Grazie Carolina!
Carolina Mariani quando il bar non era solo bar |
Ieri pomeriggio l’ultimo saluto al personaggio che, con le
sue piccole ma importanti iniziative, ha animato il Pian San Leonardo (u chiand’a
fiere)tutta la seconda metà degli del secolo scorso. Un punto di riferimento
per la piccola comunità nata ai lati della grande Fiera di Ottobre e, poi, via
via cresciuta con la prima casa popolare, le scuole medie, l’ospedale.
Carolina, la grande
Carolina, ha accompagnato questa crescita con il suo bar e con quel suo emporio
, una bozza di super mercato, dove trovavi di tutto.
Si chiude un’epoca e, per noi figli della guerra o del primo
dopoguerra, si apre la pagina dei ricordi di quando, ancora imberbi, ci
ritrovavamo “davanti al bar di Carolina” con Carolina che ci accoglieva con il suo sorriso e la sua
inflessione dialettale abruzzese, come a ricordare i passi di generazioni di
pastori che sostavano due volte l’anno, , fine maggio e prima metà di ottobre, in
occasione della transumanza, a Larino, ma, anche e soprattutto, i suoi passi e
quelli dei suoi genitori e della sua numerosa famiglia, quando finirono con la
sistemazione a Larino.
Erano gli ’50, il tempo dei primi innamoramenti, quando
scappavamo da Carolina ed avevamo la sensazione di essere in un paese diverso
da Larino. Succedeva anche a Larino con lo scontro permanente tra “capammonde e
capabballe”, i due punti animati da una moltitudine di ragazzi che via via
sparivano con i bastimenti che li portavano oltre oceano e con la speranza di
tornare un giorno anche solo per litigare.
Tra noi del centro storico e quelli del Pian San Leonardo non
c’era tanta simpatia, ma davanti a Carolina eravamo tutti amici. Grazie
Carolina!
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