No ARMI, No GUERRA, Sì PACE

disegno di RO MARCENARO
Le lobby delle armi hanno vinto anche in Europa e in Italia con la decisione di inviare le armi agli ucraini. La risposta più sbagliata a chi la guerra l'ha dichiarata e la vuole fare, citando anche le armi nucleari, cioè la fine del mondo. Un lievitare della follia di un mondo nelle mani del dio denaro, che, non da oggi, sta - a furia di depredazione e distruzione - riducendo a poca cosa questa nostra terra. Atti insani che danno il segno della disperazione del sistema neoliberista e dei governi che lo rappresentano nel segno della globalizzazione, che serve solo alle banche e alle multinazionali, e no della mondializzazione che apre agli incontri e ai raporti tra i popoli. Una decisione, quella dell'Europa che apre alla sua disgregazione e non risolve, ma aggrava la situazione e rende ancor più difficile le risoluzioni che portano alla pace. No ARMI, No GUERRA, Sì PACE è questo l'urlo dei popoli che farebbe bene sentire alto e forte in ogni angolo del mondo per un nuovo modo di vivere la Terra e di farlo prima che sia troppo tardi.

Commenti

  1. Sì Pasquale hai ragione "No ARMI, No GUERRA, Sì PACE è questo l'urlo dei popoli che farebbe bene sentire alto e forte in ogni angolo del mondo".
    Però in molti angoli del mondo si sente spesso l'urlo delle armi e si vedono gli effetti che quelle armi producono anche presso chi non è stato colpito direttamente. Praticamente arretratezza, sofferenza e mutilazioni, anche genetiche. Tutti ormai siamo attaccati dalle guerre che si combattono in molte parti del mondo e ben venga ogni sforzo diplomatico per correggere questo "vizietto".
    Purtroppo, come per la pandemia che ha dimostrato di non conoscere confini ma si piega solo di fronte al farmaco efficace, altrettanto per le guerre ci sarà bisogno di qualche intervento chirurgico.
    Purtroppo questo è il mio pensiero e da sempre ho sostenuto che "il coltello serve solo per tagliare il pane ma bisogna saperlo maneggiare altrimenti ti può ferire".
    Sarò presente al raduno per la Pace con un gesto silenzioso. Però mai smetterò di battermi per costruirla anche con i mezzi più opportuni, primo fra tutti la lotta politica (ma questo è un discorso complicato). (CarLuc)

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    1. mai smettere di costruire la pace, premessa di un mondo migliore per tutti, anche per gli sprovveduti governatori dell'Italia e dell'Europa che decidono per le armi. Folli!

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  2. Franco Basso: L'opera si apre con un quadro dell'alta società di Mosca nel 1805, alla vigilia della guerra contro Napoleone. Si distinguono il principe Andrej Bolkonskij - sarcastico, orgoglioso, intelligente già deluso dal suo recente matrimonio con l’infantile Lisa -, il conte Pierre Bezuchov, suo amico goffo e sensibile appena tornato dall’estero, e Nataša Rostov, ciascuno in cerca di una risposta alla propria inquietudine esistenziale. Alla vita mondana di Mosca si contrappone la calma della campagna nella casa dei Bolkonskij (Lysye Gory), dove vivono il padre di Andrej e la sorella Maria, dolcissima e profondamente religiosa. La guerra sconvolge questo mondo. Comandante delle armate russe è il generale Kutuzov che ai piani strategici di Napoleone oppone la fiducia nelle leggi naturali, per le quali alla fine il nemico verrà sconfitto dalla steppa russa e dalla generosità e dal coraggio della sua gente.

    Lev Tolstoj

    GUERRA E PACE
    Franco Basso: Purtroppo, Caro Prof., a causa del delirio umano, si apprezza la pace solo dopo le sofferenze delle guerre.
    Neoliberismo e capitalismo vanno ghigliottinati, da troppo tempo ci opprimono. Prendere o lasciare.

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    1. sai che sono uno che ogni giorno spiega il sistema predatorio e distruttivo., il neoliberismo, che, non a caso, con Draghi al governo, ha deciso all'unanimità - contro l'ìarticolo 11 della nostra Costituzione - di inviare le armi. Il segretario del pd, il più fedele, vuole "mettere in ginocchio la Russia". Cose da pazzi!

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