Sta per scadere il tempo per l’Ente Parco dell’Olivo di Venafro 


oliveto secolare alle porte di Pozzilli
E’ di qualche giorno fa l’incontro , a Campobasso, del Presidente del Consiglio regionale, il venafrano Vincenzo Cotugno, con  gli altri due venafrani, il Presidente dell’Ente Parco, Emilio Pesino e il sindaco della Città dell’Olio, Antonio Sorbo, coordinatore delle Città dell’Olio del Molise e membro dell’Ufficio di Presidenza dell’associazione nazionale (Anco). Un incontro per approfondire la questione, non certamente bella, qual è quella di un Governo regionale che non rispetta una legge regolarmente approvata dal Consiglio, per di più all’unanimità.
 L’intento di coinvolgere della questione l’intero Consiglio regionale  per sbloccare le risorse dovute e rispettare, così, una legge, è da prendere come l’ ultimo tentativo del Presidente Pesino  per evitare la chiusura di un Ente e, con essa, la fine di una bella avventura che penalizza soprattutto il Molise, l’olivo e il suo olio.
La  verità è che la chiusura dell’Ente Parco non è più un rischio, ma una presa d’atto dolorosa se il Governo della Regione Molise, in particolare il Presidente Di Laura Frattura e il suo Vicepresidente, nonché  Assessore all’Agricoltura e all’Ambiente, Vittorino Facciolla, non si decidono di impegnare gli uffici competenti a erogare i fondi, riferiti agli anni  2015, 2016 e 2017, previsti dalla legge regionale n° 30 del 2008, istitutiva dell’Ente Parco.
Tre anni in cui l’Ente ha progettato, programmato, operato, impegnando risorse e prendendo tutti gli impegni necessari  per dar vita – nonostante i pochi anni a disposizione - a una realtà già bella, sempre più vissuta e partecipata, qual è  il Parco regionale storico dell’olivo di Venafro. Un Parco già fonte di tante iniziative promozionali, vissuto nel miglior dei modi: sia dai suoi olivi, con le cure e le attenzioni che essi meritano; sia dai visitatori, in particolare bambini e ragazzi, turisti  provenienti da ogni parte per conoscere la storia dell’olivo e dell’olio italiano. 
Senza l’erogazione, in tempi ristretti, delle risorse dovute dalla Regione Molise, c’è da prendere atto della chiusura dell’Ente e, con essa, della fine di un’avventura esaltante, grazie alla passione ed alla competenza del suo presidente, Emilio Pesino, sostenuto dai suoi consiglieri.
L’Ente di un parco tematico  unico in Italia e nel mondo,  che onora -  nella sua vastità e diffusione ormai su tutt’e cinque i continenti -  l’olivo e il suo olio extravergine. E, nel momento in cui ha la possibilità di dare continuità al suo programma di comunicazione, diventa una straordinaria risorsa promozionale dell’olivicoltura molisana e delle bontà che riempiono il paniere dell’agroalimentare della regione, e non solo, anche e soprattutto di quel Molise che c’è e che vale la pena far conoscere, grazie al suo territorio ricco di poco ma di tutto. Non solo ricchezza enogastronomica e bontà della sua cucina e della sua tavola, ma, soprattutto, paesaggi agrari unici, arte e cultura, storia, tradizioni.
Questa “piccola” distrazione dei massimi responsabili della Regione, che dura ormai da tre anni, fatta di promesse e impegni mai mantenuti, sta per far venir meno la pazienza  di attendere del suo presidente e dei membri del Consiglio di amministrazione, che - vale la pena sottolinearlo - a titolo gratuito si son presi la responsabilità di una realtà dedicata alla storia dell’olivo, in particolare a quello che ha dato grande fama al suo olio, il più noto e il più richiesto ai tempi dell’impero romano.
Se è vero, com’è vero, che è Roma, con il suo impero, la ragione della diffusione in tutta l’area del Mediterraneo, delle due piante, l’olivo e la vite, le più rappresentative, ancora oggi,  di questa vasta area fonte di civiltà, c’è da pensare che la fama dell’olio di Venafro ha contribuito molto a questa stupenda invasione, soprattutto a nord di questo “nostro mare”. In Francia, l’olivo che colonizza tutta la parte sud-est e da lì  entrare e invadere la penisola iberica per, poi, ricollegarsi a quella del Nord Africa e, sempre, in Francia, la vite che sale verso Nord, fino a superare la Manica e entrare in Inghilterra.
L’idea del Parco di Venafro, sin dall’inizio definito “storico”, parte poco dopo la nascita, non a caso nel Molise e a Larino, dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, con il  Comune di Venafro socio fondatore e, subito, grande protagonista dello sviluppo di questo nuovo strumento, atto soprattutto a difendere ed a promuovere il territorio, con le sue risorse e i suoi straordinari valori, quelli dell’olivo e dell’olio in particolare.
Con le nascita delle Città dell’Olio è la cultura, risorsa e valore insieme di un territorio, che trova una nuova attenzione fino a diventare il carburante che permette all’Associazione (Anco) la possibilità di toccare ogni territorio olivicolo del nostro Paese e, perfino, del Mediterraneo, con la nascita, poco più di un anno dopo, dell’Associazione delle Municipalità dell’Olio dei Paesi di quest’area. E, non solo, a preparare e seminare il terreno di quelle immagini di cui l’olio extravergine di oliva ha bisogno per vivere nella mente e nel cuore del consumatore, sempre più del mondo.
Il Parco dell’olivo di Venafro è solo una delle idee messe in campo dall’Associazione Città dell’Olio, quella che parte  subito dopo la sua costituzione, oggi forte di oltre 300 enti associati, che ha ben rappresentato e, sempre più, rappresenta la cultura e la storia espresse dai territori dell’olivo e dal suo olio.
Una realtà, il Parco, orgoglio delle Città del’Olio - ha nell’Ente un suo socio speciale -  ma, evidentemente, non di chi  governa il Molise.
C’è da dire che la possibile chiusura del Parco regionale storico dell’olivo di Venafro avviene proprio nel momento in cui  il Parco è diventato idoneo all’iscrizione nel Registro nazionale dei Paesaggi rurali e storici ed ha tutto, puntando sulla storia,  per essere riconosciuto Parco Nazionale Storico dell’Olivo e dell’Olio di Venafro, visto che è diventato un esempio. Tant’è che altre Città dell’Olio, in Italia e nel Mediterraneo, hanno espresso l’idea di realizzare nelle Regioni di provenienza un proprio Parco regionale dell’olivo e dell’olio.
pasqualedilena@gmail.com
Ideatore e presidente onorario Città dell'Olio

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