A Roma il ricordo della martire molisana Maria Di Salvo
Posted by fidest press agency su giovedì, 18 marzo 2021
Il 28 marzo 1944 in via Orvieto, nel quartiere San Giovanni a Roma, la molisana Maria Di Salvo, nata a Salcito nel 1899, veniva colpita a morte dalla polizia fascista per una semplice scritta su un muro. La donna moriva all’ospedale “San Giovanni”, dove era stata trasportata per la ferite da arma da fuoco in testa. A pochi giorni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine, un gruppo di giovani, tra cui la 45enne molisana, sulla strada del quartiere San Giovanni firmava la scritta “A Roma tutti eroi! Morte ai fascisti e ai tedeschi!”. Un anelito di libertà che per Maria Di Salvo ha rappresentato la fine della sua giovane esistenza. Un episodio oscuro, dalle circostanze ancora poco chiare, riesumato due anni fa da un dinamico giornale di quartiere, “Appioh”, diretto da un informatico di origine molisana. E che ha destato grande interesse tra i cittadini della zona, gettando nuova luce sui tanti episodi di quel triste periodo.Oggi un nutrito gruppo di cittadini intende approfondire la ricerca storica su questo episodio che ha visto protagonista la molisana di Salcito, abitante in zona (all’inizio di via Tuscolana, presso piazza dei Re di Roma), trucidata semplicemente per aver voluto rendere pubblica la sua fede nella libertà e nella giustizia.L’Anpi, l’associazione dei partigiani, insieme ad altre associazioni, tra cui le molisane “Forche Caudine” e “La Terra”, renderanno onore alla figura di Maria Di Salvo, figlia di Giovanni e di Giuseppina Di Giorgio, contribuendo alla ricerca storica. Domenica 28 marzo 2021, dalle ore 17,30, dopo una serie d incontri avrà luogo l’evento di commemorazione “Frammenti di una storia ancora da raccontare” su piattaforma digitale, con la richiesta della collocazione di targhe alla memoria della giovane in via Orvieto a Roma e a Salcito (Campobasso).Coordinano i lavori le presidenti dell’Anpi Appio, Livia Astolfi, e dell’Anpi Marturano Medelina, Marina Pierlorenzi.Interverranno: Marta Bonafoni, consigliera della Regione Lazio; Giampiero Castellotti, presidente dell’associazione “Forche Caudine”, il circolo dei romani d’origine molisana; Fernando Di Paolo, segretario Anpi Marturano Medelina; Giovanni Germano, dell’associazione “La Terra” di Duronia (Campobasso), padre dell’attore Elio Germano; Fabio Pari, segretario Anpi Appio; Anna Spina, Anpi Molise.Porteranno i saluti: Elena De Santis, assessora alla Cultura del VII Municipio Roma; Giovanni Galli, sindaco di Salcito; Loreto Tizzani, presidente Anpi Molise.Concluderà Fabrizio De Sanctis, presidente Anpi provinciale Roma.In apertura e chiusura il contributo musicale della BandaJorona, con Bianca Giovannini.L’incontro sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook “AnpiSezioneAppioRoma”. Qui il link all’articolo uscito sul giornale on-line “AppiOH”: urly.it/3bx37.
Sono affranto! ..."trucidata semplicemente per aver voluto rendere pubblica la sua fede nella libertà e nella giustizia"....
RispondiEliminaForse quel "triste periodo" è ancora nostalgia per tantissimi uomini ed anche donne che non potendo trovare la via ordinaria per l'affermazione di desideri ed anche diritti elementari, nonostante le pagine di storia, il boom economico, i tanti "fondi perduti", le inventate giornate di commemorazione, altro non hanno da fare se non "accoppare" il prossimo al fine di salvare se stessi/e!
E' triste ma trovo che non ci sia altra spiegazione; e forse giunto il momento di raccontarci che, spesso nelle nostre chiacchierate con amici ed addirittura con parenti, ci fanno capire che non ci apprezzeranno mai finchè non saremo fascisti come loro. A loro auguro le peggiori "forche caudine" e contro di loro non mi stancherò di incitare i miei nipoti.
Carmine Lucarelli
la verità, mio caro Carmine, è che non salvano neanche se stessi, ma solo i padroni di un mondo con la forbice delle disuguaglianze che si allarga sempre di più. I padroni, non ce lo dobbiamo mai dimenticare, hanno nelle loro mani l'informazione e, anche, la formazione (penso alla Bocconi, alla Luiss), ovvero gli strumenti per manipolare i cervelli di molti. Per questi signori noi non siamo altro che una merce di consumo e di scambio. C'è chi, come te, come me, resiste e chi, vedi le Calenda, si lasciano comprare. Auguro ai tuoi nipoti di vivere il futuro che noi abbiamo sempre sognato
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