All’istituto agrario di Macerata il corso “Il pastore è un guardiano del futuro”

da QualeFormaggio. Interessante idea anche per il Molise
Macerata ospiterà, a partire da lunedì 14 febbraio, il corso di formazione “Il pastore è un guardiano di futuro” promosso dall’Istituto di Istruzione Superiore Garibaldi (istituto agrario), e dai Cantieri Mobili di Storia (istituto storico), con il coordinamento scientifico di Letizia Bindi, professoressa associata di Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi del Molise. Il corso è stato voluto per affrontare in maniera compiuta le tematiche proprie del pastoralismo e dell’allevamento estensivo, attività radicate nel passato, ma capaci di accettare le sfide dei nostri tempi. Attività in continua evoluzione attraverso processi d’innovazione tecnologica, servizi ecosistemici, valorizzazione della biodiversità (allevata e pascolata), rispetto del vero benessere animale, tutela e valorizzazione del patrimonio bio-culturale. Per la prima volta questi studi si incontrano attraverso le iniziative e l’offerta formativa dei suddetti istituti maceratesi. Subito dopo i terremoti del 2016 e del 2017, l’istituto storico ha iniziato a operare nei territori appenninici grazie ai “Cantieri mobili di storia”, un progetto itinerante tra passato e presente nei paesi del colpiti dal sisma. Nel corso dei numerosi incontri con le comunità locali, il passato dei centri colpiti dal terremoto, le loro tradizioni ed i saperi territoriali sono stati lo spunto per discutere su nuove esperienze di imprenditoria e di sviluppo sostenibile, ancorate alle antiche radici e alle competenze presenti nel territorio, ma non ancora sufficientemente conosciute e valorizzate. Il coinvolgimento degli studenti di agraria L’idea del corso “Il pastore è un guardiano di futuro” si è concretizzata grazie all’apporto del locale istituto agrario, che lo ha inserito nella propria offerta formativa, per aprire il curricolo scolastico ad una comprensione più ampia della complessità culturale e socio-economica del sistema-montagna. L’istituto scolastico è ubicato in un’area geografica contornata dai Monti Sibillini, ed è quindi sensibile nel cogliere tutte le occasioni di riflessione che possano favorire la costruzione di una “cittadinanza ambientale”, orientando le giovani generazioni a guardare agli Appennini come ad un possibile modello di economia sostenibile e a riscoprirne il valore culturale, ma anche le potenzialità socio- economiche. C’è da sottolineare che scuola, nella sua storia di oltre centocinquant’anni, ha mantenuto forte l’orientamento alla sperimentazione. Non a caso la medesima ha condotto in passato esperienze esplorative di ricerca sul fenomeno della transumanza. Negli anni scorsi gli studenti hanno avuto modo di incontrare pastori, sia della vecchia che della nuova generazione, tutti del circondario dei Sibillini; li hanno intervistati, hanno osservato e percorso sentieri in montagna per ascoltare le storie delle loro esistenze, con l’intento di rilevare le trasformazioni avvenute nei secoli tanto nell’alimentazione quanto nelle tradizioni, nei costumi e nel tessuto sociale delle piccole comunità locali. “Oltre all’importanza dei temi affrontati”, spiegano i responsabili dell’istituto agrario in un comunicato, “vorremmo sottolineare alcuni aspetti di novità e rilevanza del corso, che si avvale della presenza di dodici relatori: docenti di varie università italiane, ricercatori ed esperti di enti quali il Cnr e il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, impegnati per ragioni di ricerca e formazione su territori interni, rurali e montani diversi (le Alpi, l’Appennino centrale e meridionale, le terre mutate dai terremoti del 2016 e 2017)”. “Il corso”, prosegue il comunicato stampa, “è aperto ai docenti di ogni ordine e grado, ma anche a tutti coloro che abbiano interesse a partecipare e portare anche la propria testimonianza e il proprio contributo sugli argomenti e i nodi problematici affrontati nei diversi incontri”. Oltre alle relazioni degli esperti, i corsisti potranno avvalersi di materiali bibliografici, schede, guide alla riflessione e all’approfondimento, al fine di rendere la proposta formativa anche uno strumento di accrescimento reale delle abilità di lettura e interpretazione del territorio e delle sue risorse. Per informazioni e iscrizioni, inviare un’e-mail a: grazia.dipetta@agrariamacerata.org Per visualizzare la locandina con il programma dettagliato del corso, clicca qui. 24 gennaio 2022

Commenti

  1. Continuare su questo sentiero è una speranza. E la speranza è che non sia un evento "una tantum", speranza che gli studenti ne traggano insegnamento ed incentivo. L'iniziativa rende merito all'impegno della professoressa Letizia Bindi che saluto e ringrazio per l'attenzione che ha avuto a farci visita in Fondazione Anchise Onlus. Lei si spende sempre senza riserve per la bio-coltura e cultura. Peccato che da UNIMOL non partano incentivi per gli istituti molisani.
    Proprio vero, "nessuno è profeta in patria" (la sua patria non è proprio il Molise) ma spende qui le sue risorse e l'augurio che ne possa trarre giovamento affinchè continui a dispensare formazione.
    (CarLuc)

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