più belle e significative e che tutte portino, a chi ha dato tanta vita. A esprimere il sorriso che meritano”.
In me questo sentire forte e determinato della giovanissima FLORA ha risvegliato, la BELLEZZA della SOLIDARIETA’ che è fonte di buona umanità. Ho sentito lo stimolo a raccontare la mia espe-rienza e gli incontri ricchi di vitalità in un tempo di fine vita.
Concludo con le parole di una donna meravigliosa che ha fondato il primo HOSPICE nel 1967.
CICELY SAUNDERS, nel suo testo prezioso “VEGLIATE CON ME UN’ISPIRAZIONE PER LA CURA DELLA VITA”, definisce l’architrave del suo pensiero, a pagina 44 scrive: “Il nostro fonda-mento più importante è la speranza che nel vegliare possiamo imparare non soltanto come rendere liberi i pazienti dal dolore e dalla sofferenza come capirli e non abbandonarli mai, ma anche come stare in silenzio, come ascoltare, come esserci. Nel comprendere ciò capiamo anche il vero lavoro non è affatto il nostro. Stiamo costruendo qualcosa più grande di noi”.
In ITALIA, il primo in ordine di tempo fu l’HOSPICE DOMUS SALUTIS a BRESCIA nel 1987.
Infine, al bando l’indifferenza, è la bellezza di esserci con passione, sensibilità, entusiasmo e soli-darietà.
“Tu sei importante perche sei TU e TU sei importante fino alla fine della vita. Faremo tutto il Possi-bile non solo per aiutarti a morire in pace, ma anche a vivere fino a quando morirai” Cecily Saun-ders.
Etica e filosofia: La vita è quattro mani che si stringono insieme!
Emilio D’Ambrosio
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Cure palliative esperienze
20 febbraio 2021
...... Intervento di Emilio D’Ambrosio Esprimo gratitudine alla Rete Cure Palliative di Crema .....
https://ussanfelice.it/set-your-hrzr/bceb4b-cure-palliative-esperienze
Crema Ventuno nuovi volontari per l’Associazione cure palliative Alfio Privitera
https://www.cremaonline.it/cronaca/06-05-2017_Crema.+Cure+palliative%2C+ventuno+nuovi+volontari
Cure palliative e nuovi volontari
https://crema-news.it/la-foto/consegnati-gli-attestati-di-partecipazione-ai-volontari-che
Alba e tramonto Emilio D’Ambrosio
https://www.cremascolta.it/book/alba-tramonto-emilio-dambrosio-2/
Ancora: “follia” ferroviaria
https://www.cremascolta.it/2018/07/21/ancora-follia-ferroviaria/
Un pone contro la paura. Un viaggio dentro le sfide del nostro tempo – Quaderno n. 15 del Caffè filosofico – Autore: Piero Carelli
Recensione Emilio D’Ambrosio
https://caffe-filosofico.webnode.it/news/un-ponte-contro-la-paura-un-viaggio-dentro-le-sfide-del-nostro-tempo-quaderno-no-15-del-caffe-filosofico-autore-piero-carelli/
Master in cure palliative
https://www.masterpalliative.it/
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