Una Fondazione dedicata a Ro Marcenaro, il maestro della satira che amava il Molise
di Pasquale Di Lena
L’inaugurazione, nel giorno del suo compleanno, il 6 luglio, nei locali della Rocca Estense di San Martino in Rio, il paese di adozione, volta a tutelare e valorizzare la storia, l’attività e il patrimonio artistico di Ro, che il Covid ci ha portato via a Novembre dello sorso anno. Una sede stabile sostenuta, oltre che dal Comune, anche dalla Regione Emilia Romagna e dal Ministero della Cultura. La notizia mi è stata data dalla moglie, Augusta, e dai suoi figli, Francesca e Umberto.
Ro, un grande nel campo della comunicazione e della satira, vincitore dei più noti e prestigiosi premi, nazionali e internazionali, che merita questo punto d’incontro, voluto dalla moglie Augusta e dai figli Francesca e Umberto. Un punto d’incontro per chi vuole tornare a salutarlo e con chi vuole conoscere un artista, un vero maestro della satira e del disegno, ma, anche l’uomo impegnato che aveva a cuore e sosteneva valori, quali il rispetto, la solidarietà, la giustizia, la libertà, l’amore, l’amicizia. L’artista che ha diretto una delle prime televisioni, ha collaborato con la Rai e importanti giornali e periodici, come la Repubblica, la Gazzetta dello Sport, Panorama, Epoca, la Gazzetta sindacale, il Venerdì di Repubblica. L’autore di numerose stupende pubblicazioni, tutte volte a informare e, soprattutto, a formare ed educare il lettore, come l’ultima, l’illustrazione degli articoli de “La Costituzione Italiana”, che ho, da quando me l’ha inviata, stabile sul mio tavolo di lavoro.
Ro, vittima del Covid-19 nel Nobembre dello scorso anno, l’amico a me ancora più caro per l’amore che ha sempre mostrato di avere per il Molise, la mia terra, che ha visitato tante volte, gustato e, soprattutto, raccontato con la sua arte.
Ro ha amato il Molise, la sua bellezza, le persone che ha incontrato, i sapori e i profumi di questa terra, in particolare il vino “Tintilia” e “L’Olio di Flora”, bio della varietà “Gentile di Larino”, che, sin dalle prime gocce nel 2007, ha subito adottato, portandolo a essere il filo conduttore della cucina e della tavola della sempre più ricercata “Trattoria La Panca”, di suo figlio Umberto. Non è mai mancato, tutte le volte che è stato invitato a venire, puntualmente è arrivato e, sempre, a donare un suo disegno; a dare un suggerimento o a mettere a disposizione della sua “Farfalla” un suo progetto. La “Farfalla” che ha disegnato con i colori dell’arcobaleno per l’immagine di “Piacere Molise”, il logo che, agli inizi degli anni ’90, tanto piaceva ai rappresentanti di quel periodo di Enti e istituzioni molisane, come quelli delle due Provincie e delle due Camere di Commercio, Chieffo, Preziosi, Pellegrino, Conte, Colavita, Angelaccio, e, Ventresca dell’Ente di Sviluppo agricolo regionale. Gli amici che, con me, Ro e il Sen. Riccardo Margheriti, presidente dell’Ente Mostra Vini-Enoteca Italiana di Siena, hanno sostenuto, con l’allora sindaco di Larino, Alberto Malorni, la nascita dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio e pensato per primi al rilancio della “Tintilia”, il vino del Molise interno, che la nuova viticoltura, quella delle colline che guardano il piccolo tratto di mare tutto molisano, aveva ridotto a pochi tralci di minute vigne. Cofondatore nel 1994, quando, con il dono di un suo disegno, l’olivina, ha definito l’immagine fortunata delle Città dell’Olio, e, appassionato sostenitore della riscoperta del vino “Tintilia”, che raccontava a tutti descrivendo, come fosse esperto degustatore, i suoi caratteri, la sua bontà. Il vino, oggi “Tintilia del Molise” doc, che, grazie al pensiero di suoi appassionati sostenitori, al prezioso lavoro di recupero delle vigne rimaste da parte di Michele Tanno e, grazie ai suoi produttori, non ha perso tempo a diventare il testimone principe del Molise ed a vivere successi che lo portano a essere in compagnia di testimoni, i più rinomati, dei nostri territori.
A proposito delle sue presenze nel Molise, quella alla prima e unica edizione della Fiera Enogastronomica Regionale “Piacere Molise”, che c’è stata a cavallo Ottobre/Novembre 2008. L’organizzazione di un tavolo da lavoro e, intorno, tanti bambini e ragazzi a fare disegni sotto la guida sua e di Augusta. Disegni messi in fila a comporre, poi, uno striscione che ha occupato tutto il corridoio di uno dei padiglioni di quella manifestazione, organizzata dall’Unione delle Camere di Commercio del Molise.
Importante il suo contributo di idee e di immagine dato alla Fattoria Di Vaira, nel periodo 2004/2007, con l’illustrazione de: i percorsi; gli inviti alle tante e ricorrenti iniziative; il paniere dei prodotti; le etichette delle farine, le paste, i vini e gli oli, e, soprattutto di due idee vincenti il “Parco della biodiversità olivicola italiana”, un oliveto composto dalle 562 varietà di olivo rappresentative dei territori olivetati di questo nostro grande e stupendo Paese; il “Parco Agricolo”, un vestito su misura per l’azienda di Petacciato, con le sue onde di terra, i suoi laghi, le sue vigne, i suoi olivi e i suoi allevamenti.
L’ultima sua scappata, nel Molise e a Larino, alla fine di dicembre del 2019, a ricordare la nascita dell’Associazione delle Città dell’Olio e a festeggiare il suo 25° anniversario.
Tanti sogni comuni che commentavamo tutte le volte che avevamo la possibilità di incontrarci. Tanti sogni che il Molise, memore del suo amico Ro, continua a fare.
Grazie a te Pasquale che ho conosciuto questo grande comunicatore. Leggendo ed osservando qualche sua opera (purtroppo non ebbi ad approfondire la sua conoscenza), mi dava una certa carica di entusiasmo facendomi rifuggire quei pensieri che sempre ci assalgono, qui in Molise; "ma che ci faccio qui in questa terra senza prospettiva". Quindi ripartivo a rimuginare idee e mettere su altre iniziative che, se mai fino ad ora hanno dato una soluzione a vari temi di interesse sociale, ed anche economico, sono pur sempre importanti percorsi da implementare per una concreta fruibilità da parte di tanti cittadini che non possono farne a meno.
RispondiEliminaUn po' come la storia del vino e dell'olio che piano piano hanno conquistato i consumatori ed anche la comunicazione.
Quella di Ro Marcenaro , precorreva i tempi e saldava amicizie, forgiava progetti, catturava impegni, penetrando anche con la leggerezza della satira. L'idea di una Fondazione per far continuare a vivere ed insegnare : "un vero maestro della satira e del disegno, ma, anche l’uomo impegnato che aveva a cuore e sosteneva valori, quali il rispetto, la solidarietà, la giustizia, la libertà, l’amore, l’amicizia." credo sia un grande dono anche per tutti quelli che con Ro hanno intrecciato percorsi di vita.
Grazie Carmine. Invierò ai familiari, promotori della Fondazione, questo tuo commento, Buon fine settimana.
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