Un sistema ubriaco di denaro se la prende con il vino

Non a caso, visto che le multinazionali non hanno tempo da perdere con un prodotto che è ancora tanta parte dell'agricoltura contadina, in Europa e nei paesi del Mediterraneo. La finanza (banche e multinazionali) da tempo lavora per distruggere l'immagine di questo prodotto e del suo compagno di avventura, l'olio extravergine di oliva; per limitare l'agricoltura che ruba loro il territorio che serve a metanodotti e gasdotti, pali elettrici, pannelli solari, pali eolici, cemento e asfalto. Sono contro l'umanità e questo globo ridotto all'osso e in pericolo per l'impazzimento del clima. Sono schiavi del dio denaro al pari di componenti di qualsiasi , organizzazione criminale. Non ci vogliono più far desiderare il buon cibo e sognare la buoa tavola per farci ingoiare una pillola o un pranzo artificiale............................
di Agricultura.it -11 Febbraio 2022 ................................................................................................................. Vino - Appello della filiera in vista del voto sul Cancer Plan in agenda il 15 febbraio. “Una demonizzazione antiscientifica che danneggia il settore”........................................... ROMA – “Crediamo che sia antiscientifico e dannoso continuare a demonizzare le bevande alcoliche, in particolare i vini, considerandole come fattori di rischio per il cancro in sé e per sé, dato che la discriminante è legata all’abuso, non al consumo moderato, come dimostrano gli studi scientifici. Pertanto, chiediamo di sostenere gli emendamenti volti ad affermare che sia il consumo dannoso e/o abuso di alcol ad essere un fattore di rischio e non il consumo in generale, nonché quelle proposte volte all’introduzione in etichetta non di indicazioni allarmanti (health warnings) bensì specifiche sul consumo moderato e responsabile. Infine, sarebbe opportuno accogliere l’emendamento che indirizza gli obblighi sulla sponsorizzazione sportiva specificatamente ai minori, evitando un divieto tout court”. È quanto si legge nella lettera relativa al voto sul Piano anticancro inviata oggi agli eurodeputati del Parlamento europeo dalle principali organizzazioni della filiera vitivinicola italiana – Alleanza delle Cooperative Italiane – agroalimentare, Assoenologi, Confagricoltura, CIA – Confederazione Italiana Agricoltori, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini. L’Italia del vino concentra quindi tutto il suo appoggio agli emendamenti presentati ieri in vista del voto, il 15 febbraio in sessione plenaria, sul “Cancer plan” che l’Unione adotterà per arginare la malattia. Nel report, redatto da una Commissione di europarlamentari (Beca), il vino, come altri prodotti agricoli, è protagonista in negativo: “non esiste una quantità sicura di consumo di alcol”, cita il rapporto per una tesi basata su un controverso studio Lancet di 4 anni fa. In caso di approvazione del rapporto senza gli emendamenti, per il vino si prospetta un futuro di forte ridimensionamento. Tra le proposte contenute nel testo, vi sono infatti l’istituzione di etichette con alert sanitari, le limitazioni sulla pubblicità, il divieto di sponsorizzazione di eventi sportivi, l’aumento della tassazione, la revisione della politica di promozione.

Commenti

  1. Tanto è il dispiacere di queste notizie di vera aggressione capitalistica quanto forte è la voglia di reagire e la speranza che gli emendamenti abbiano trovato ragione nel voto ormai avvenuto. Mi sento di "proporre" ma non sono nessuno per farlo, però insieme possiamo farlo. Ovvero produrre un documento condiviso tra le tante associazioni, fondazioni e cooperative per domandare un impegno mirato dell'AIRC, Teleton e altri che si definiscono accreditati o finanziatori per la ricerca sul cancro. L'impegno di stilare un decalogo di riconoscimento delle particolari fonti che possono produrre il cancro, sfatando così tanti misteri della speculazione commerciale che fa business anche attraverso la comunicazione. Grazie Pasquale per la tua puntuale osservazione!
    Carmine Lucarelli

    RispondiElimina
  2. Come ho sostenuto su questo blog il 19 settembre 2020 il vino per me è:

    Il vino è cultura
    passione
    sudore della fronte
    è arte
    una filosofia, un modo di pensare
    ricerca, studio, tecnologia
    storia, che risale nella notte dei tempi
    colore, gusto, sapori, odori, profumi, sopraffini
    convivialità, riunione, incontro, allegria, piacere, festa
    rapporto e scambi tra popoli

    Il vino è il lavoro di un anno e di aspettative da parte di chi lo produce, prima con la cura della vigna, dopo con la raccolta dell’uva, poi con la pigiatura e la fermentazione, con il riposo e l’invecchiamento in botti pregiate, infine con l’imbottigliamento.

    E’ di oggi la notizia che:

    "Il vino non è nocivo: in Europa vince la linea italiana

    Il voto al Parlamento europeo boccia la demonizzazione dell’alcol che intendeva colpire anche il consumo moderato e responsabile"

    16 febbraio 2022

    https://www.ilsole24ore.com/art/il-vino-non-e-nocivo-europa-vince-linea-italiana-AExWwNEB?refresh_ce=1

    Una notizia buona e giusta che può fare solo piacere.

    D’Ambrosio Nicola

    RispondiElimina
  3. Dici bene, Nicola. Sono oltre seimila anni che nutre, con l'olio, le civiltà deòl Mediterraneo, soprattutto la nostra, da sempre sostenuta da viticoltori/olivicoltori, cultori e promotori del buon mangiare e della convivilità, che ha visto il vino grande animatore e protagonista. Per fortuna è passata la tempesta senza far danni!

    RispondiElimina
  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch