Oggi un metro di distanza, domani chissà|
A facebook non piace che io pubblichi questo articolo di Marco Bersani sul mio blog, dopo avermelo oscurato per la pubblicazione di due articoli sul furto di suolo fertile da parte delle energie rinnovabili mal programmate.
vale la pena diffondere queste riflessioni di Bersani, da me condivise in toto, perché ci permettono di andare oltre la situazione pesante che
torniamo a vivere con un nuovo blocco di tutto, cioè meno lavoro, più povertà,
più debiti da pagare per le generazioni future, meno territorio, meno suolo
fertile, meno cibo, meno domani con ricchi sempre più ricchi che hanno come
obiettivo (non lo sanno) di crepare con tonnellate di denaro da lasciare in
eredità per diventare i più ricchi nei rispettivi camposanti. C’è chi ne
approfitta per rendere ancor più insostenibile la situazione, codificare la distanza, per dividerci e
renderci ancor più numeri, e, così, continuare, con noi complici, a renderci sempre
più cattivi nei confronti della Terra, della Natura. Oggi un metro di distanza,
domani chissà!
VIRUS: O
LA BORSA O LA VITA - Marco BERSANI
Ci risiamo. Come se nessuno avesse annunciato la “seconda
ondata”, governo e Regioni assistono attonite alla propagazione del virus e
riproducono il copione già visto: la colpevolizzazione dei cittadini e la
negazione del diritto all’istruzione.
Trascorsa l’estate del “liberi tutti” per assecondare gli interessi
dell’industria turistica e l’impulso psicanalitico della rimozione, oggi il
principio di realtà scompiglia le carte e ripropone l’angoscia collettiva.
Nessuna parola di verità su cosa
abbiano fatto Governo e Regioni, negli ultimi sei mesi, per rafforzare la
sanità territoriale e per investire nel trasporto pubblico urbano e pendolare.
Nessuna verifica di come
le imprese abbiano utilizzato i 67 miliardi (su 112 complessivamente messi in
campo dai decreti del governo) in direzione di un lavoro dignitoso e da
svolgere in sicurezza.
Come nonni davanti al camino, si sono raccontate favole intorno alla
trepidante attesa dell’arrivo di un bastimento carico di miliardi dall’Europa (Recovery
Fund) o su un mostro cattivo, magicamente trasformato in
principe, che non vediamo l’ora di incontrare (MES), per poi riprodurre,
di fronte ad una realtà della quale si è di nuovo perso il controllo, i
meccanismi già precedentemente utilizzati: la colpevolizzazione dei cittadini e
la scorciatoia della chiusura delle scuole.
Il virus esiste, se
ne facciano una ragione i ‘covidioti’ variamente assortiti che ogni tanto compaiono
sui mass media e in qualche sparuta piazza, ma la narrazione di un contagio
dovuto ai comportamenti individuali e familiari (che c’entrano in minima parte)
serve ancora una volta a non disturbare il manovratore.
Assumere medici e ispettori del lavoro,
falcidiati da decenni di austerità, per controllare cosa avviene nelle
industrie, nelle fabbrichette e nei campi in termini di salute e sicurezza? Non
sia mai, non hai visto come scalpita ogni giorno il presidente di
Confindustria?
Investire miliardi nei trasporti
pubblici per renderli sicuri e decenti non solo per
l’emergenza, ma persino per la dignitosa quotidianità della vita delle persone?
Giammai, se sui trasporti ci si contagia basta togliere gli studenti e tutto è
risolto.
Investire in uno straordinario piano di cura
collettiva -sanità, istruzione,conversione ecologica della
produzione industriale e agricola, riassetto idrogeologico del territorio,
ristrutturazione energetica degli edifici pubblici e privati, mobilità
sostenibile- i 265 miliardi di risparmio postale dei cittadini affidato a Cassa
Depositi e Prestiti? Non diciamo follie, quei soldi devono
essere indirizzati alla ricapitalizzazione di grandi aziende indebitate e
investiti in joint-venture sul turismo di lusso.
Da qualsiasi punto si osservi, il conflitto è sempre quello, tra la Borsa
e la vita, tra un’economia del profitto dove
tutto è sacrificabile agli interessi di multinazionali e lobby finanziarie e una
società della cura che costruisca su diritti, beni comuni,
natura e relazioni un’alternativa che garantisca un futuro degno a tutte le
persone.
Sabato 24 ottobre una grande assemblea
nazionale online,
promossa da un percorso di convergenza di oltre 150 reti associative e di
movimento, aggregatesi attorno a un manifesto di valori condivisi, discuterà di
come uscire dalla notte del neoliberismo per intraprendere la strada di una
radicale alternativa di società (https://societadellacura.blogspot.com/2020/10/24-ottobre-assemblea-nazionale-online.html).
Aspettiamo tutt* quell* che non hanno
rinunciato ad immaginare un futuro diverso. E che sono determinat* a costruirlo
da ora.
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