Un pericoloso salto all'indietro dell'agricoltura
TEATRO NATURALE - Editoriali 07/02/2024 L'agricoltura deve saper ripartire dalla natura e non da modelli che hanno fallito. Si vogliono accentuare le cause che hanno portato l’agricoltura ad essere fuori da uno sviluppo sostenibile Sto con chi coltiva la propria terra e sa che è piena di biodiversità, di vita. Chi sa, anche, che essa è la madre di tutte le madri, di noi umani come dei vegetali e degli animali. Sto con chi ama la natura ed ha ancora il senso del rispetto e degli altri valori, che ci rendono umani e ci legano all’altro per diventare comunità. Amo la mia terra, il Molise, perché espressione di ruralità e di biodiversità, i due caratteri persi laddove ha più inciso lo sviluppo e il progresso, dando vita alla pesante crisi che vive il clima. Uno sviluppo e un progresso a spese del territorio e della sua primaria attività, l’agricoltura. Non amo l’agricoltura industrializzata dei trattori alti tre piani e delle super concimazioni e super trattamenti che, pe
ho avuto la fortuna e il piacere di essere un componente di questo importante strumento previsto dal Dpr 930 del !963 e, così, di essere un protagonista di riconoscimenti importanti come la Docg Torgiano rosso Riserva, riconoscimento 20 .10. 1990, e , Il Montefalco Sagrantino, riconosciuto Docg alla fine del 1992. Un'esperienza bellissima per i tanti personaggi del mondo del vino che ho avuto modo di conoscere, che mi ha dato la possibilità di aggiornare la mia tesi di laurea proprio sui vini a d.o. e i loro vitigni. Soprattutto di capire il significato e il valore del territorio, cioè dell'origine della qualità, nel caso specifico dei vini, ma di ogni prodotto della nostra agricoltura, selvicoltura e zootecnia. Uno straordinario patrimonio che vede l'Italia, con 296 Dop, Igp, Stg, sul gradino più alto dei riconoscimenti da parte della Ue (ogni 4 riconoscimenti, uno riguarda un prodotto italiano), con i vini (523 Docg, Doc e Igt) a rendere ancora più ricco ed esaltante questo primato, frutto della bontà del territorio, delle capacità dei suoi protagonisti, i coltivatori e i trasformatori, e, anche, del lavoro prezioso portato aventi da questo strumento e dal dipartimento attività produttive del Maf e del Mipaaf oggi.
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