Dichiarazione in occasione del Climate Action Summit ONU di New York
C o m u n i c a t o
L’Ufficio Stampa del Quirinale rende noto il testo della dichiarazione che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato con altri Capi di Stato e di Governo, in occasione del Climate Action Summit delle Nazioni Unite in programma a New York il 23 settembre 2019.
INIZIATIVA PER UNA MAGGIORE AMBIZIONE CLIMATICA
- Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo. La nostra generazione è la prima a sperimentare il rapido aumento delle temperature in tutto il mondo e probabilmente l’ultima ad avere l’opportunità di combattere efficacemente l’imminente crisi climatica globale.
- Gli effetti del cambiamento climatico sono ben documentati e si avvertono ovunque nel mondo: il drammatico aumento di ondate di calore, inondazioni, siccità e colate di fango, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari. Carenze di risorse idriche e crisi dei raccolti sono solo alcuni dei risultati immediati, dalle ricadute devastanti, come la fame e lo spostamento forzato degli esseri umani.
- Nel secolo scorso, la temperatura media globale è già aumentata di circa 1 grado Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Questo aumento non ha precedenti nella storia dell’umanità.
- La crisi climatica è una preoccupazione per tutti noi. Il cambiamento climatico è d’ostacolo all’economia globale. Minaccia diversi settori, tra cui agricoltura, silvicoltura, turismo, energia, infrastrutture e risorse idriche e, inevitabilmente, rappresenta una seria minaccia per la pace e la stabilità in tutto il mondo.
- A dicembre 2015, il mondo è stato testimone di un importante momento di speranza e di fiducia: alla COP 21, la comunità globale ha adottato lo storico Accordo di Parigi con l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali e proseguire gli sforzi per limitare ulteriormente l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi Celsius.
- Il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici nel suo rapporto sull’impatto di un riscaldamento globale di 1,5 gradi Celsius conferma inequivocabilmente che stiamo già osservando le ricadute negative dei cambiamenti climatici; inoltre, dimostra chiaramente le vulnerabilità, l’impatto e i rischi di un ulteriore riscaldamento globale per le società umane e i sistemi naturali, incluso il raggiungimento dello sviluppo sostenibile e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).
- Le attuali misure adottate dalla comunità internazionale, espresse in contributi determinati su base nazionale (NDC) per l’accordo di Parigi, non sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi a lungo termine stabiliti nell’Accordo di Parigi. Bisogna fare di più e l’azione deve essere rapida, decisiva e congiunta.
- Dopo l’adozione del "libro delle regole" di Katowice alla COP 24 e dopo il positivo completamento del Dialogo di Talanoa, ora è tempo di rafforzare l’azione e l’ambizione.
- Noi, Capi di Stato e di Governo e altri firmatari di questa dichiarazione, siamo convinti che efficaci misure per la lotta ai cambiamenti climatici non siano solo necessarie di per sé, ma che queste creeranno ulteriori benefici collaterali e nuove opportunità per le nostre economie e società. Siamo fiduciosi che misure sostanziali ci aiuteranno a guidare il nostro pianeta verso un futuro sicuro, pacifico e prospero.
- Sulla base delle competenze scientifiche e tecniche e dei mezzi finanziari che il mondo ha oggi, abbiamo l’obbligo collettivo nei confronti delle generazioni future di fare tutto ciò che è umanamente possibile per fermare i cambiamenti climatici e adattarsi ai loro effetti avversi, nel rispetto dell’esigenza di una giusta transizione delle nostre società.
- Facciamo appello alla comunità internazionale e a tutte le parti dell’accordo di Parigi: agiamo insieme, in modo deciso e rapido per fermare la crisi climatica globale.
- Alla luce delle conclusioni della relazione speciale dell’IPCC e dei risultati della COP24 esortiamo tutte le parti a rendere il 2019 l’anno dell’ambizione climatica venendo al Vertice sull’Azione per il Clima del Segretario Generale delle Nazioni Unite a settembre 2019 con piani e iniziative concrete per ridurre le emissioni di gas a effetto serra significativamente oltre gli attuali traguardi per il 2030, nella misura in cui tali obiettivi non siano in linea con quelli dell’Accordo di Parigi, e giungere a zero emissioni nette entro il 2050, a partire da contributi determinati su base nazionale rafforzati dall’anno prossimo.
- Sottolineiamo l’importanza di assicurare che tutti i flussi finanziari siano coerenti col percorso verso ridotte emissioni di gas a effetto serra e con uno sviluppo resiliente rispetto al cima, ed esortiamo tutte le istituzioni finanziarie ad allineare i loro investimenti alle finalità di lungo periodo dell’Accordo di Parigi, a intensificare e allargare gli investimenti in efficienza energetica ed energie rinnovabili così come a disinvestire il prima possibile dall’economia dei combustibili fossili.
- Facciamo avanzare le molteplici opportunità e misure per combattere i cambiamenti climatici e plasmiamo un futuro positivo per il nostro pianeta.
Lasciamo in eredità un mondo degno di essere vissuto ai nostri figli e alle generazioni future.
Alexander Van der Bellen - Presidente Federale della Repubblica d’Austria
Želko Komšić / Šefik Džaferović / Milorad Dodik - Presidenza della Bosnia ed Erzegovina
Nicos Anastasiadis - Presidente della Repubblica di Cipro
Re Mswati III - Regno di Eswatini
Sauli Niinistö - Presidente della Repubblica di Finlandia
Emmanuel Macron - Presidente della Repubblica Francese
Nana Addo Dankwa Akufo-Addo - Presidente della Repubblica del Ghana
Adama Barrow - Presidente della Repubblica del Gambia
Frank-Walter Steinmeier - Presidente della Repubblica Federale di Germania
Prokopios Pavlopoulos - Presidente della Repubblica Ellenica
Janos Áder - Presidente della Repubblica d’Ungheria
Guðni Th. Jóhanneson - Presidente della Repubblica d’Islanda
Michael D. Higgins - Presidente dell’Irlanda
Reuven Rivlin - Presidente dello Stato di Israele
Sergio Mattarella - Presidente della Repubblica Italiana
Moon Jae-in - Presidente della Repubblica di Korea
Egils Levits - Presidente della Repubblica di Lettonia
Michel Aoun - Presidente della Repubblica Libanese
Igor Dodon - Presidente della Repubblica di Moldova
Principe Alberto II - Principato di Monaco
Milo Djukanovic - Presidente del Montenegro
Filipe Jacinto Nyusi - Presidente della Repubblica del Mozambico
Nanda Bahadur Pun - Vice Presidente del Nepal
Tommy E. Remengesau -Presidente della Repubblica di Palau
Marcelo Rebelo de Sousa - Presidente della Repubblica Portoghese
Aleksandar Vučić - Presidente della Repubblica di Serbia
Zuzana Čaputová - Presidente della Repubblica Slovacca
Borut Pahor - Presidente della Repubblica di Slovenia
Mette Frederiksen - Primo Ministro di Danimarca
Mark Rutte - Primo Ministro dei Paesi Bassi
Pedro Sánchez Pérez-Castejón - Primo Ministro di Spagna
Stefan Löfven - Primo Ministro di Svezia
Roma, 19/09/2019
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