I 17 anni del mensile La Fonte
pasqualedilenainforma
Sabato scorso l’incontro annuale degli amici de La Fonte, il mensile nato 17 anni fa dopo
il terremoto del 2002, il triste evento che ha colpito un’area importante del
Molise e che, con le vittime innocenti di San Giuliano di Puglia, ha fatto
piangere il mondo intero.
Rinascere non è mai facile, soprattutto dopo una catastrofe
che racconta oltre ai morti anche distruzioni che hanno colpito duramente il
territorio, ma, anche e soprattutto se viene a mancare la speranza e se chi
deve governare la situazione si distrae o si dimentica presto della tragedia e
delle macerie che essa ha prodotto.
La Fonte, quale
sorgente di vita e di speranza, è nata, partendo da un’analisi costante della
realtà, per dare voce a chi aveva bisogno di essere ascoltato, a un territorio
ferito da curare e non da maltrattare, ancor più di quanto avesse già fatto il terremoto.
E lo ha fatto senza perdere di vista la situazione del Molise, del Paese e del
mondo, avvalendosi di collaboratori attenti, motivati da esperienze vissute e/o
sognatori di domani migliori.
Sabato, dopo il saluto ai presenti (non pochi) del fondatore
– direttore responsabile, Don Antonio di
Lalla, il racconto e il commento di Don Sivio Piccoli del percorso fatto
dal periodico, soprattutto negli anni più recenti.
Un percorso lineare
con tanti traguardi raggiunti, anche nella fase del Covid con interventi
puntuali e, soprattutto, con iniziative, non ultima la conferenza stampa di
rilancio della sanità pubblica a partire dalla riapertura del “Vietri” di
Larino come ospedale Covid e Centro di ricerca per le malattie infettive a
carattere interregionale.
Una riapertura fondamentale per la rinascita di un
importante territorio, soprattutto quello del cratere, e, ancor più, per la
programmazione di quella sanità a carattere pubblico di cui ha urgente bisogno
il Molise. Una sanità in grado di alimentare la salute al pari del buon cibo
prodotto da un’agricoltura biologica, attività
sempre primaria, fondamentale
per la sostenibilità e per eliminare il pericolo di una desertificazione che
già colpisce il territorio molisano.
Un percorso lineare – si diceva – visto che l’obiettivo è
quello di dare il proprio contributo alla costruzione di quel nuovo domani di
cui ha bisogno il Molise, il Paese, L’Europa,
che ci appartengono, e, non solo, il mondo come insegna la pandemia che
continua a far parlare di sé.
Lunga vita al mensile La
Fonte, ai suoi collaboratori-sostenitori e a quanti vogliono rendere il suo
impegno ancora più incisivo sostenendolo con un abbonamento e collaborando con
le buone idee.
Commenti
Posta un commento