Ripartire dal Vietri di Larino per programmare il futuro della sanità pubblica nel Molise

di Pasquale Di Lena
C’è chi, in questi dieci mesi dall’inizio della pandemia, non ha sottovalutato la pesante, grave situazione della sanità molisana ed ha lavorato ogni giorno per parlare, confrontarsi, spiegare, promuovere, diffondere, denunciare, perfino predicare lo stato di una situazione grave, pesante, difficile creata dal Covid. Parlo della mia Associazione, quella degli ex consiglieri regionali, con dieci comunicati stampa diffusi; del Forum per la sanità pubblica e del periodico La Fonte, con le tante importanti iniziative promosse e delle iniziative; dei sindacati condfederali e autonomi della sanità con la sottoscrizione di un documento unitario; dell’avv. Iacovino e quelle del comitato che rappresenta. Tutt’insieme abbiamo assistito allo spettacolo dei fuochi di artificio e abbiamo gridato, urlato contro i fuochisti interessati, poco esperti se non incapaci. Anche contro chi. legislatore, dopo aver approvato due volte in consiglio la soluzione Covid a Larino, ha ceduto ed ha offerto l’una e l’altra faccia al No del direttore generale dell’Asrem e del Presidente della Regione Molise. Questa mia premessa necessaria per dire - con il dovuto rammarico - che va bene, nonostante il ritardo, l’iniziativa del consigliere regionale Greco di portare il consiglio regionale a rendersi conto dello stato delle strutture ospedaliere di Agnone e Venafro. Non solo, di lanciare con un filmato degli spazi interni del Vietri di Larino, una denuncia aperta a chi non l’ha voluto utilizzare quale centro Covid, ma sprecare le risorse del governo (9 milioni di euro che non sono bricioline), per la costruzione di una “torre covid” a fianco dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, che, se va bene, aprirà a fine Aprile. Uno spreco che viene da decisioni prese dopo il No della direzione dell’Asrem, e, come tale, già consumato. Ritengo l’azione di Greco utile per rilanciare l’iniziativa che riguarda l’utilizzo del Vietri, non solo per l’emergenza Covid, ma per il futuro della sanità pubblica molisana. Uso una metafora calcistica per spiegarmi. Trovo l’iniziativa del consigliere Greco un passaggio perfetto (assist) al Sindaco di Larino (non sa o si è dimenticato di essere il centravanti della squadra), per segnare la rete (goal), che non ha segnato con i 117 sindaci a sua disposizione. Al Sindaco di Larino, alla sua amministrazione e alle stesse opposizioni; ai sindaci del circondario quale segno di unità, compattezza, determinazione. Una rete (goal) che riapre la partita chiusa dalla miopia di chi governa la sanità molisana e, visti i documenti prodotti, anche di chi governa quella nazionale. Una partita che vale il campionato, nel momento in cui la vittoria riapre il discorso di quale sanità pubblica ha bisogno il Molise, ora e domani. Una partita che meriterebbe essere vista e commentata anche dai parlamentari eletti in questa Regione.Torna il ruolo centrale del Vietri per una seria, vera programmazione della stessa, a partire da quella territoriale. La partita per la salute dei molisani tutti, nessuno escluso. Sta qui la necessità di non perdere tempo, ma prendere subito nuove iniziative, a partire da quella annunciata dal consigliere Greco di portare il consiglio regionale a rendersi conto dello stato del Vietri e delle sue straordinarie potenzialità, che, volendo, vanno oltre il territorio molisano. Perché no un consiglio comunale dentro l’ospedale che accoglie i consiglieri regionali e tutti i sindaci , soprattutto i 117 firmatari, con quello di Larino, di un importante documento? “Battere il ferro quando è caldo” è una regola generale che vale per tutti, non solo per il fabbro o il maniscalco di un tempo!

Commenti

  1. Sono pienamente d'accordo con il tuo ragionamento, il silenzio , il mancato coinvolgimento di tutti gli attori del territorio , significa che gli alti interessi sono concentrati solo sul capoluogo e quindi soddisfatti del silenzio assoluto.

    RispondiElimina
  2. Mi ero perso questo articolo! Concordo pienamente e per quel poco che conta la mia condivisione, farò di tutto per divulgarlo.
    In verità sono ora ancora più determinato, avendo ascoltato la "requisitoria" del dott. Provenzano, passata in replica domenica scorsa su Teleregione Molise. Tale direttore ha avuto la spocchia di vantarsi della torre COVID al Cardarelli di Campobasso, affermando che non sono mura da costruire ma solo attrezzare quelle che ci sono. Mi domando perchè ci vogliano allora 9 milioni di euro??? La risposta è intuibile. Ancor più fa rabbia la sua affermazione in merito alla copertura di personale che non è presente al Vietri di Larino (quindi significa che la situazione del personale, già precaria al Cardarelli diventerà ancora più confusa o inefficace e a danno dei poveri pazienti, se lo stesso personale si dovrà dividere fra "torre" e reparti) mi fa troppo specie la noncuranza "accondiscendenza" del giornalista che lo intervistava.
    Certo è che se il Consigliere Greco dopo la sua chiara presa di posizione, continuasse a far sapere i contrasti del presidente Toma alle sue iniziative e, se pure in questa fase assurda del parlamento italiano, la delegazione parlamentare del Molise si facesse sentire, forse i cittadini capirebbero meglio.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura

La tavola di San Giuseppe

Nel 2017 il mondo ha perso un’area di foreste grande quanto l’Italia. L’indagine di Global forest watch