Giornata internazionale dell’Olivo
Celebriamo le nostre radici ma anche il
nostro futuro
NEWS C.S. del 25 Novembre 2020
uno degli olivi plurisecolari di Portocannone
“In un momento storico di grande incertezza, l’olivo simbolo
universale di pace, saggezza, armonia ed espressione di una civiltà
millenaria che affonda le sue radici nel Mediterraneo, rappresenta la nostra
solida identità. Noi delle Città dell’Olio vogliamo rendere omaggio a
questa pianta sacra, rinnovando il nostro impegno nella sua valorizzazione e
promozione. Un impegno che va avanti da più di 25 anni”.
Con queste parole Michele Sonnessa presidente delle Città
dell’Olio ricorda la Giornata internazionale dell’olivo,
istituita il 26 novembre 2019 dall’Unesco. Un anno fa, infatti,
con una risoluzione approvata all’unanimità, il Consiglio esecutivo dell’Unesco
sanciva che l’olivo contribuisce allo sviluppo economico e sociale sostenibile
dei popoli ed elemento di unità e diversità di tutte le culture, trascendendo i
confini e consentendo scambi tra i popoli.
“L’Unesco ha riconosciuto all’olivo il suo ruolo culturale e il suo ruolo
di volano nello sviluppo delle comunità rurali. Intorno all’olivo – spiega
Sonnessa – nascono le città di identità come le conosciamo oggi, che attraverso
l’insieme di saperi e mestieri ad esso collegati, promuovono prodotto e
paesaggio insieme. L’olivo e l’olio sono un elemento identitario a cui non
possiamo rinunciare, perché parla di chi siamo e delle nostre radici. Ma è
anche una leva potente di sviluppo turistico ed occupazionale,
attraverso un’offerta integrata di esperienze legate
all’olio improntate alla conoscenza e alla convivialità e
investimenti a sostegno dell’autoimprenditorialità legata all’agricoltura
sociale”.
Inoltre,
questa Giornata ci ricorda che la pianta di olivo oltre ad essere un
elisir di lunga vita essendo l’alimento principe della Dieta Mediterranea,
costituisce una barriera ambientale efficace contro la desertificazione e la
protezione contro l’erosione ed è un agente nella lotta contro il riscaldamento
globale, catturando più CO2 di quanta ne emette nell’atmosfera sotto forma di
gas a effetto serra durante l’intero ciclo di coltivazione e durante il
processo di produzione dell’olio d’oliva. Allo stesso tempo, riconosce
l’impatto del settore olivicolo sull’occupazione e la salvaguardia
dell’ambiente e il conseguente contributo allo sviluppo sostenibile, nonché le
virtù dell’olio d’oliva per la salute, le sue proprietà terapeutiche e i suoi
benefici alimentari.
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