BioMolise, distretto di bontà e salute
Voglio riportare, con questa e altre note, le idee che il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) ha, con i suoi componenti (De Cristoforo, De Curtis, Del Vecchio, Di Lena, Pazzagli, Pietroniro, Tanno, Vincelli), messo a disposizione dell’Assemblea dell’Associazione perché non vadano perse.
di Pasquale Di Lena
In premessa, la conoscenza, cioè la possibilità di avere un quadro completo del territorio e delle sue capacità di sviluppo sostenibile, sapendo che esso richiede non solo politiche in grado di superare la visione settoriale e i relativi compromessi tra sistemi diversi, ma una visione d’insieme che permette di capire tutte le sinergie possibili, umane e naturali, per uno sviluppo davvero sostenibile, con tutti gli attori protagonisti: produttori e trasformatori, gli stessi consumatori, e, insieme, istituzioni e enti a tutti i livelli.In pratica, la necessità di conoscenza per fare propri gli elementi che portano a realizzare e far vivere al territorio un modo nuovo di produrre, sostenibile, al fine di rendere più chiara e più fattibile la programmazione, l’uso delle risorse, le strategie che servono per dare una risposta di vita all’intero territorio e il suo domani migliore.
Il territorio, non solo un tesoro di storia,
cultura, tradizioni, o, di ambiente, paesaggi, luoghi, ma, anche, di attività,
che, ne Molise, sono agricoltura, zootecnia, cioè cibo, e, non solo, foreste,
boschi, prati-pascoli; attività artigianali, e commerciali, di trasformazione
dei prodotti.
In tal senso l’importante ruolo dell’Unimol, l’Università del Molise, nel campo della ricerca e della formazione. E non solo, anche dell’Istituto Tecnico Agrario Statale “San Pardo” di Larino, che, solo volendo, avrebbe, ancora oggi, la possibilità di diventare il primo istituto, in Italia, che si dota di un biennio post diploma tutto dedicato al biologico.
Una proposta, quella del Comitato tecnico
Scientifico, oggi più che mai di grande attualità, che merita di essere presa
in considerazione per il domani dell’agricoltura molisana, che si vuole sempre
più segnata dal biologico; le finalità del Distretto BioMolise e, non ultima,
l’immagine del “San Pardo”, di Larino e del suo territorio.
Ricordo che il ruolo del Distretto trova un ulteriore stimolo con la recente apertura allo sviluppo della sostenibilità, dichiarata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con il suo progetto “Dal Campo alla Tavola” (Farm to Fork) di un’agricoltura europea , nel 2030, per il 25% biologica, organica, naturale.
Un’agricoltura sempre più bio - la più adatta ai caratteri orografici, pedoclimatici e storico-culturali del Molise - e sempre meno convenzionale, industrializzata, distruttiva della fertilità dei suoli. Un’agricoltura che, con l’utilizzo dei risultati della ricerca e della formazione, diventa fondamentale artefice del risanamento del clima e della ripresa della fertilità, la questione delle questioni, che i governi continuano a sottovalutare.
Ricerca e
sperimentazione, formazione, con i loro risultati legati a un elemento
fondamentale, finora sempre poco considerato, soprattutto nel mondo agricolo,
il mercato. Il luogo, il punto
d’incontro, che ha bisogno di Comunicazione
e di eventi, cioè di strutture, strumenti, strategie, sia istituzionali che
aziendali, per essere conquistato e dare i risultati sperati, in primis, il
reddito e, anche, quel valore aggiunto che serve al produttore e al
trasformatore per fare investimenti utili a migliorare l’attività e le proprie
condizioni di vita.
Parlando deI mercato, c’è da dire subito che non si può continuare a produrre con le filiere nelle mani di soggetti che vivono sulle spalle dei coltivatori e non si può dare il giusto reddito ai produttori se il valore aggiunto dato dal mercato va ad altri.
Il mercato e la sua capacità di sentirlo e viverlo sono alla base del successo dell’agricoltura bio e dello stesso Bio distretto. Spetta alla Associazione, la 19a che si è costituita (2017) in Italia, far capire i meccanismi propri del Mercato, indicare e stimolare la nascita di strutture, con le professionalità adeguate, capaci di mettere il nostro glocale a confronto con il globale e renderlo vincente con programmi e strategie.
Il controllo del Mercato da parte dei produttori e
dei consumatori, principali attori, è fondamentale per affermare la Sovranità alimentare, premessa di
quella Sicurezza alimentare, di cui
ha bisogno l’umanità oggi e, ancor più, domani.
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