La mia solidarietà all'ex Presidente del Brasile, Lula



La lettera, che qui riporto, l'ho inviata a Lula, detenuto nel carcere di Curitiba in Brasile, agli inizi di dicembre scorso, convinto della sua innocenza e del complotto messo in atto per condannarlo e, così, non renderlo protagonista della campagna elettorale che lo avrebbe visto  eletto e di nuovo presidente del suo grande Paese il Brasile. , Quando ho letto che il nuovo presidente del Brasile, il militare Bolsonaro, ha chiamato Sergio Moro, il giudice che ha condannato Lula, a far parte del suo governo come Ministro della Giustizia, la mia convinzione dell'innocenza di Lula, è diventata certezza. Una certezza confermata dall'articolo del sito internet "The Intercept Brazil" che riporta lo scambio di chat tra il giudice Moro e i pubblici ministeri che hanno condannato e incarcerato Lula e, così, messo nella impossibilità di competere e tornare di nuovo a guidare il suo Paese e salvare l'Amazzonia, che è un patrimonio vero dell'umanità.  


Carissimo Presidente, 
sono a scriverle dal mio Molise, la piccola più giovane Regione italiana, per esprimerle tutta la solidarietà e vicinanza, e, farle con questo mio breve scritto, un po’ di compagnia.

E’ dal momento della notizia della sua candidatura e del ritorno a presidente di quel suo grande Paese, che seguo il suo caso e cerco, nel mio piccolo, di raccontarlo perché siano sempre più numerosi i suoi amici italiani e molisani. Amici preoccupati della sua salute  e dello stato che vive il suo Paese, soprattutto ora che è nelle mani di un personaggio che fa di tutto, con le sue dichiarazioni,  per dimostrare che non conosce e non sa cosa sono i valori, soprattutto quelli della libertà, democrazia, solidarietà. Sono, la mancanza di questi valori, in particolare quello  del rispetto. le ragioni che stanno alla base delle tragedie della storia, tanto più oggi che il denaro è l’unico dio che il neoliberismo ha posto all’attenzione degli uomini. 
Preoccupano ancor più i suoi intenti di accelerare la distruzione di quel grande polmone verde, che è l’Amazzonia, per dare spazio a un’agricoltura industrializzata che, come ha affermato la FAO, ha dimostrato ovunque il suo fallimento e i disastri provocati nei suoi cinquant’anni di azione. Ma l’Amazzonia, per ciò che rappresenta, non è solo un bene del Brasile e dei paesi confinanti, ma del mondo intero che, oggi, più di ieri, ha bisogno di respirare e di farsi amico il clima, impazzito anche da queste ed altre scellerate azioni di governi incapaci e/o disperati.  

 Il Brasile, questo suo stupendo Paese, che sa molto d’Italia, con i suoi 19 milioni di oriundi italiani, il primo in quanto a presenze dei miei connazionali, con tanti molisani, è un Paese che ho imparato ad amare sin da quando ho visto (ormai molti anni fa) persone e amici partire per trovare fortuna in questa sua favolosa terra. Fra questi Michele, il più grande dei fratelli, che era un dirigente della sezione comunista del mio paese, Larino. Quando è tornato, dopo trenta e più anni, e ci siamo salutati, ho ascoltato il suo racconto di una vita passata a San Paolo, negli ultimi anni da tassista. Ricordo il suo volto teso quando mi ha detto, rispondendo a una mia domanda, che non ha potuto mai dire che era un comunista perché, soprattutto per le persone più umili, aveva il significato di diavolo e, come tale, da evitare per far piacere a Dio. 

Sono stato educato ad aver fede ed ho frequentato molto la Chiesa nel corso della mia infanzia, poi ho cominciato a pormi domande ed ho perso tante delle certezze che avevo. Non mi considero ateo, ma una persona piena di domande alle quali non so dare risposte. Una persona che osserva con grande attenzione quelli che hanno la certezza della fede e, per loro fortuna, non sono ipocriti, ma veri. Dico, beati loro!

Caro Presidente Lula, la prego di scusarmi se mi sono dilungato molto. Spero solo di averle fatto un po’ di compagnia, sapendo che è la cosa di cui ha più bisogno. A pochi giorni da Natale voglio cogliere questa occasione per farle gli auguri e, insieme, sperare che il messaggio rivolto agli uomini di essere buoni e di vivere la pace, arrivi soprattutto a chi crede solo nella forza, nella violenza, nell’odio dell’altro e non si rende conto di cos’è la vita. La vita di un filo d’erba, di un’ape, di un cane, di una pianta, di un ruscello come di un oceano, di un oggetto che ci appartiene. 
Forza Presidente!

Un grande abbraccio da me e da quanti con me continuano a dire: IO SONO CON LULA.

Pasquale Di Lena

Larino, 9/12/2018

https://www.attivismo.info/il-complotto-contro-lula-letica-violata/?fbclid=IwAR3o-un6I55Q0XPphYmWbquw7e_wxRWi1abESw5S1rOe4GapX6kyJVxfIhM




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