di Vincenzo Di Sabato
Si dà il caso che persino la casualità possa sorprendere se stessa, e che anch’io mi sorprenda al rilevare l’avvenuta pubblicazione da parte di “Ave” (80 anni di editoria cattolica popolare), di un libro atteso, desiderato, scritto da Anselmo Palini: “Juan Gerardi Conedera, la voce dei senza voce”, con prefazione del Cardinale guatemalteco Alvaro Romazzini. E va a capitare che il testo sia uscito il 10 dicembre, “giornata internazionale per i diritti umani”. Quelli, cioè, negati alla dignità degli indios, alla fierezza, all’orgoglio e alla libertà di ogni essere umano, per i cui diritti e per la cui salvaguardia, il Vescovo titolare di Guardialfiera, ruppe il silenzio. Denunciò sequestri, assassini, violenze, massacri. E la sua voce si alzò forte a chiedere verità e giustizia per le migliaia di vittime della repressione e delle violazioni ai “diritti umani”. Cosicché – il ribelle per amore - divenne pietra d’inciampo per l’imperialismo, per il potere politico, militare ed economico, fino ad essere perseguitato, esiliato, trucidato e fracassato a colpi di selci e di pietre alle orecchie, agli occhi, alla bocca, affinché non fosse più in grado di sentire, di vedere di parlare! Avvenne in Guatemala la notte del 26 aprile 1998, per mano degli squadroni della morte.
Mons. Juan Gerardi Conedera è, dunque, un grande testimone, martire di fede, di pace, di giustizia: “il Romero dimenticato”. Finché non se ne fosse accorto Ansemo Palini, settentrionale di San Giovanni di Polaveno (bs), pedagogista, esperto in Storia dei primi cristiani; dichiaratamente antimilitarista e in netta contrarietà alla logica delle armi e dell’esercito. Segue l’insegnamento di don Lorenzo Milani e di don Primo Mazzolari. Ha la passione per i temi della pace e della non violenza e fa nascere a Brescia una Sede della Pax Christi. E’ docente di Materie letterarie nelle Scuole Superiori e scrive tanti libri sulle problematiche connesse con i totalitarismi del XX secolo e, di recente: “Testimoni della coscienza – da Socrate ai nostri giorni”.
Attendiamo solo il ritorno dei giorni sereni per presentare il lavoro prezioso del Palini, dentro l’antica Cattedrale di Guardialfiera della quale mons. Gerardi Conedera fu titolare dal 14 agosto 1984 al 29 aprile 1998, giorno del suo assassinio.
E’ l’opportunità per raccogliere il sogno di questo nostro sovversivo di pace e faticare come anche si affannò Oscar Romero ed Helder Càmara, per un mondo nuovo nel quale possa essere “osservato il diritto e praticata la giustizia” (Is. 56,1).
vincenzo di sabato
Siena, la protagonista dell’agroalimentare italiano
Tutto parte nel 1933 con la Mostra mercato dei Vini tipici d’Italia, prima e unica mostra nazionale, una biennale con 4 edizioni prima della guerra e tre nel dopoguerra con la denominazione Mostra mercato dei vini tipici e pregiati. Nel 1949 la costituzione dell’Ente omonimo su iniziativa degli senesi e, in contemporanea, la nascita, sempre a Siena, dell’Accademia italiana della vite e del vino con l’intento di dar vita a una realtà atta a promuovere il progresso vitivinicolo italiano. Nel 1950 il riconoscimento dell’Ente con DPR 296 e l’apertura, nel Bastione S. Filippo della Fortezza medicea, dell’Enoteca Italica Permanente di Siena, la prima, in Italia e nel mondo, a carattere pubblico. Pensata come Mostra permanente dei vini tipici e pregiati italiani, che, qualche anno dopo, con l’approvazione del Dpr 930 del 1963, diventeranno le eccellenze Doc e, dal 1980, anche Docg e Igt, a rappresentare l’origine della qualità, il territorio. Le eccellenze primarie dell’agroalimentare i...
Commenti
Posta un commento