UNIAMO LE FORZE PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA!
da Associazione Giuseppe Tedeschi
In un’Italia
che dal 2010 al 2016 ha tagliato 70 mila posti letto, chiuso 175 ospedali e
ridotto le ASL da n.642 a n.101 con il 9,6% di costi in più che pregiudicano l’accesso
alle cure a 7 milioni di persone, si è alle prese con la più grave pandemia
planetaria dal 1918 non disponendo talvolta nemmeno dei dispositivi di
protezione individuale adeguati per gli operatori sanitari. Con gli uffici di
igiene pubblica svuotati, gli osservatori epidemiologici territoriali
inesistenti, l’accentramento delle cure negli ospedali a danno della medicina
di base e della rete di cooperazione con i Comuni e con i Distretti
sociosanitari locali, è arduo tracciare la mappatura del contagio e della sua
evoluzione.
Eppure, come
ci confermano i dati delle regioni in cui meglio ha resistito la rete della
sanità sul territorio, quella è la strada da percorrere per fermare questa
epidemia e per gestire meglio la tutela della salute della popolazione.
Il Molise è
la Regione messa peggio in Italia, affiancata da commissari nazionali già dal
27 marzo 2007, commissariata totalmente in materia sanitaria dal 29 luglio
2009, si è vista tagliare di tutto e di più con un blocco del turno over e la
riduzione del Presidio Ospedaliero del Cardarelli a DEA di I° livello senza un
sistema territoriale efficace e con una fragilità dell’unica Azienda Sanitaria
che è sotto gli occhi di tutti.
In simili
condizioni anziché tentare di unire le forze e fronteggiare insieme la pandemia,
così come hanno fatto tutte le altre regioni italiane, a due mesi dalla
dichiarazione dello stato d’emergenza nazionale del 31 gennaio scorso persiste
uno scontro pernicioso tra il Presidente della Regione ed il Commissario ad
Acta, e tra qualche struttura privata e l’ASREM col TAR Molise che è chiamato a
pronunciarsi nel mentre le persone rischiano di morire a causa della pandemia,
mancano i dispositivi di protezione adeguati, i tamponi procedono con lentezza
e tra i cittadini cresce l’allarme per il propagarsi del contagio.
Ci si fermi
e si discuta con la Presidenza del Consiglio dei Ministri per recuperare i due
mesi persi, ci si attenga alle disposizioni del Ministero della Salute sulla
separazione tra ospedali dedicati al COVID e ospedali che garantiscono le altre
patologie, si accolgano le istanze dei 100 Sindaci che chiedono misure concrete
e non cause al TAR, e si metta in sicurezza la popolazione con l’aiuto di
quello stesso Stato che in 11 anni di commissariamento ci ha imposto tagli
insopportabili, blocco del turn over e mancati investimenti sulle
apparecchiature sanitarie.
Uniamo le
forze e diamo priorità alla salvaguardia della vita delle persone.
Il
Presidente della Regione prendesse atto che sulla sanità non è sua competenza e
chiedesse al Governo di far sì che chi ha il dovere di operare su quella
materia fondamentale possa farlo con mezzi, risorse e normative di emergenza e
non ordinarie come è stato costretto a fare il Commissario Giustini in questi
primi due mesi di emergenza
Campobasso, 31
marzo 2020
Il Presidente
Onorario
Michele
Petraroia
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