Uscire dai fondamenti della guerra e mettere al centro l'essere umano
Il movimento spontaneo contro la guerra pone le basi per un impegno riflessivo ed operativo dei cittadini
Riflettere sulle guerre e sulla violenza è un dovere di ogni cittadino.
Abbiamo necessità di una riflessione che deve portare ad aprire le coscienze e quindi poi farci intraprendere dei percorsi concreti per uscire dai conflitti portandoci ad una convivenza pacifica dei popoli nella libertà, nell'uguaglianza e nella giustizia sociale.
Questo è anche lo scopo del movimento spontaneo di base che ha promosso a Campobasso lo scorso 3 marzo la manifestazione per dire No alla guerra e che il 26 marzo ha organizzato un incontro-dibattito al Circolo Sannitico per definire un impegno riflessivo e operativo dei cittadini e suggerire dei percorsi per uscire dalle guerre.
La numerosa assemblea lo ha fatto partendo da una serie di interrogativi.
Abbiamo un'idea del numero delle guerre intorno a noi? Come ci orientiamo? Sull'Ucraina ma anche sugli altri conflitti nel mondo quale soluzione possiamo dare? Qual è il ruolo della cultura in tale direzione? Quali processi educativi si devono promuovere perché prevalga il noi e la cooperazione piuttosto che la competizione?
Partendo da queste domande durante l'incontro-dibattito si sono susseguiti diversi interventi che hanno posto elementi capaci di mettere le basi per una concreta azione che partendo dal basso ed iniziando ad uscire dall'individualismo permetta di andare incontro al noi per uscire anche dai nazionalismi, dai militarismi e dagli egoismi di diversa natura seguendo la voce di Papa Francesco che mette al centro l'essere umano e superare il concetto di potere e quello dell’arricchimento.
Un percorso che deve analizzare le responsabilità personali e quelle istituzionali ad ogni livello per uscire dai fondamenti della guerra attraverso un internazionalismo che deve avere dei fondamenti certi e coniugare la pace con i principi di uguaglianza e libertà.
È un percorso che però non deve valere solo per la guerra in Ucraina, ma anche per gli altri conflitti che ci sono nel mondo.
L’assemblea ha sottolineato la necessità di un’accoglienza dei profughi ad ampio raggio che non sia discriminante e non guardi al colore della pelle.
Diversi interventi hanno sostenuto che il primo grande passo da fare è quello di ridare forza al movimento pacifista fatto di persone che non devono solo scendere in piazza, come è successo nei decenni passati in occasione di altri conflitti bellici, ma siano capaci di indicare nei sistemi di dissuasione della non violenza attiva le modalità per cancellare la guerra della storia.
È necessario dunque impegnarsi al di là di uno schermo di un PC, uscire dalla protesta virtuale e adoperarsi per una coscientizzazione reale e non solo virtuale dell’opinione pubblica.
Per questo è stata rimarcata la necessità di creare una rete, la più ampia possibile, che educhi alla pace, alla democrazia, all'uguaglianza e che rimetta insieme i diritti fondamentali dell'uomo, partendo dalla famiglia, dalle scuole, dagli ambienti educativi e coinvolgendo educatori e giovani in tale direzione.
Per fare questo un ruolo fondamentale dev’essere quello dell'informazione libera ed aperta perché solo attraverso il confronto analitico e gli approfondimenti articolati è possibile arrivare a generare qualcosa che possa incidere sul piano di un’analisi politica capace di promuovere un reale processo diplomatico nella direzione del dialogo tra aggrediti e aggressori per promuovere la cultura della condivisione e della coesistenza tra i popoli facendo prevalere l'Eros come amore piuttosto che il Thanatos e quindi l'odio e la distruzione.
Dalla manifestazione dello scorso 3 marzo all’evento tenuto il 26 marzo si è dunque battuta la strada del dialogo e del confronto sulle possibili e concrete azioni da mettere in campo per uscire dalle guerre.
Il movimento spontaneo di base pensa che si possa irrobustire l’azione in favore della pace sostenendo intanto due momenti importanti come la Marcia Straordinaria Perugia-Assisi del 24 aprile 2022 promossa dalla Tavola della Pace e l’altra della fraternità organizzata da numerose associazioni italiane che partirà da Gorizia nella mattinata del 1° aprile 2022 e raggiungerà Leopoli.
Nell’incontro ci si è chiesto quale potesse essere una proposta risolutiva del conflitto cruento russo/ucraino; ebbene è emersa l’indicazione che al “cessate il fuoco” da entrambi i fronti in guerra possa far seguito la “neutralità” dell’Ucraina e la sua disponibilità a non far parte della Nato, perché tale scelta di neutralità potrà schiuderle un orizzonte di lunga stabilità economico-sociale, anche grazie ad una solida equidistanza dalle tre potenze mondiali – Usa, Russia, Cina -. Inoltre si è avuta anche un’altra utile indicazione, cioè quella di cominciare ad affrontare il tema di una COSTITUZIONE PER LA TERRA che bandisca definitivamente l’uso delle armi e tuteli, anche con il ricorso ad una legislazione penale, il nostro Pianeta Terra, soggetto alla distruzione dall’attuale sviluppo industriale, assolutamente predatorio dell’ambiente, del territorio e della Natura.
Occorrerà poi rappresentare sempre più l’opposizione contro la logica dissennata dei fondi del bilancio statale italiano che vengono sottratti ai tanti servizi pubblici e destinati alle spese militari.
Intanto il coordinamento del movimento spontaneo si dichiara aperto ad ogni collaborazione capace di creare sinergie operative intese a promuovere ogni azione, oltre quelle sopra delineate, che siano in grado di indicare percorsi efficaci per uscire dalle logiche del militarismo, del nazionalismo e dell’imperialismo portandoci appunto ad un internazionalismo di coesistenza pacifica.
In questa direzione e nel rispetto del più articolato e democratico confronto di base il coordinamento è disponibile a cooperare con gruppi di famiglie, associazioni, comunità, scuole, docenti, giovani e forze politiche che decidano di attivarsi per far crescere sul territorio una coscientizzazione sempre più ampia e ad arricchire i sistemi operativi funzionali ad un’uscita dal militarismo studiando insieme le modalità per la creazione di organizzazioni internazionali democratiche e di un nuovo ordine mondiale rispettoso del diritto di autodeterminazione dei popoli.
L’incontro tenuto al Circolo Sannitico è interamente visibile su Facebook all’indirizzo http://www.facebook.com/mario.antenucci.12/videos/550405666416753/
Il coordinamento del movimento spontaneo contro le guerre
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