U pàleje de san Premeiane

Giuseppe Mammarella
A Larino, il 3 maggio di ogni anno (con esclusione, purtroppo, anche dell’attuale per comprensibili motivi), si rinnova il rito legato alla festosa “accoglienza” del simulacro di San Primiano, Compatrono della città e della diocesi. La statua del primo dei tre Martiri Larinesi viene prelevata (pure quest’anno in forma strettamente privata) dal tempio omonimo, di cui farò cenno più avanti, e condotta processionalmente in cattedrale. Il corteo è preceduto da centinaia di fanciulli con i caratteristici “Palii”, consistenti in lunghe aste di legno sulla cui sommità sono posti drappi multicolori e multiformi, finemente lavorati, per indicare il trionfo della fede ottenuto con il sacrificio della vita. Da non confondere questa cerimonia, anche se molto sentita dai fedeli larinesi, con quella dei giorni 15 e 16 successivi, in cui si celebra la festa vera e propria (il “dies natalis”) dei Santi Martiri Larinesi. La processione del 3 maggio risale, probabilmente, agli anni Sessanta dell’Ottocento quando ebbero inizio i particolari riti liturgici legati alla festività del “Legno della Croce”. Nelle prime ore del mattino di quel giorno e fino anni Sessanta del Novecento, il Capitolo cattedrale si recava, in processione, nella chiesa dedicata alla “Madonna della Croce” (quella dei Cappuccini). Giunti all’incrocio tra le attuali Via Molise e Viale G. Cesare, si distaccava una parte allo scopo di prelevare l’immagine di San Primiano. Dopo alcune ore, i due cortei si ricongiungevano nello stesso luogo per il ritorno in cattedrale. La chiesa, abituale dimora della statua di San Primiano, dalla prima metà dell’Ottocento è chiusa dal cimitero omonimo. Sorge, dagli albori del XVIII secolo, accanto ai resti della basilica paleocristiana e precisamente sull’area dove, tra l’VIII ed il X secolo, fu eretto il noto monastero benedettino, successivamente assorbito dall’Ordine di Malta. Nella foto il simulacro di San Primiano venerato a Lesina, opera eseguita nel 1712 dal noto artista Giacomo Colombo, in uno scatto del compianto Igino Pilone del 25 aprile 2004. Quel giorno la comunità pugliese, che da circa dodici secoli si onora di avere come Patroni principali i primi due Martiri Larinesi (San Primiano e San Firmiano), effettuò un pellegrinaggio nella città frentana. Giuseppe Mammarella

Commenti

Post popolari in questo blog

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe