ANCHE I COLOSSI DELL'AGROALIMENTARE SCELGONO UN'AGRICOLTURA SOSTENIBILE, BIOLOGICA
da GREENPLANET
Il colosso Findus vira verso la sostenibilità
Inserito il 28 maggio,
2018 - 12:30
Findus, azienda leader in Italia per la produzione di un'ampia gamma di
prodotti surgelati di alta qualità, ha aderito a SAI Platform, la principale
iniziativa internazionale creata nel 2002 da Unilever, Danone e Nestlé a
sostegno di una agricoltura sempre più sostenibile. Un annuncio importante, che
arriva dopo un anno dall’introduzione del marchio blu di pesca sostenibile e
certificata Msc sui propri prodotti a base di pesce e che conferma la scelta
etica del colosso agroalimentare. La società, dal 2016 parte del gruppo Nomad
Foods Europe, si prefissa così un ambizioso obiettivo: entro il 2019 il 90% dei
vegetali prodotti saranno realizzati in modo conforme al FSA (Farm
Sustainability Assessment), uno standard di sostenibilità messo a punto dalla
SAI Platform per verificare le pratiche agricole secondo metodologie
sostenibili.
'Come leader nel settore – ha dichiarato l’amministratore delegato Francesco Fattori - è nostro dovere fornire prodotti nutrienti e di alta qualità, usando in maniera responsabile le risorse a nostra disposizione e minimizzando gli sprechi. Siamo orgogliosi di entrare a far parte di SAI Platform, il sistema più completo e autorevole a livello internazionale: confrontarci con gli standard più avanzati in questo settore ci consentirà di continuare a migliorare la qualità e la sostenibilità dei nostri prodotti e, allo stesso tempo, condividere le nostre eccellenti tecniche agricole. Spero anche che la nostra adesione a questa iniziativa globale sia da stimolo per l’intero settore, all’insegna di un’attenzione comune verso la sostenibilità, tema che oggi è più attuale che mai'.
L’impegno è parte della campagna ‘Coltiviamo il futuro per un’agricoltura sostenibile’, presentata la scorsa settimana a Milano, e che interesserà ben 16 tipologie di vegetali, utilizzati per la realizzazione di tre prodotti di punta: il minestrone tradizione (dal 2018 100% italiano), gli spinaci dell’agropontino e i piselli, parzialmente importati per una strutturale carenza produttiva del nostro Paese.
Il progetto al momento coinvolge circa 6.500 ettari di terreno coltivabile e oltre 1.300 aziende agricole sulle quali Findus investirà in formazione e trasferimento del know how. ‘Arrivare al 100% di produzione vegetale certificata FSA richiederà un ulteriore sforzo - conclude Fattori - ma è un obiettivo che contiamo di raggiungere entro il 2025'.
Chiara Brandi
'Come leader nel settore – ha dichiarato l’amministratore delegato Francesco Fattori - è nostro dovere fornire prodotti nutrienti e di alta qualità, usando in maniera responsabile le risorse a nostra disposizione e minimizzando gli sprechi. Siamo orgogliosi di entrare a far parte di SAI Platform, il sistema più completo e autorevole a livello internazionale: confrontarci con gli standard più avanzati in questo settore ci consentirà di continuare a migliorare la qualità e la sostenibilità dei nostri prodotti e, allo stesso tempo, condividere le nostre eccellenti tecniche agricole. Spero anche che la nostra adesione a questa iniziativa globale sia da stimolo per l’intero settore, all’insegna di un’attenzione comune verso la sostenibilità, tema che oggi è più attuale che mai'.
L’impegno è parte della campagna ‘Coltiviamo il futuro per un’agricoltura sostenibile’, presentata la scorsa settimana a Milano, e che interesserà ben 16 tipologie di vegetali, utilizzati per la realizzazione di tre prodotti di punta: il minestrone tradizione (dal 2018 100% italiano), gli spinaci dell’agropontino e i piselli, parzialmente importati per una strutturale carenza produttiva del nostro Paese.
Il progetto al momento coinvolge circa 6.500 ettari di terreno coltivabile e oltre 1.300 aziende agricole sulle quali Findus investirà in formazione e trasferimento del know how. ‘Arrivare al 100% di produzione vegetale certificata FSA richiederà un ulteriore sforzo - conclude Fattori - ma è un obiettivo che contiamo di raggiungere entro il 2025'.
Chiara Brandi
Brio allarga la base produttiva al Sud
Inserito il 14 maggio,
2018 - 09:34
Nuove partnership di Brio nel Sud per rispondere, con l’ampliamento
dell’offerta, alla crescente richiesta di ortofrutta biologica sul mercato
interno e internazionale. ‘Il nostro modello di sviluppo, eticamente ed
economicamente sostenibile, adottato per affrontare con successo i mercati
globali, passa attraverso la cooperazione e l’aggregazione di nuovi soci
produttori’, ha affermato durante una conferenza stampa a Macfrut il presidente
di Brio Gianni Amidei.
Le aziende biologiche coinvolte in Sicilia sono Colle D'Oro e Terre del Sud di Ispica (Ragusa), Agricoop Bio di Avola (Siracusa) e Kore di Marsala (Trapani) che garantiranno un'ampia offerta di ortaggi e frutta siciliana. In Calabria invece Brio collaborerà con la cooperativa OSAS di Castrovillari (Cosenza) e I Frutti del Sole di Limbadi (Vibo Valentia) per produzioni di kiwi, arance, mandarini, clementine e kaki. Infine in Campania Idea Natura-AOP Armonia di Eboli (SA) coltiverà lattuga, cavolo rapa, meloni e kiwi.
L’aggregazione è nel DNA di Brio. Nel 2014 la compagine storica della società, costituita dalla Cooperativa La Primavera, viene affiancata da Agrintesa, Alegra e Apo Conerpo e Brio diventa la struttura di riferimento per il bio di Apo Conerpo, la più grande Organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa.
Carmelo Calabrese, direttore commerciale della OP Colle D’Oro si è così espresso: ‘Facendo leva sull’esperienza pluridecennale di Brio, specializzata nella commercializzazione di prodotti biologici, e di Colle D’Oro, una delle più importanti aziende del settore orticolo siciliano specializzata nella produzione di ortaggi in serra e in pieno campo con un calendario produttivo che va da settembre a giugno daremo un contributo di ulteriore valorizzazione e sviluppo all’ortofrutta biologica italiana’.
I prodotti di punta della OP Colle d’Oro sono carote, peperoni, pomodori, melanzane e zucchine.
Paolo Mellone, presidente di AOP Armonia, ha affermato: ‘Da questa partnership possono scaturire nuove ed interessanti opportunità per i soci oltre che un arricchimento complessivo dell’offerta merceologica’. AOP Armonia apporterà kiwi, meloni, cavolo rapa, lattuga e pomodori coltivate nelle aree più vocate del Sud Italia con processi e tecniche all’avanguardia e a basso impatto ambientale.
Andrea Bertoldi, direttore generale di Brio, ha così concluso: ‘Il nostro Gruppo ha dedicato grande impegno al rafforzamento della propria struttura produttiva che oggi conta 443 aziende agricole, una superficie coltivata di 1.690 ettari di frutteti e coltivazioni orticole con una previsione di produrre circa 45 mila tonnellate all’anno. Ma il nostro impegno continua nella ricerca di altre aziende agricole da convertire o iniziare al biologico e nell'individuazione di altre importanti realtà del settore con cui stipulare nuovi accordi per far fronte alla domanda crescente di prodotto bio. Oggi il Gruppo si configura con 7 magazzini di lavorazione, un fatturato obiettivo di 85 milioni di euro di cui il 38% realizzato all’estero. La collaborazione con Alce Nero, di cui Brio è socia dal 2011, ha portato alla nascita di una linea di prodotti di gamma top caratterizzati dall’elevato livello qualitativo e dall'ottimo sapore e ottenuti nel rispetto della terra e della sua biodiversità. Questo progetto ha consentito di aumentare l’incidenza della produzione bio nel reparto ortofrutta della grande distribuzione e ha permesso di fidelizzare ulteriormente i consumatori'.
Alla conferenza stampa di Rimini è intervenuto anche Paolo De Castro, vice presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale Parlamento Europeo.
Le aziende biologiche coinvolte in Sicilia sono Colle D'Oro e Terre del Sud di Ispica (Ragusa), Agricoop Bio di Avola (Siracusa) e Kore di Marsala (Trapani) che garantiranno un'ampia offerta di ortaggi e frutta siciliana. In Calabria invece Brio collaborerà con la cooperativa OSAS di Castrovillari (Cosenza) e I Frutti del Sole di Limbadi (Vibo Valentia) per produzioni di kiwi, arance, mandarini, clementine e kaki. Infine in Campania Idea Natura-AOP Armonia di Eboli (SA) coltiverà lattuga, cavolo rapa, meloni e kiwi.
L’aggregazione è nel DNA di Brio. Nel 2014 la compagine storica della società, costituita dalla Cooperativa La Primavera, viene affiancata da Agrintesa, Alegra e Apo Conerpo e Brio diventa la struttura di riferimento per il bio di Apo Conerpo, la più grande Organizzazione di produttori ortofrutticoli d’Europa.
Carmelo Calabrese, direttore commerciale della OP Colle D’Oro si è così espresso: ‘Facendo leva sull’esperienza pluridecennale di Brio, specializzata nella commercializzazione di prodotti biologici, e di Colle D’Oro, una delle più importanti aziende del settore orticolo siciliano specializzata nella produzione di ortaggi in serra e in pieno campo con un calendario produttivo che va da settembre a giugno daremo un contributo di ulteriore valorizzazione e sviluppo all’ortofrutta biologica italiana’.
I prodotti di punta della OP Colle d’Oro sono carote, peperoni, pomodori, melanzane e zucchine.
Paolo Mellone, presidente di AOP Armonia, ha affermato: ‘Da questa partnership possono scaturire nuove ed interessanti opportunità per i soci oltre che un arricchimento complessivo dell’offerta merceologica’. AOP Armonia apporterà kiwi, meloni, cavolo rapa, lattuga e pomodori coltivate nelle aree più vocate del Sud Italia con processi e tecniche all’avanguardia e a basso impatto ambientale.
Andrea Bertoldi, direttore generale di Brio, ha così concluso: ‘Il nostro Gruppo ha dedicato grande impegno al rafforzamento della propria struttura produttiva che oggi conta 443 aziende agricole, una superficie coltivata di 1.690 ettari di frutteti e coltivazioni orticole con una previsione di produrre circa 45 mila tonnellate all’anno. Ma il nostro impegno continua nella ricerca di altre aziende agricole da convertire o iniziare al biologico e nell'individuazione di altre importanti realtà del settore con cui stipulare nuovi accordi per far fronte alla domanda crescente di prodotto bio. Oggi il Gruppo si configura con 7 magazzini di lavorazione, un fatturato obiettivo di 85 milioni di euro di cui il 38% realizzato all’estero. La collaborazione con Alce Nero, di cui Brio è socia dal 2011, ha portato alla nascita di una linea di prodotti di gamma top caratterizzati dall’elevato livello qualitativo e dall'ottimo sapore e ottenuti nel rispetto della terra e della sua biodiversità. Questo progetto ha consentito di aumentare l’incidenza della produzione bio nel reparto ortofrutta della grande distribuzione e ha permesso di fidelizzare ulteriormente i consumatori'.
Alla conferenza stampa di Rimini è intervenuto anche Paolo De Castro, vice presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale Parlamento Europeo.
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