Una storia di famiglia

Ho appena letto su Linkedin questa bella intervista di Sky Bergman (Lisa), la figlia di Eve Ricciuti, cugina di mia madre Angelina, figlie entrambe di due sorelle, Giustina e Antonietta (zia Ietta) Cavaiola di Casacalenda. Il padre di Eve e Frank, Nino Ricciuti, anche lui di Casacalenda, emigrato, poco più che bambino, con i genitori, negli anni '20 del secolo scorso, a New York. Mi sono ricordato di una pagina che avevo scritto (qui sotto riportata) quando ho saputo della morte di zia Evelyn, una donna davvero eccezionale, che la nipote Sky ha raccontato in un film che ha avuto successo in America. Una storia di famiglia, piena di tanti ricordi per me, sin da bambino, quando arrivava il pacco benedetto degli zii d'America. Ancora grazie zii a me cari e grazie a te Lisa per fatto conoscere, con la tua arte, tua nonna. Lo meritava. 02/05/2016
“Vivi la vita più che puoi, sii gentile, circondati di amici più giovani e, ogni giorno, cerca d’imparare qualcosa di nuovo”. Ecco la sua filosofia di vita che l’ha portata, lo scorso anno, a festeggiare i 103 anni e, qualche mese dopo, addormentarsi dolcemente e, poi, per sempre a San Luis Obispo, una cittadina della California dov’era andata all’anteprima del film realizzato dalla nipote Sky Bergman, famosa fotografa. Un film per rispondere al suo desiderio "Mi piacerebbe vedermi sul grande schermo e avere i miei 15 minuti di celebrità!", espresso il giorno della festa dei 103 anni alla figlia Eve. . Un film che la vede protagonista e che, in pratica, ha esaudito la voglia di avere un quarto d’ora di celebrità. Il desiderio di una vita, lei figlia di emigrati (Luisa e Antonio) di Castrovillari in provincia di Cosenza in Calabria, nata in America con due sorelle e quattro fratelli, che aveva frequentato, come sarta, il quartiere della gran moda della città della mela e che, a quarant’anni, studiando la notte, era riuscita a cogliere il suo sogno di modellista. La famiglia, il lavoro e l’amore per la terra dei suoi genitori, l’Italia, hanno impegnato tutta la sua vita. Famiglia numerosa, prima e anche dopo sposata, con i tanti parenti vecchi e nuovi da tener presenti. Fra questi anche mia madre Angelina e i suoi fratelli, Vittorio, Lucio Antonio (Tonino), Umberto e Mario (u citele), cioè il bambino, l’ultimo nato, che tale rimaneva per tutta la vita. Prima di lei la zia d’America, per me e mia sorella Carmela, era la sorella di mia nonna Giustina, zia Antonietta (Ietta), ch’era emigrata in America nel mezzo della prima guerra mondiale ed era andata a vivere nel Bronx, a New York, dove sono andato anch’io un giorno, in occasione di uno dei miei tanti viaggi in quella città unica che è New York, soprattutto nei giorni di sabato e domenica, quando sono pochi i taxi e tutti liberi di correre tranquilli in mancanza del traffico. La grande confusione, espressa da un rumore di sottofondo monotono, che sta come a rappresentare l’ansia di un Paese che ha in mano il mondo, il suo impero. Sì sono andato, proprio con un taxi, dopo aver attraversato il Bronx dei “Cattivi”, quello pericoloso, per andare a salutare una delle sorelle di zia Evelyn che avevo conosciuto in Italia. L’occasione per rivedere questa già anziana signora che, ricordo, aveva la passione di collezionare i cucchiaini che aveva acquistato nel corso dei suoi viaggi, in America e nel mondo. Non ricordo se due o tre le cristalliere dedicate a questi souvenir. Mi sono ricordato la cantina di zio Nino, che aveva sposato la bella calabrisella nel 1938. Un vero e proprio bazar dove potevi trovare tutto quello, un insieme di minuti laboratori pronti a riparare qualche danno della casa o della macchine, ma, cosa molto bella, tutti i suoi giocattoli, la gran parte italiani, tra i quali ricordo il piccolo flauto (u cefielle) che anch’io ho tentato di suonare, senza successo. Da ragazzo mi sono avvicinato più volte alla musica, ma non sono andato oltre i primo scalino e la musica è una delle cose che mi manca. Tornando alla cantina di zio Nino che, da sola, poteva dar vita a un museo etnografico pronto a raccontare la nostalgia di zio Nino, ma, ne sono certo, anche di tutti quelli come lui che avevano lasciato e sognavano la propria terra. Fra le mille cose conservate anche una collezione di dischi 78 giri, la gran parte di canzoni napoletane, con interpreti noti come Caruso ma, anche, a me sconosciuti. Zio Nino era un uomo che sapeva tenere la conversazione e soprattutto tenere allegra la compagnia. In verità, la scusa per visitare i luoghi dov’era vissuta zia Antonietta e, per un tempo, anche mio nonno Nicola con i suoi tre viaggi in quella terra di duro lavoro. Una terra, però, che gli aveva permesso di avere la possibilità di dare una casa e due vigne e, nel frattempo, di salutare tre dei suoi quattro figli maschi, nati tra un viaggio e l’altro dei tre, passati su navi (u bas’temènte) traballanti in mezzo all’oceano fino all’arrivo nel porto di Napoli. Ci voleva coraggio e grande determinazione per fare quello che ha fatto nonno Nicola, a differenza dei suoi due fratelli, Giuseppe e Michele, che, una volta tornati dopo il primo viaggio, non sono più ripartiti Zio Mario, del 1929, era nato quando lui era rientrato definitivamente, felice di vivere la famiglia, coltivare le sue due vigne e i suoi olivi gentili, che scendevano verso il Cigno, il ruscello dove le donne del Paese andavano a lavare la biancheria e, poco sopra, a sciacquarla (u recavele), Un tempo breve quello vissuto dopo il definitivo rientro, con la morte che arriva nel 1933, per colpa di una polmonite, e che lo porta a lasciare la moglie Giustina sola con cinque figli – mancava solo Gaetano, il secondo nato nel 1918, morto poco tempo dopo la sua nascita - di cui i maschi, Vittorio, Lucio Antonio (Tonino), Umberto e Mario, ancora bambini. Mia madre, la prima dei figli, era una ragazza di 17 anni, già promessa sposa di mio padre Pardo Antonio, il primo dei dieci figli di nonno Pasquale, di cui tre avuti con nonna Grazia, morta di spagnola, e sette con la seconda moglie Luisa (Leuesélle a termelèse), che io, non avendo conosciuto la madre di mio padre, ho sempre considerato la mia seconda delle nonne. Anche mia madre, sposa nel 1936, non avrà fortuna con il suo primo figlio nato nel 1937 e al quale aveva dato il nome Nicola, in ricordo di suo padre e, come la madre, vedrà poco il marito, non perché emigrato in America, ma per colpa del militare che lo porta, richiamato, prima in Libia e poi a Foggia dove morirà sotto il feroce bombardamento della stazione di questa città, nella metà di Agosto del 1933. Odio la guerra e sono contro tutti quelli che le dichiarano o godono nel partecipare a guerre che si stanno consumando in ogni parte del Mondo con la gran pare delle vittime civili innocenti, Quella di tanti focolai di guerra è solo l’ultima invenzione dei guerrafondai moderni che non vogliono rischiare, con un conflitto di dimensioni globali, di rovinare la fabbrica dei profitti messa in piedi con la finanza, la gran pare virtuale. No alla Guerra, No alle guerre, Sì a un mondo segnato in lungo e in largo dalla pace. Ne troverebbe vantaggio per prima la natura, i territori. Torno a mia madre e a nonna Giustina di Casacalenda, il paese dove aveva l’altro fratello, Marco Vincenzo, che non ha più visto dopo la sua malattia che l’ha tenuta a letto per oltre dieci anni. Volevo bene a questo zio che andavo a salutare tutte le volte che capitavo a Casacalenda, il paese che più amo del Molise, dopo Larino. Non ricordo bene l’anno che zia Ietta, zia Evelyn e zio Nino, sono tornati, per la prima volta, in Italia e nel Molise. Era la seconda metà degli anni ’60 quando, con Gennaro e Giosè, avevo il Maggiolino della Wolksvagen con il quale andavamo a vendere i tappeti persiani. Poi, quando ho cominciato a frequentare l’America, sono andato a trovarli a Hollyvood in Florida, altra cosa dalla capitale del cinema in California. E ci sono tornato ancora, quando c’erano zia Ietta e zio Nino e dopo, quando trovavo con zia Evelyn, la figlia Eve con il marito David che, per lungo tempo avevano girato il mondo in barca, ormai definitivamente attraccata a un porto non lontano dalla piccola ma graziosa casetta bianca, soprattutto ospitale. Eve, la madre di Lisa “Sky”, l’avevo conosciuta a New York, prima ancora di incontrare Frank, in occasione del suo primo viaggio in Italia e nel Molise dove dava l’impressione di aver sempre vissuto. L’ultima volta che l’ho visto è quando è tornato con sua moglie Josephine. Sono arrivati all’improvviso a La Casa del Vento mentre io e Flora raccoglievamo le olive con Lina, la piccola volpina, che ci faceva compagnia. Poco dopo la notizia della morte di Frank, una persona sempre sorridente e gentile, che ha colpito me e la stessa Flora che l’aveva conosciuto da poco. Con Flora a Roma per vivere insieme la festa dei 100 anni di zia Evelyn, arrivata in Italia con Eve e Lisa. Un mazzo di fiori in suo onore con il nostro benvenuto, poi una passeggiata alla ricerca di un ristorante che abbiamo trovato non lontano, il Tortello gioioso, piccolo, semplice ma ospitale, con il proprietario che ha saputo cogliere la situazione e farci vivere due ore splendide. Poi il ritorno nell’appartamento preso in affitto e l’abbraccio, l’ultimo, che io e Flora abbiamo ricordato, non senza emozione, quando abbiamo saputo del suo lento saluto, dopo 103 anni, alla vita terrena e alle persone a lei care. pasquale
Episodio #57: Thoughts on a Life Well Lived, Sky Bergman, ospite 23 FEBBRAIO 2021 | 22:33 | E57 A RIEPILOGO EPISODIO Professore di fotografia e videografia al Cal Poly Tech di San Luis Obispo, CA, Sky Bergman ha preso un progetto personale e ha creato un affascinante documentario, che presto apparirà su PBS questo maggio. In quattro estati, Sky ha trasformato le lezioni di cucina con sua nonna in un video per se stessa e la sua famiglia. Durante quel periodo fu piantato il seme di un'idea. Questa ispirazione è diventata un'esperienza didattica per i suoi studenti e un documentario pieno della saggezza di quaranta uomini e donne d'età dorati, saggezza che deve essere condivisa con il mondo. Ascolta questa storia intrigante. Scopri di più su The Luckiest People in the World su www.theluckiestpeopleintheworld.com NOTE SULL'EPISODIO Raggiungi Sky Bergman a skybergman@gmail.com. Per saperne di più visita il suo sito lives-well-lived.com Trascrizione This is Changing the Rules, un podcast sulla progettazione della vita che vuoi vivere, condotto da KC Dempster e Ray Loewe, il ragazzo più fortunato del mondo. Decreto KC 0:12 Buongiorno a tutti. Benvenuti a modificare il Regolamento. Sono KC Dempster. E sono qui con il mio co-conduttore Ray Loewe. Al, ci siamo, meravigliosi Wildfire Podcast Studios nel bellissimo centro di Woodbury, nel New Jersey. Ray Loewe 0:27 Hai fatto tutto da solo? È stato straordinario. Decreto KC 0:30 Sì, è perché sono straordinario Ray Loewe 0:32 deve essere Martedì. Decreto KC 0:36 Sì, e abbiamo un ospite fantastico e fantastico con cui parlare oggi. E, Ray, vuoi dire qualche parola prima di entrare subito? Ray Loewe 0:44 Sì, abbiamo una giovane donna di nome Sky Bergman, la presenteremo tra un secondo qui. E l'intero progetto su cui sta lavorando si adatta alle persone più fortunate del mondo. Così bene. Ok, e mettiamola subito subito. Perché c'è così tanto da dire. Lasciatemi iniziare dicendo che Sky Bergman è un fotografo, e un regista. Le daro' più tipo di asporto è che ha questo straordinario film di cui stiamo per parlare oggi, che andrà in onda su PBS a maggio. Quindi questa è, sapete, roba di prim'ordine qui. Non lo siamo, non siamo nelle leghe minori. KC Dempster 1:25 Sì, stiamo entrando in una lista qui. Ray Loewe 1:27 Sì. E così sky è stata fotografia professionale e videografia allo stato cal poly di San Luis Obispo in California. Ed è lì da un bel po'. Quindi sai, l'ha stabilita lei stessa. È anche una fotografa d'arte e ha mostre in musei di tutto il mondo. ok. Nella sua carriera precedente è stata fotografa di viaggi. KC Dempster 1:53 È affascinante. Ray Loewe 1:54 Era solo fascino è vicino e caro al mio cuore. Vorrei poterlo fare. Sì, mi piace viaggiare. Adoro fare delle foto. È solo che non ho capito come essere abbastanza bravo da farlo. Sì. E infine, è una regista e sky Saluta. Sky Bergman ore 2:08 Ciao, grazie mille per avermi avuto. Apprezzo molto l'opportunità di parlare con entrambi. Ray Loewe 2:13 Beh, penso che l'opportunità sia nostra più della tua, perché hai un progetto straordinario qui. E cominciamo entrando direttamente nella parte del progetto di questo. E parla un po' di quello che avevo in mente quando tutta questa storia. Beh, in realtà, torniamo un po'. Prima parliamo di tua nonna. Sky Bergman 2:38 Assolutamente vicino e caro al mio cuore. Mi piace sempre parlare di mia nonna. Mia nonna era una donna straordinaria ed era davvero il mio eroe e il mio modello. Ed è venuta a trovarmi per la prima volta che ha vissuto in Florida. E come hai detto, vivo in California. Ed è venuta a trovarmi per la prima volta quando aveva 96 anni. Wow. Per le prossime quattro estati. Ha trascorso il mese di agosto con me che se fossi stato in Florida in agosto, sai che è stato un buon momento per andartene da qui. E passammo quel mese a cucinare, andammo al mercato degli agricoltori, tornammo a casa cuciniamo perché mi sono reso conto come tutti i buoni cuochi. Non ha mai scritto una ricetta. E volevo davvero catturare la sua cucina e la sua essenza. E credo che in un certo senso mi sono reso conto che questo era davvero il modo in cui mostrava il suo amore attraverso la sua cucina. E abbiamo avuto un momento straordinario per girare quella che abbiamo chiamato la nostra serie Cucina Nonna. E dovrei dire che non ho mai fatto nessun video fino a quel momento. Ma è stata mia nonna a ispirarmi a farlo. E così è stato semplicemente meraviglioso. Ma quando aveva 100 anni sono tornato con lei in Florida e stava lavorando ancora fuori dalla palestra. Ha iniziato all'età di 80 anni. Ora è quindi troppo tardi per iniziare qualcosa di nuovo. Volevo usarlo come scusa, senza scuse. Ma ho pensato che fosse meglio filmare perché voglio dire che nessuno crederà che quasi 100 si sta ancora allenando in palestra. E ho avuto un ho avuto il suo topo, per fortuna. E io dissi, nonna, puoi darmi qualche parola di saggezza. E ha detto cose come vivere la vita al limite ed essere gentile. E sono tornato da quel viaggio. Stavo guardando verso i 50 anni, ora ho 55 anni, ma avevo circa 40 anni e stavo cercando modelli di ruolo di come volevo che fosse il resto della mia vita. E sapete, penso che quando guardiamo questo tipo di cose nei film in TV, ci sono così stereotipi, e sono, sono terribili. Non sono, sapete, modelli di ruolo positivi dell'invecchiamento. Quindi stavo davvero cercando modelli di ruolo positivi dell'invecchiamento. Così ho chiamato i miei amici, la mia famiglia e tutto il mio allume che ho insegnato negli ultimi 26 anni in cui sono stato qui al Cal Poly. E ho detto, ecco un link a questo video di un minuto che ho messo insieme mia nonna, e se avete qualcuno come lei che è un'ispirazione tanto quanto lei per me, per favore nominateli per questo progetto. Ed è stato semplicemente incredibile le nomination commoventi e sentite che ho ricevuto e quattro anni dopo e 40 interviste dopo, ho avuto un film. Ci deve essere ispirazione. KC Dempster 5:17 Stavo per dire che ci dev'essere di più, perché è un film fantastico. Ray Loewe 5:20 Sì. Quindi, andiamo, andiamo nel progetto. Quindi sei un professore, nel bene e nel male, giusto? Quindi è naturale che prendete questa cosa e la trasformi in un progetto e coinvolgiamo i vostri studenti. Quindi, per parlare un po' del progetto stesso, e di come sei stato coinvolto in alcune delle cose che sono successe? Sky Bergman 5:44 Certo, beh, sai, avevo creato questo film. E avevo, come ho detto, 40 persone con 3000 anni di esperienza di vita collettiva, e abbiamo avuto un'uscita teatrale di grande successo. E andai dal pubblico. E vorrei dire a tutti loro, quanti di voi conoscono qualcuno che sarebbe stato perfetto per il film, e naturalmente, come se il 98% delle mani si alzasse. E una delle cose che ho capito mentre stavo facendo il film, nella ricerca per il film è che ho scoperto che gli ultimi 100 anni, è la prima volta nella storia umana che abbiamo guardato a chiunque altro che ai nostri anziani per un consiglio. E sento davvero che il mondo sta soffrendo di conseguenza. E così ho capito, ho tutte queste persone che guardano il film, e pensano, wow, conosco qualcuno che sarebbe bello intervistare per connettersi come risultato della visione di questo film, perché non fare un progetto intergenerazionale che lo ha fatto accadere, e collegare le generazioni e assicurarsi che quelle, sapete che la storia non è persa , e che i giovani e gli studenti hanno quella saggezza dei nostri anziani che si sta perdendo, davo o davo per scontato che ero molto vicino ai miei nonni, e persino che la mia bisnonna vivesse fino a 97 anni. Avevo 19 anni, quando è morta. Quindi è stata anche un'influenza nella mia vita, ma così tante persone non ce l'hanno. E così ho collaborato con qualcuno qui alla mia università che insegna psicologia della classe di invecchiamento. E abbiamo iniziato a mostrare il film e poi agli anziani e agli studenti. E poi avere quegli studenti e quegli anziani Connect, accoppiandoli. E usano le domande che ho formulato per il film, per conoscersi davvero per tutto il trimestre. E poi facciamo una grande festa alla fine, dove possono presentare ciò che hanno imparato. Ed è solo un'esperienza così meravigliosa che è successa in molte università e scuole superiori in tutto il paese. Questo è solo il primo posto in cui l'abbiamo fatto e abbiamo creato questo modulo di apprendimento che può essere collegato giocato ad altre istituzioni. E lo stiamo facendo praticamente ora. Stiamo lavorando con un pianeta anziano, membri in tutto il paese e i nostri studenti qui. E quindi è solo che è incredibile. E penso, sapete, una delle cose che il Coronavirus ha messo in luce sono i problemi della solitudine e dell'isolamento sociale. E queste connessioni intergenerazionali minimizzano davvero il divario tra le generazioni. E voi è davvero difficile avere una credenza stereotipata su un altro gruppo di persone se conoscete qualcuno di quel gruppo di persone. Quindi mi sento come se stavo combattendo l'ageismo una storia e una connessione alla volta. Ray Loewe 8:20 Beh, sapete, è tutto vero che la cosa covid ha causato questa interruzione della forza qui. Ma penso che ci sia qualcosa di più in questo. E mi stavi raccontando di uno dei tuoi studenti, penso che si chiamasse James, da cui hai tirato fuori con te e da cui non parli dei suoi commenti? Sky Bergman 8:36 Oh sì. Quindi ho questo meraviglioso studente, quando farei queste interviste per il film, cercherei di portare uno studente con me di più in modo che imparino e possano aiutarmi a impostare luci e cose del genere. Ed era nell'intervista con me per la fortunata Louie che era un uomo meraviglioso che ogni mattina creava mozzarella fresca per la gastronomia di sua figlia fino a una settimana prima di morire. Aveva 97 anni quando è morto, ma quando l'abbiamo intervistato aveva 92 anni. E questo e lui è solo fortunato Louie parla solo di una tempesta e così coinvolgente. E io e James siamo usciti a pranzo dopo che abbiamo fatto l'intervista e abbiamo avuto un po' di, sai, concludere, Ehi, cosa ne pensi di questa intervista? E James mi disse, wow, non sapevo che gli anziani parlassero così tanto. Voglio dire, sai, è un po' divertente, vero? Perché sono cresciuto con i miei nonni. Sono italiani. Parlano sempre. Ma gli ho detto, Beh, James, non ne hai, nessun anziano nella tua vita? E lui disse: Beh, ho un nonno, ma non gli ho mai parlato veramente. E io dissi, ok, no, arriverà il Giorno del Ringraziamento. E io dissi: Ecco il tuo compito. Voglio che tu prenda questa lista di domande. E voglio che inizi la conversazione con il nonno. E tornò da quel viaggio e teletrasportò da un orecchio all'altro perché non sapeva come iniziare la conversazione e non credo che nemmeno suo nonno lo facesse e si sono disti il momento più incredibile. E penso che questa sia una delle cose che questo tipo di modulo che abbiamo messo insieme funziona davvero, perché è davvero difficile dire a qualcuno, parlami della tua vita, sai, è molto più facile se hai una lista di domande che puoi andare giù per quel tipo di inizio di conversazione. E che dono è stato per me vedere la reazione di James dopo aver avuto quel dialogo e quella conversazione con suo nonno dopo tutti questi anni, e James è come a 20 anni. Quindi non è che sia un ragazzino. Ma lui, penso che né il nonno né il nipote sapessero da dove iniziare la conversazione. E così metterlo in una specie di quadro ha contribuito ad aprire una relazione davvero meravigliosa per entrambi. Ray Loewe 10:47 Sai, è così importante. E avevamo un mini progetto qui, mia moglie è un'educatrice, e abbiamo preso una classe di studenti di terza media e li abbiamo collegati con un gruppo di assistenza a lungo termine a casa. E abbiamo portato i bambini a parlare con gli anziani. E una volta che siamo arrivati, non siamo riusciti a zittirli. Quindi hai assolutamente ragione, c'è bisogno di un punto di partenza. E uno dei problemi con quello che abbiamo fatto è stato ottenere tutte queste masule per far uscire i bambini dalla classe. Quindi Zoom è fatto come un altro favore qui in un certo senso. Va bene, assolutamente. Quindi, a parte il fatto che il vostro progetto ha registrato anziani, il che è meraviglioso, ha fatto capire agli studenti come parlare con gli anziani. Ci sono altre cose degne di nota che vuoi menzionare qui? Sky Bergman 11:44 Beh, voglio dire, penso che sia anche, sapete, specialmente in questo periodo che il film, in realtà una delle cose che ho fatto quando non sapevo, prima di tutto, dovrei tornare indietro di un attimo. Non sapevo che stavo creando un film quando ho iniziato questo progetto. Pensavo solo di raccogliere le storie degli anziani, e forse sarebbe stata una web serie o qualcosa del genere, ma è finita quando c'era una donna che ho intervistato, che era venuta sul primo Kindertransport, e aveva ancora il numero di cartone che indossava al collo. Quando è arrivata su quel Kindertransport, che era il quacchero per quelli di voi che sanno, non so cosa sia il Kindertransport i Quaccheri nel Regno Unito, stavano cercando di salvare quanti più bambini ebrei dall'Austria e dalla Germania prima che scoppiasse la guerra, e salvano 10.000 Kids Wow. Ed era una di loro. E io sono ebreo, e non conoscevo nemmeno quella storia. E lei, come ho detto, aveva ancora questo numero di cartone che indossava al collo. E ho pensato che questo deve essere un film, questo deve essere qualcosa di più di una semplice web serie. Ora, non ho mai fatto un film prima perché pensavo di poter farlo. Non lo so. Ma sono sempre stata una di quelle persone che dico perché invece di te sai, dico perché no? Invece del perché. E se è la mia passione, la seguo e basta. Ma sapete, penso che il film in questo momento, queste storie di resilienza e superamento degli ostacoli, stia davvero risuonando con le persone e aiutandoci a superare questo momento della pandemia, perché stiamo tutti attraversando questo momento unico insieme. E penso che una delle cose che è così notevole per me dal film che mi ha davvero aiutato è Evy Justesen, è una delle persone che ho intervistato dal film parla della lettura di Search for Meaning di Victor Frankel. E la cosa che ne è uscita è che ci sono molte volte in cui non puoi controllare le cose che stanno accadendo intorno a te. Ma quello che puoi controllare è il tuo atteggiamento. Il tuo atteggiamento è davvero l'unica cosa che puoi controllare. E nel momento in cui, sapete, non possiamo controllare che ci sia una pandemia in corso. Ma possiamo controllare il nostro atteggiamento. E possiamo imparare a ruotare. E, sapete, come stavi dicendo, Ray, che ora questo ha aperto un mondo completamente nuovo di persone che sono online e si connettono in modi diversi da noi. E ho fatto proiezioni letteralmente in tutto il mondo che forse non sarebbero accadute con Q e A. E sapete, dove posso far parte di esso, perché lo sto facendo da casa mia e lo sto trasmettendo in streaming in qualsiasi parte del mondo. E quindi, penso che, in questo momento, quelle storie di resilienza, ci diano la speranza di poter superare anche questo tempo. KC Dempster 14:17 Sky, hai avuto qualcuno che conosco, specialmente incentrato sui sopravvissuti ai campi nella seconda guerra mondiale, che molte volte non ne volevano parlare. Ecco perché la loro famiglia non sapeva niente. Ti sei imbatteto in questo? O sai, qualcosa del genere? Sky Bergman 14:36 L'ho fatto. In realtà, sapete, penso che beh, parte di esso è penso che, dato che stavo facendo il film come un lavoro totale d'amore e le persone che stavo intervistando e conoscevano la storia di mia nonna e potevano e potevo mostrare il filmato di lei ed è per questo che stavo facendo il film che potevano percepire che quel vero amore A destra? Così mi aprirono in modi che non si erano aperti ad altre persone, compresi i membri della famiglia. Voglio dire, penso alla storia di Emmy Cleves, che l'ho intervistata perché fa lo yoga che faccio. Ed è stata un'insegnante di pratica yoga per molti, molti anni. Aveva 80 anni. Quando l'ho intervistata, ora ha 92 anni. E lei, non conoscevo tutta quest'altra storia, ma lei e sua madre sono fuggite da Riga, in Lettonia, ed è una lunga storia breve, stavano cercando di prendere un aereo su un treno, erano su una banchina del treno, e sua madre era sulla banchina del treno. Stava consegnando le borse a sua madre e alle porte, il treno si è appena chiuso e il treno è decollato. Ed è stata lasciata sulla banchina del treno da sola. All'età di 16 anni. E non aveva mai condiviso quella storia prima d'ora. E ricordo il momento in cui l'ha condiviso con me mentre la intervistavo. E la mia mascella è appena caduta. E poi ho dovuto continuare con l'intervista e, sapete, ruotare perché stavo pensando, la stavo intervistando per un motivo, che era, wow, stai facendo questa cosa incredibile. E hai fatto questo per tutta la vita. E qui, ha avuto questa grande tragedia che è successa nella sua vita. E, sai, non posso fare a meno di pensare, cosa stavo facendo a quell'eta'? E come avrei reagito? Come avrei potuto superare tutto questo? E così, sì, c'erano certamente quelle storie che credo siano venute fuori. E quello che ho trovato interessante è che queste persone sapevano, ad un certo punto, che stavo girando un film. Eppure sono ancora incredibilmente aperti e fiduciosi. E penso che, in questo era un vero dono per me che si fidavano così tanto delle loro storie. E io dissi che ero in una tavola rotonda con cinque delle persone che erano nel film, una delle quali era Paul Wolf, il marito di Marion. E l'ho detto e mi ha detto, sapete, noi, siamo così grati a voi, perché vi importava abbastanza da raccogliere le nostre storie. E quindi penso che in un certo momento, queste persone siano al punto in cui vogliono davvero che le loro storie siano ascoltate, e vogliono che sia preservata per le prossime generazioni. E quindi forse era il momento giusto per raccogliere alcune di quelle storie di cui non si sentivano a proprio agio a parlare prima. KC Dempster 17:14 Quindi pensi che il tuo pubblico dovrebbe essere più orientato verso i giovani per mostrare loro l'impatto di ciò che dovrebbero fare? O continuare o non continuare? Sto facendo un'ipotesi, ma per mostrarla a persone che hanno 70 anni '80 e '90, che hanno storie da raccontare? Voglio dire, dove? O è come su tutta la linea? Sky Bergman 17:39 È davvero su tutta la linea. Voglio dire, penso che ogni generazione ottenga qualcosa di diverso guardando il film. Quindi sapete, anni '70 e '90, forse vi fa capire, wow, dovrei pensare di registrare la mia storia e condividerla in modo da poter, sapete, lasciarla come mia eredità. Penso che le persone che sono come la mia eta'. In realtà sono un Gen Xer, ma sai, gen Xers e boomer. E odio mettere le persone in categorie, ma c'è che quelle categorie sono quelle categorie. Penso che ci aiuti a guardare a cosa dobbiamo guardare con l'avanzare dell'età, sapete, e poi penso che, per le giovani generazioni, come gli studenti delle scuole superiori e dei college che si occupano principalmente di questi progetti intergenerazionali, dia loro un legame con la storia e una connessione con l'apprendimento di qualcosa su, sapete, cosa possono guardare avanti in termini di vita e come possono metterlo in prospettiva. E, sapete, ho spesso studenti che commentano, quando hanno visto il film, e quando hanno fatto questo progetto, che uno dei più grandi take away per loro è che l'unica differenza tra lo studente e l'anziano è l'età e che lì c'è così che svengono che c'è molto di più che hanno in comune di quanto abbiano mai pensato di fare. Ed è così meraviglioso sentirlo. Perché ci penso ancora, c'è questa convinzione stereotipa che sia come, beh, se sei più grande, non avrei niente di cui posso parlarti. E questo non è vero. E penso che ci voglia solo quel tempo per sedersi con qualcuno per un lungo periodo di tempo per rendersi conto che quelle credenze stereotipate che avevamo possono essere gettate dalla finestra. Sì, sì. No, il sito web su cui hai questo è www dot vive trattino, beh, trattino, lives.com. E, sapete, avete parlato un po' delle conversazioni che avete avuto con alcune di queste persone sul loro passato. Ma una delle cose che ho raccolto guardando questa cosa è la parte sulle vite ben vissute. Quindi puoi prenderti un minuto e parlare di ciò che è una vita ben vissuta? Questa è davvero un'ottima domanda. E direi, sapete una cosa, quando ho messo insieme il film, una delle cose di cui ho davvero cercato di assicurarmi era che in ogni storia che raccontavo ci fosse un momento struggente, una parola di saggezza e un momento umoristico perché tutti abbiamo bisogno di umorismo per superare i momenti difficili. Quindi sapete, le parole di saggezza che ho raccolto, potete vederle sul sito web. Se vai alla pagina delle stelle del film, le mie citazioni preferite da tutti nel film sono su quella pagina. E ma penso, sapete, posso riassumere la migliore citazione, e probabilmente la migliore definizione di una vita ben vissuta che ho sentito da una delle persone del film è stata di Lucky Louie, che ha detto, "La felicità è uno stato d'animo, si può essere felici di ciò che si ha, o miserabili con ciò che non si ha. Tu decidi tu. E ci penso spesso. Sai, è davvero di nuovo, si tratta del tuo atteggiamento. Ma penso che, per me, la mia definizione di vita ben vissuta sia che viene davvero da mia nonna, che è che aveva questo adagio per essere sempre gentile. E penso che abbia davvero vissuto la sua vita in quel modo. E se fossimo tutti un po' più gentili l'uno con l'altro, immaginate che mondo migliore sarebbe. Questo è sicuro. E cioè, questa è la mia definizione di una vita ben vissuta è essere gentili l'uno con l'altro. Ray Loewe 21:06 Ok, beh, sfortunatamente, siamo alla fine del nostro tempo. E penso che la sua ultima dichiarazione sia un ottimo modo per finire qui. E pubblicheremo il tuo sito web insieme alle nostre note podcast. Quindi la gente sarà in grado di trovarti. E vorrei incoraggiare la gente a guardare a questo. È meraviglioso. È una cosa da capogiro. È motivazionale. Ti fa emergere tutte le emozioni in te quando lo attraversa. E si può fare ari privati di questo, se lo si desidera, se si dispone di un proprio gruppo. E c'è un costo nominale per farlo. E sono sicuro che Sky si farà vedere e farà i suoi commenti lungo la strada. È questo il vero Sky? Sky Bergman 21:45 Anzi, davvero. Ray Loewe 21:46 E quindi grazie mille per essere stato con noi. E grazie per averci mostrato che sei una delle persone più fortunate del mondo e per averci presentato un sacco di altre persone più fortunate del mondo. Quindi grazie mille per essere stato con noi. Sky Bergman 22:02 Grazie. Grazie mille per avermi avuto. KC Dempster 22:04 E grazie a tutti per esservi sintonizzati. Ancora una volta, un podcast favoloso, condividilo con i tuoi amici e sintonizzati di nuovo la prossima settimana quando avremo un altro grande ospite per te. Kris Parsons 22:15 Grazie per aver ascoltato Changing the Rules, un podcast progettato per aiutarti a vivere la tua vita come vuoi e darti ciò di cui hai bisogno per farlo accadere. Unisciti a noi la prossima settimana per il nostro prossimo entusiasmante argomento sul cambiamento delle regole con KC Dempster e Ray Loewe, il ragazzo più fortunato del mondo.

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Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch