I sindacati e il Molise
La struttura ormai vuota del Vietri, l'ospedale di Larino |
di Umberto Berardo
Dopo
un incontro con i vertici ASREM i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Fials, Confsal,
Fsi-Usae e Rsu Aziendale hanno espresso in un documento tutte le criticità del
caso rispetto alla sanità molisana, alla sua attuale struttura, ai LEA ed ai
rischi per la tutela della salute dei cittadini.
Nulla
da eccepire ovviamente sull'attenzione delle organizzazioni sindacali in merito
al diritto alla salute dei molisani che da anni sta subendo un arretramento sul
piano della prevenzione delle malattie e della cura delle stesse.
Condivisibili,
anche se un po' generiche, le proposte delineate nello stesso comunicato che si
chiude ancora una volta con un banale presagio che riportiamo testualmente: "Auspichiamo che quanto da noi sopra evidenziato
trovi finalmente le giuste e doverose risposte, altrimenti il declino del
nostro sistema sanitario regionale, già segnato, diventerà irreversibile!"
Rimarcare le difficoltà presenti è utile così
come delineare i rischi per il futuro, ma questo non è tuttavia sufficiente.
Poiché
a noi, insieme a quella del lavoro e dell'occupazione e senza escludere altri problemi,
la questione sanità sembra di particolare rilevanza per la qualità della vita e
visto che da anni le proposte messe in atto da diverse associazioni di base
sono arrivate forse solo ai timpani della classe dirigente a qualsiasi livello
senza mai muovere un percorso di riflessione allargata per il superamento delle
gravi difficoltà che il settore vive, pensiamo sia giunto il momento in cui le
organizzazioni sindacali ed i vari comitati territoriali prendano atto della
gravità della situazione esistente in ordine al confronto con il mondo politico
ed i vertici delle istituzioni per immaginare una linea di azione diversa da
quella dei semplici auspici.
Abbiamo
grande rispetto per quanti in questi anni si stanno impegnando per la difesa
dei diritti dei cittadini ed è con umiltà che ci permettiamo di ricordare a
tutti, ma in particolare al mondo sindacale, che di fronte ai gravi problemi che
vive la regione Molise in ordine ad una qualità della vita il cui livello sta
rasentando il fondo non bastano più i documenti ed i comunicati stampa.
In
un'assemblea pubblica del Forum per la difesa della sanità pubblica tenuta a
Campobasso nella primavera del 2017 fummo promotori di una proposta che in
quell'incontro, a parte qualche distinguo, ebbe un consenso pressoché unanime.
Parliamo
del suggerimento di una giornata di sciopero generale nella regione contro le
politiche del governo nazionale e di quello regionale sui temi della sanità e
sulla crisi occupazionale che vive il Molise.
A
distanza di un anno i percorsi della politica marciano senza timori verso il
ridimensionamento delle strutture sanitarie pubbliche ed un rafforzamento dei
servizi in convenzione che ci stanno portando verso una privatizzazione del
sistema sanitario con tutte le difficoltà che soprattutto i cittadini meno
abbienti vivono.
La
crisi profonda che attanaglia poi il settore dell'economia e che sta di fatto progressivamente
spopolando soprattutto il territorio delle aree interne richiede un passo
decisivo dei sindacati che non possono accontentarsi delle manfrine degli
incontri interlocutori, ma devono immaginare e programmare una forte azione di
lotta sulla linea di quelle che si riuscivano a costruire negli anni settanta
del secolo scorso.
Siamo
consapevoli che in una realtà non sempre coscientizzata non è facile scegliere
strade dirompenti, ma rimaniamo convinti che, insieme al lavoro di ricerca e di
elaborazione di proposte alternative rispetto a quelle della politica, siano
maturi i tempi per portare il popolo molisano ad una grande azione di lotta per
i propri diritti quale può e deve essere appunto una giornata di sciopero
generale in una regione che non può accontentarsi più di economia assistita, ma
ha bisogno di una programmazione razionale del proprio futuro.
È
chiaro che in tale direzione il sindacato non può essere lasciato solo, ma
dev'essere supportato da tutti i movimenti che hanno a cuore il bene comune.
Se
nella situazione così disastrosa come quella che vive il Molise non si è in
grado di programmare una giornata di sciopero generale coinvolgendo tutte le
categorie sociali per rivendicare alla regione il diritto ad una vita dignitosa
per tutti, crediamo che il mondo sindacale dovrà fare qualche riflessione sull'attuale
percorso di mobilitazione che da anni non riesce a muovere le linee di una
governance delle giunte regionali che ci stanno portando ad una situazione
gravissima.
Al
di là delle critiche all'operato politico e di elaborazioni programmatiche
alternative, noi pensiamo sia giunto davvero il momento di mobilitare studenti,
lavoratori, disoccupati e cittadini in genere per un'azione forte di
rivendicazione dei diritti sociali fondamentali.
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