Montefalco e il suo Sagrantino
Siamo agli inizi degli anni '90, da poco nominato, quale membro del Comitato Nazionale vini a d.o., responsabile dell'Umbria vitivinicola. Due anni e un via vai da Siena a Montefalco per organizzare i passaggi necessari per il nuovo riconoscimento Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) della Doc Sagrantino e la sua collocazione sul podio più alto insieme a poche decine, allora, di altri vini Docg.
Un grande vino in mano a pochi piccoli produttori, ad eccezione della Cantina Arnaldo Caprai, con il figlio Marco alle costole sapendo del valore e del significato di questo importante riconoscimento.
C'è da dire che dopo il giorno di festa per l'ottenuto riconoscimento, non l'ho più visto. Ricordo quegli incontri con il sindaco Angelo Preziosi e le visite alle piccole cantine dei piccoli appassionati produttori.
Visite che, quasi sempre, mi davano l'occasione per una fermata a Torgiano a Le Tre Vaselle per salutare la famiglia Longarotti, di cui serbo un caro ricordo, l'allora sindaco, mio caro amico, Stefano Fodra e visitare le novità del prezioso .Museo del Vino, fonte di cultura. Il Torgiano aveva avuto il riconoscimento docg l'anno prima, marzo 1991.
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