Attese senza fine
di
Umberto Berardo
Qualche
anno fa in un incontro di studio su possibili sviluppi delle aree interne del
Molise alcuni amministratori dell'Alto Molise avevano immaginato un
collegamento stradale più veloce per Campobasso attraverso la fondovalle
Verrino collegata al tratto terminale della Fresilia lungo il fiume Trigno che
avrebbe portato sulla Bifernina verso il Rivolo.
Facevamo
notare che forse una fondovalle lungo il torrente Vella avrebbe agevolato
ancora di più il percorso.
Forse
tali idee erano più accostabili ai sogni che alla progettualità realizzabile,
visto che l'ultimo tratto della Fresilia non si è mai più realizzato e la
seconda proposta è rimasta un miraggio.
Viviamo
purtroppo in una regione dove si blatera di sviluppo economico in diversi
settori, ma da anni la politica è incapace di dotare il territorio di
infrastrutture adeguate.
La
viabilità, lo sappiamo bene, è l'asse portante dell'economia.
La
sua situazione, da noi spesso delineata, è grave dappertutto, ma ha elementi inaccettabili
di difficoltà e di pericolo soprattutto nel Molise centrale.
Diamo
alcune osservazioni dello stato delle arterie per fotografarne una condizione
che definire insostenibile è davvero poco.
La
fondovalle Trignina presenta un manto stradale assolutamente inaccettabile.
La
provinciale tra Bagnoli del Trigno e Salcito è intransitabile.
Le
provinciali tra Bagnoli del Trigno, Civitanova e Sprondasino sono in serio
pericolo di chiusura per due frane che hanno ridotto la carreggiata a meno
della metà.
La
provinciale tra Duronia e Pietracupa e tra Frosolone e Civitanova del Sannio sono
pressoché impercorribili a causa di innumerevoli buche, dossi e dissesti.
La
provinciale tra Duronia e Frosolone via Cerasito è chiusa per frane e limitata
nella percorribilità a 10 Km orari solo per i residenti come indicato nella
segnaletica.
La
Fresilia, che collega diverse comunità alla fondovalle Bifernina, è in una
condizione di precarietà e di continuo pericolo a causa di deviazioni e
restringimenti della carreggiata, ma anche a motivo di una sede stradale piena
di avvallamenti e dossi paurosi creati dalle frane.
La
fondovalle del Rivolo è ancora in
condizioni di precarietà per frane, dossi e smottamenti del terreno lungo le
scarpate.
Potremmo
andare avanti, perché la situazione non è migliore sul territorio di Trivento,
di Frosolone o di altri Comuni.
I
cittadini non solo corrono il rischio di gravi danni meccanici soprattutto a
sospensioni e pneumatici delle loro
vetture, ma vedono messa in pericolo la stessa incolumità fisica.
È
una situazione che dura ormai da anni e che è stata più volte segnalata con il
garbo che contraddistingue le popolazioni dell'area, ma che non ha fin qui
ottenuto alcun provvedimento da parte delle autorità competenti.
Annunci
di finanziamenti e d'interventi si sono succeduti nel tempo, ma nulla è
cambiato nel miglioramento della sicurezza e della percorribilità delle strade
esistenti.
Abbiamo
letto recentemente di lavori sulla Fresilia che dovrebbero, dopo anni di
abbandono della strada, finalmente partire entro il 15 settembre.
Ovviamente
ne saremmo lieti, ma ricordiamo che il Molise centrale, come detto, ha tutta la
rete stradale in una condizione di vero disastro.
Su
eventuali nuove arterie in regione sembra poi caduto un silenzio impressionante
che dà la fotografia reale della stasi di progettualità, mentre si sono spesi
milioni di euro per la cosiddetta metropolitana leggera, la cui utilità è
davvero di difficile comprensione, e per il progetto dell'autostrada tra San
Vittore e Termoli.
Si
può immaginare cosa succede nell'area di cui stiamo parlando nel periodo delle
intemperie quando le strade, prive di cunette, ricoperte completamente da
detriti, si allagano, come è successo sabato 10 settembre, e mettono a
repentaglio la sicurezza degli automobilisti .
Rispetto
alla questione che stiamo analizzando la sola comunità che si è mossa con un
sit-in di protesta e di proposta è quella di Bagnoli del Trigno, mentre sindaci
e cittadini di altri Comuni interessati sembrano assuefatti allo status quo e
votati ad un lassismo davvero preoccupante.
Quello
di una viabilità sicura è uno dei diritti fondamentali di abitanti che pagano
la tassa di possesso delle proprie automobili e che dunque non possono vedersi
ridimensionata la qualità della vita da una condizione d'impraticabilità di
strade essenziali per i collegamenti interni ed esterni alla regione.
Occorre
allora, lungi da sterili proteste sulle piazze virtuali, organizzare un
movimento di protesta e di proposta che sappia far valere con forza e
determinazione le esigenze della popolazione del Molise centrale.
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