Gli ulivi parlano alla memoria



Come non mai una mia poesia ha ricevuto tanti commenti entusiasti che mi onorano. 
Anche una traduzione in inglese fatta da Salvatore Marra, un molisano di Colli al Volturno, e di sua moglie Anne, innamorata del Molise. E, poi, questa poesia firmata da un larinese emigrato, non ancora ragazzo, con i genitori e i fratelli, in un paese non lontano da Milano, Emilio D'Ambrosio, da sempre impegnato in tante battaglie politiche e sindacali, sociali e culturali. Un grazie a tutti da me e dagli ulivi "Gentile di Larino", e, dal suo olio che sa di erbe e ben si adatta alle più svariate situazioni, in cucina e a tavola. Ha la capacità, come pochi altri, di rendere netto il gusto di una pietanza e di esaltare  piatti a base di pesce, sia di fiume che di mare. L'ulivo, la fortuna e l'immagine di una capitale. la Larino dei Frentani, che ha nel suo territorio le risorse per tornare ad il punto di riferimento del suo circondario e del suo Molise.  
“SIAMO ULIVI
  NATI PER ESSERE RAMI, CHIOME, NON PALI,
  I TESTIMONI DEL GRANDE MARE”.

Gli ULIVI parlano alla memoria
Evocano natura, cultura, territorio e paesaggio
Terra Aria Acqua
“la brezza del mare e i venti”
tra incanto e disincanto.
Nel tempo la fatica laboriosa dell’homo sapiens
Il farsi dei cicli
le olive e l’olio,
un cibo buono per colori e fragranza
Letizia di un cammino rispettoso. Noi e gli altri da noi.
Alterità comunicanti.
Nonostante le violenze e i tradimenti, cecità, sordità e arroganze,
la banalità del male
si leva la speranza di un nuovo protagonismo.
Oltre le tradizioni, l’appello ai giovani a mettersi in cammino.
Salvare la civiltà umana, dal locale al globale
attivare innovazioni e trasformazioni sociali
nel rispetto dei mondi vitali.
E’ la BELLEZZA sintesi di molteplicità solidali
ci fa dono di armonie e ispirazione.
Progettualità dinamica palpitante di
fusioni originali, tensioni volte al rispetto di
di riscoperti mondi vitali comunicanti.
Oltre le macerie di chi ha ignorato e calpestato le voci,
l’urlo di devastazioni, mare e venti e clima, mutazioni.
Emilio D'Ambrosio

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