100 anni fa nasceva a Livorno il Partito Comunista Italiano
E' passato un secolo dalla nascita del Partito Comunista Italiano e trent'anni, con la nascita del Pds alla bolognina, dalla conclusione di una storia, che è anche inizio di una lenta fine e, poi, agonia con la nascista del Pd. Il partito degli ex (comunisti e democristiani), che, nel corso di questi suoi quasi 14 anni di vita è riuscito a dimostrare, con le scelte programmatiche, le azioni di governo e i comportamenti dei suoi personaggi (alcuni davvero assurdi che fanno di tutto per dimostrare di essere tali, vedi Renzi, ma solo uno dei tanti), di essere uno strumento, il più fidato, del neoliberismo. Il sistema della finanza (banche e multinazionali), predatorio e distruttivo, che ci ha portato nel baratro e dal qual non ancora siamo in grado di risalire. Il partito, il Pd, che ha distrutto (l'esempio più eclatante è la cancellazione dell'art. 18) tanta parte della memoria delle origini, non solo del glorioso Pci, ma, anche, della Dc, e, soprattutto, del mondo operaio.
E' riuscito, con le sue azioni di destra e con la sua pretesa collocazione a sinistra, di confondere le idee e, in pratica, a diventare il punto di riferimento di una sinistra che non c'è più, se non nella mente e nel cuore dei singoli o di gruppi ed associazioni, quest'ultime le sole. principalmente su argomenti particolari, a fare opposizione.
In pratica - ormai da qualche decennio - non esiste più opposizione al sistema, ma solo differenti linguaggi e differenti atteggiamenti all'interno di una situaazione stantia di pura omologazione.
Il Pci è nato a Livorno per:
opporsi al capitalismo e alle sue espressioni, fascismo e nazismo;
la conquista di quel sol dell'avvenire con la convinzione che la "Bandierà rossa la trionferà" e che "nel solo socialismo è pace e libertà" e lo ha fatto con le persecuzioni, il sangue e la vita dei suoi militanti.
Le lotte per la pace e la libertà con il grande contributo dato alla Resistenza con tanti dei suoi militanti e simpatizzanti partigiani protagonisti della lotta di Liberazione dal nazi fascismo. Il contributo a porre fine alla Monarchia con la nascita della Repubblica; le lotte per la difesa delle masse operaie e lavoratrici, il contributo alle tante conquiste, una per tutte, quella della sanità pubblica, che il Covid ha messo subito in luce come una primaria necessità.
Ero già a Firenze quando, di rientro a Larino, sono andato nel negozio di mastro Pardo Silvano a chiedere e, poi, a ritirare la prima delle mie 40 tessere di militante e dirigente del Partito Comunista Italiana. La grande scuola alla quale devo tanto del mio modo di essere e di vivere la vita. La grande scuola che mi ha permesso di conoscere e ascoltare da vicino i tanti maestri, molti dei quali grandi protagonisti della storia di questo nostro amato Paese, imparando il significato ed il valore della Politica, quella con la p maiuscola, che non c'è più, visto che quella che è tutta nelle mani del sistema delle banche e delle multinazionali, il neoliberismo.
Ed io caro Pasquale riconosco in te il maestro di una sana politica. Per me non fu altrettanto ma comunque ebbi fortuna di incontrare buoni attivisti. Dopo i pochi anni di da studente, non tanto perchè il '68 ne facilitasse la passione ma perchè le difficoltà vissute, da emigrante, contadino e marginalizzato mi spingevano senza esitare ad apprezzare e sostenere la filosofia socialista. Spinto sino al punto di diventare attivista clandestino visto che avanti negli anni vivevo di stipendio del Ministero della Difesa. Non ebbi mai la tessera del PCI ma quella del PDS e quando potevo fare a meno di restare nella clandestinità commisi l'errore di favorire la nascita del PD. Me lo diceva il buon Valdo Spini "lascia perdere, non aderire, non ci lasciano nemmeno la definizione di sinistra". Eccoci qui a ricordare una storia di grandi valori per quel che riguarda gli italiani ma certo non possiamo dire altrettanto di quel PC oltre frontiera che farebbe vergognare chiunque di buon senso. Purtroppo anche le recenti vicende che tu giustamente sottolinei ci fanno, mi fanno vergognare ed allora non mi resta che citare
RispondiElimina"Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa, non è il tulipano
che ti fan veglia dall’ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi."
L'epilogo della sinistra italiana è stato lo stesso della 2^ guerra mondiale, senza gloria e senza onori.
Forse anche la parola "PACE" è stata troppo abusata.
Ho avuto modo, nel mio lungo soggiorno a Firenze (1963 - 1995) Valdo Spini. dopo aver conosciuto il padre. Ho svolto compiti e ruoli nel Pci fiorentino e toscano con tanti incarichi e responsabilità che sono la gioia della mia memoria. Ho avuti tanti maestri, in primo luogo i mezzadri della Toscana, davvero straordinari e così ricchi di passione e di azione: Ho conosciuto tanti personaggi che hanno fatto la storia del Partito e del Paese e mi sento onorato per aver loro stretto la mano e scambiato opinioni. Soprattutto nel periodo in cui sono stato vice presidente della scuola regionale del Partito, che aveva sede a Cascine, non lontano da Pisa, con un compito di coordinare i corsi. a carattere nazionale, riguardanti l'agricoltura. Ho lavorato tanto, senza soluzione di continuità, ma ho ottenuto molto di più di quanto ho dato.
EliminaI maestri e la vita nel partito mi hanno insegnato a riconoscere i balordi, gli arrivisti, i falsi, gli opportunisti. Un bagaglio pieno di buona politica che è risultato sprecato quando sono rientrato nel Molise. Poche le eccezioni in ruppo dirigente che non sapeva di aver nelle mani il governo regionale e tutto per calcoli personali di gente che ha dimostrato di non essere all'altezza del compito. Grazie a questa esperienza non ho preso la tessera del Pd chiudendo così i miei 40 anni di militanza nel Pci, Pds e Ds.
Questa forte ventata di destra, in Italia e nel mondo, mi toglie il fiato al pari delle assurdità alle quali bisogna assistere, soprattutto in questi ultimi giorni.
Non riesco a distrarmi.