La Corriera dei sogni
Dedica di Pasquale Di Lena all’Associazione “Molise, città ideale”.
Ultima chiamata!
Riservata ai sognatori e poeti, ai folli o, se volete, ai folli sognatori poeti o sognatori poeti folli.
Ultima chiamata!!!!!
Ultima chiamata per i signori viaggiatori folli o sognatori, o, se volete, sognatori folli o folli sognatori.
Si prega, signori, di avvicinarsi allo sportello con il vostro curriculum e i vostri dati per ritirare il biglietto che, come già sapete, per questo viaggio è gratis.
La corriera del sogno è già pronta per chi vuole salire e viaggiare con me su questa terra dei padri, il Molise, che dall’alto si riconosce per il suo colore verde, che, però, sprigiona una tonalità particolare, e, come tale, impossibile da ritrovare altrove.
Venite, venite signore e signori, ad osservare dall’alto questa farfalla colorata di altri mille colori. In alto sui monti delle Mainardi e del Matese, per scendere lentamente verso il mare, sorvolando colline dolci come mammelle generose di latte e di miele, soprattutto di acque fresche e cristalline, sprizzate da mille e mille sorgenti, molte delle quali rivolte verso il fiume principale, il Biferno. Le altre verso quelli confinanti, il Fortore, che affianca la sempre assetata Puglia, e il Trigno, che si riposa all’ombra dei monti dell’Abruzzo dominati, poco dietro, dalla Maiella, la montagna che ancora continua a raccontarmi i tramonti, che raccolgono i sogni del domani.
Venite, fra poco inizia il viaggio. Venite signore e signori, folli e sognatori, a guardare i boschi rimasti di querce, di faggi, di abeti e di pini; gli antichi palazzi e i castelli, quelli restaurati e quelli diroccati, come le minute chiese e le poche splendide cattedrali chiassose di campane e campanoni; i campi di grano e i calanchi; gli olivi di olio profumato di erbe e di carciofo, e, vigne di ordito e di trame generose di Tintilia, il vino di questa terra, la parte alta, che si lascia cullare dalle onde
Venite a vedere le autostrade del nostro passato, le ciclopiche mura, l’antico teatro e anfiteatro e le orme ancora intatte del vecchio gigante – a Duronia puoi vedere il suo volto - che ha dato origine a questo nostro Molise, prima di toccare i laghi e di arrivare al piccolo grande mare che raccoglie le Diomedee, poco lontane da quel minuto golfo di pesci particolari e di trabucchi, che da Vasto tocca Termoli e arriva al Gargano. Non a caso luoghi di brodetti eccelsi per delicato sapore e profumo, che arrivano alla sorgente dell’emozione, del piacere.
Venite signore e signori fra poco si parte.
La corriera del sogno è già nella corsia di partenza, aspetta solo voi per iniziare il viaggio.
Vi prego, salite pure, accomodatevi, allacciate le cinture dell’emozione perché il sogno porta alla scoperta di questa terra ancora ricca di biodiversità e di valori, sfiorata appena dallo spreco che ci consuma. Venite, vi prego, alla scoperta dell’anima di questo nostro Molise, se, però, fate vostro il sogno che è proprio di questo viaggio,.
Corpo, anima e grande cuore, ancora pronto a battere per costruire e sognare il futuro dei suoi figli e dei figli dei figli sparsi in ogni luogo con le radici sprofondate nella memoria.
Una straordinaria occasione, da non perdere per chi ha voglia di viaggiare, esplorare e, così, dare una mano a costruire il futuro di un Molise da considerare, più che una regione, una stupenda città ideale.
Per favore, signore e signori, folli e sognatori, ora c’è bisogno di tutta la vostra attenzione. Essa è necessaria per quel nuovo Molise che io so città ideale, cioè capace di riportare le radici a sviluppare qui i suoi rami e a dare, a tutti quelli che arrivano, il suo abbraccio che, come vi dicevo, è quello del vecchio gigante che il sogno, sì il sogno e solo il sogno, riesce a risvegliare.
Ed ora andiamo.
Grazie Pasquale: bisogna essere un sognatore o un visionario….per crederci e noi ci crediamo, ma non siamo noi a giudicarci folli.
RispondiEliminaAntonio Giannandrea
Molto bello
RispondiEliminagrazie
Eliminagrazie
EliminaCarissimo Pasquale, sei un cantore unico della bellezza della nostra terra. Un cantore contagioso, se non vi fosse una classe dirigente senza sentimento e senza pensiero, persa nelle sue beghe private.
RispondiEliminaE' tempo di cambiarla costruendo l'alternativa. Grazie Famiano
EliminaCaro Pasquale, il tuo inno d'amore per il nostro Molise, così alato e nel contempo così pregno di conoscenza profonda di questa terra bella e generosa, meriterebbe lettori ed estimatori più consapevoli, più dinamici e soprattutto più desiderosi di apportare le necessarie sterzate concrete, indispensabili ad un effettivo cambio di passo totale che le possa rendere giustizia. Ma disgraziatamente nutro molti dubbi sulla fattibilità di tali, seppur auspicati da più parti, cambiamenti, e non solo per l'insussistenza di una classe "dirigente" in
RispondiEliminadecorosa, ma anche e soprattutto per un atteggiamento pubblico generalmente rinunciatario, in cui ognuno è attento soltanto al proprio orticello. Con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Sembrerebbe che gli antichi Sanniti abbiano portato via con sé tutte le scorte di fierezza e pragmatismo fattivo, lasciando esanimi ed esauste le generazioni successive.... E mi auguro con tutto il cuore di sbagliarmi.
Rita Frattolillo
Sono perfettamente d'accordo con te, Rita. Non ti sbagli.
EliminaUn sognatore innamorato delle sue radici. Un sogno che diventa poesia sublime e promozione di una terra troppe volte oggetto di colpevole abbandono e disattenzione. Grazie Pasquale. Gennaro Barone
RispondiEliminai tuoi commenti sono stimoli per me a fare meglio. Grazie Gennaro
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