L’Europarlamento vota per una qualità dell’aria migliore, la destra italiana si oppone

I decessi legati a tre soli inquinanti atmosferici sono 400mila l’anno, l’Italia tra i Paesi peggiori La risoluzione passa con 425 voti a favore, senza quelli di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Evi: «Incredulità e sdegno di fronte a tanta miopia politica» Greenreport di Luca Aterini
Con 425 voti a favore, 109 contrari e 153 astensioni, ieri l’Europarlamento ha approvato la risoluzione sull’attuazione delle direttive Ue sulla qualità dell’aria, chiedendo di migliorarle e di rispettare le normative vigenti, dato che in alcuni Paesi i limiti relativi all’inquinamento atmosferico vengono sistematicamente violati. Tra questi c’è l’Italia, eppure la destra italiana rappresentata al Parlamento europeo si è schierata contro la risoluzione. Secondo l’Oms il principale rischio ambientale per la salute in Europa è proprio l’inquinamento atmosferico, il quale è responsabile di oltre 400mila morti prematuri all’anno, oltre ad avere importanti conseguenze negative sull’ambiente. Secondo gli ultimi dati (2018) forniti dall’Agenzia europea dell’ambiente tre soli inquinanti – Pm2,5, NO2 e O3 – sono responsabili rispettivamente di 417mila, 54mila e 19mila morti l’anno. Solo in Italia, questi tre inquinanti mietono 52.300, 10.400 e 3.000 vittime ogni anno, tanto che l’Ue nel novembre scorso ha avviato una procedura d’infrazione verso il nostro Paese, dove l’inquinamento da Pm2,5 – derivante in primis dalle emissioni dirette legate al riscaldamento, ma anche da altri fattori indiretti come agricoltura e allevamenti – è particolarmente grave nell’area padana. Con la sua risoluzione, l’Europarlamento chiede agli Stati membri l’effettivo rispetto dei limiti vigenti sull’inquinamento atmosferico, e alla Commissione di mostrare ambizione in vista della revisione delle direttive prevista nel 2022. La risoluzione, ad esempio, chiede di includere anche altri inquinanti atmosferici da monitorare e ridurre, quali mercurio, black carbon, particolato ultrafine, microplastiche e ammoniaca. «Ogni anno vengono registrate 400.000 morti premature dovute alla nociva qualità dell’aria. Si tratta di dati che non sono opinabili – dichiara l’europarlamentare dei Verdi Eleonora Evi – Di fronte a questi numeri agghiaccianti mi chiedo come Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia possano opporsi alla sacrosanta e più che legittima richiesta di aggiornare i vecchi standard sulla qualità dell’aria. Se è vero, com’è vero, che l’inquinamento atmosferico è la principale minaccia ambientale per la salute umana e che secondo l’Agenzia europea dell’ambiente i ¾ della popolazione urbana europea respira aria dannosa, non posso che esprimere incredulità e sdegno di fronte a tanta miopia politica». Gli interventi correttivi richiesti dalla risoluzione, come già accennato, sono a spettro molto ampio: «Il rapporto votato – conferma Evi – chiede di includere altri inquinanti atmosferici nella lista di quelli da monitorare e ridurre: mercurio, carbonio nero, particolato ultra sottile e ammoniaca. Voglio ricordare che l’ammoniaca è prodotta per il 94% dall’agricoltura e la principale fonte di emissione è costituita dagli allevamenti intensivi. Per questo è necessario un radicale cambio di rotta per tutelare la salute dei cittadini, arrestare la crisi climatica e produrre cibo sano. Ma il comportamento di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, i cui tentativi di annacquare il testo votato sono per fortuna risultati vani, va a supporto delle industrie inquinanti, anziché a tutela della salute pubblica. I cittadini meritano di meglio»

Commenti

  1. Ho pubblicato questo articolo, non solo per la stima che ho per l'autore e la bella Newsletter che dirige, ma per il tema trattato, l'aria, che preoccupa poche persone pur riguardando tutti. Non preoccupa, purtroppo, i governi locali e i loro rappresentanti, i sindaci, che danno il loro consenso a un insediamento sul proprio territorio anche se questo incide sulla qualità dell'aria, inquina l'atmosfera, minacia l'ambiente,e, con l'ambiente, il domani del proprio territorio.

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