I penziere (14-1)

 1.   UN PO’ DI FANTAPOLITICA - Mentre continua senza sosta l’opera del rottamatore al servizio della finanza o, se volete dei poteri forti, che lo utilizzano da sempre e lo muovono a piacimento, le pandemie (non solo il Covid, ma anche il clima, le disuguaglianze, le guerre, l’esodo forzato di milioni di persone, e altro ancora), che stanno colpendo il pianeta, continuano anch'esse senza soste e si aggravano ancor di più. L’informazione, fedele (con le dovute eccezioni) al potere del momento, non perderà tempo a rivalutare l’opera del rottamatore, che è quella di cogliere l’obiettivo di sostituire Conte con il messia da tempo annunciato, l’ex governatore Draghi.  Non ci saranno le elezioni, ma l’entrata in campo di un degno rappresentante del sistema, il neoliberismo, che ha tutto per assicurare la stabilità nella continuità. Il solito gioco di gattopardiana memoria “cambiare tutto per non cambiare nulla e adattarsi al nuovo che è vecchio e consunto da tempo ”, anche se il costo è stato alto e tutto sulle spalle del popolo italiano distratto dai tanti problemi, non ultimo il covid-19. Dico questo convinto come sono che la rappresentazione offerta dal teatrino della politica è tutta nelle mani del solito burattinaio, il sistema dominante delle banche e delle multinazionali, per la regola che quello che un tempo veniva definita fantapolitica, oggi che la politica non c’è, ridotta com’è in un pantano, è prassi politica.

Intanto le opportunità svaniscono, la situazione si aggrava, le disuguaglianze aumentano, il clima peggiora e accentua il suo stato preagonico, i focolai di guerra si allargano, le dittature aumentano al pari delle testate nucleari. In pratica la pazzia di un sistema, che non ha il senso del limite e del finito, si diffonde e coinvolge sempre più quelli che la dovrebbero contrastare. E’ la notte nera, il buio più buio, quello della mezzanotte, che, però, se uno ha la forza di alzare lo sguardo vede puntini di luce nel cielo, le stelle che sono poi il segno di una speranza per il giorno che nascerà, quello del domani. Speranza e un po’di pazienza, quella di “Ha da passà ‘a nuttata”, raccontata dal grande Eduardo De Filippo nella sua famosa commedia “Napoli milionaria”. “ Adda passà a nuttata” ed è certo che passerà – è solo una questione di attesa – con un domani che non può essere più quello della normalità, che, come un mantello, ci ha messo addosso il sistema, ma ricco di novità frutto della necessità e della nuova voglia di cambiare, cogliendo tutte le opportunità offerte da una crisi pesante, grave, perfino tragica. 

2.   IL DIO DENARO – Il neoliberismo, con la sua globalizzazione, è riuscito a colonizzare con gli inglesismi la gran parte dei Paesi, il nostro in particolare,  tutto grazie al mondo dell’informazione e della cultura. E non solo, anche a dare significato diverso alle parole. Prendo la parola “ideologia”, cioè “l’insieme di concetti o principi posti alla base di un ragionamento politico o culturale”, che diventa una colpa per chi ancora ne fa uso. Oggi, come ieri, sono  contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo; il depauperamento e distruzione delle risorse naturali;  l’appropriazione di vasti territori che, in pratica, diventa espulsione dai propri territori di centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini, così costretti a emigrare ed a affrontare ogni tipo di offesa alla propria dignità; contro la guerra, la distruzione delle foreste e dei suoi abitanti. Sono ideologicamente schierato contro il capitalismo di ieri e il neoliberismo di oggi, avendo un mio punto di vista, cioè ciò che mi permette di vedere la realtà opposta a quella che vede chi segue il sistema dominante. Una realtà che osservo  con più chiarezza di ieri. Non a caso sono sempre più per un mondo che vuole l’uomo , con gli alberi e gli animali, a rappresentare con dignità la natura e non a violentarla. Ritengo un male considerare il denaro un valore assoluto - il dio onnipotente del momento - nel momento in cui ci sono valori molto più importanti come la bellezza di un paesaggio; l’amore e la felicità che esso dà; il rispetto; il dialogo; una stretta di mano; il sogno che hai già sognato e la voglia di realizzarlo, quello che devi ancora sognare. Valori che, se vissuti, aprono  e fanno vivere momenti di felicità, di pace e di serenità. Non ho dimenticato la sobrietà, altro valore importante e, oggi più che mai, di grande attualità se si vuole lasciare al passato la normalità caratterizzato da consumismo esasperato, spreco di risorse e di valori.

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